Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale


giovedì 13 luglio 2017
    

Il Tar del Piemonte, sul ricorso delle associazioni venatorie, degli Atc e dei Comprensori Alpini contro le assurde limitazioni imposti negli ultimi due calendari venatori (divieto per diverse specie di acquatici, merlo e pernice bianca) nell'udienza di mercoledì 12 luglio ha deciso di rimandare la questione di legittimità alla Corte costtuzionale, come per altro richiesto dal mondo venatorio, che chiede di impugnare la legge regionale con i suoi divieti in contrasto con la 157/92. Lo rende noto l'Avvocato Scaparone, che, per conto dei ricorrenti, porta avanti le battaglie contro la Regione.  
 
"Vi informo che a seguito delle udienze di ieri avanti al TAR Piemonte per la sospensione del calendario venatorio 2017/2018 (R.G. n. 277/2017) e per l'annullamento del calendario venatorio 2016/2017 (R.G. 590/2016) - la prima relativa alla fase cautelare e la seconda relativa alla fase di merito dei rispettivi giudizi - il TAR Piemonte ha emesso per ora l'ordinanza n. 574/2017 riguardante la fase cautelare del primo giudizio. Con tale ordinanza il TAR dispone che il calendario venatorio 2017/2018 non viene sospeso, ma, con separata ordinanza, nell'ambito del giudizio di merito R.G. n. 590/2106 sul calendario 2016/2017, saranno rimesse alla Corte Costituzionale le questioni di compatibilità con la Costituzione e con la normativa europea relative alle leggi regionali con le quali la Regione ha vietato la caccia alla pernice bianca, all'allodola, alla lepre variabile, ad alcune specie di acquatici ed al merlo".

"La decisione, ancorché non comporti l'immediata sospensione del calendario venatorio, è da valutare positivamente perché risulta critica nei confronti della scelta della Regione di disporre con propria legge divieti di caccia a specie rientranti nell'elenco delle specie cacciabili contenuto nella legge statale n. 157/1992 - evidenzia l'avvocato delle associazioni venatorie -. A seguito della rimessione della questione di costituzionalità e di compatibilità comunitaria alla Corte Costituzionale questa potrebbe, ovviamente, annullare le leggi regionali contestate", fa notare.

La comunicazione di Scaparone continua informando anche sulle note dolenti. "Per contro il TAR, nell'ambito dell'ordinanza riguardante il calendario venatorio 2017/2018, non ritiene censurabili le limitazioni al carniere regionale stagionale nonché ai periodi venatori per le specie tortora, quaglia, beccaccia e altre affermando che la Regione si è mossa "sostanzialmente" nell'ambito delle indicazioni dell'ISPRA".
 
E aggiorna anche sull'altro ricorso, quello che riguarda la riforma degli Atc. "Con l'occasione, informo che il giudizio definitivo sul ricorso proposto dalle Associazioni venatorie, dal CA CN4 e dal Comune di Sauze d'Oulx avverso la deliberazione regionale che accorpa i comitati di gestione, modifica i criteri della rappresentanza delle associazioni venatorie in questi e introduce forme di incompatibilità per i soggetti designati a farne parte sia dalle associazioni venatorie sia dagli enti locali è stato fissato per la data del prossimo 18 ottobre. Il TAR Piemonte ha differito la propria pronuncia ritenendo "opportuno" estendere il contraddittorio agli ATC e ai CA piemontesi".
 
Vai all'ordinanza del TAR
 

 


14 commenti finora...

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Bene, bene.......laCotre Costituzionale,.........poi volendo..... — il danno da lesione dell’interesse legittimo, ossia l’interesse alla legittimità dell’azione amministrativa, ad un corretto esercizio del potere da parte della P.A. Gli interessi legittimi trovano la loro fonte nel principio di legalità, che impone alla P.A., nell’esercizio delle sue potestà, di astenersi dal porre in essere provvedimenti illegittimi. Andando contro un indirizzo giurisprudenziale consolidato, la Cassazione, con la sentenza 500/1999, ha riconosciuto al cittadino la tutela risarcitoria in caso di lesione dalla P.A. di un suo interesse legittimo. A tale conclusione si è giunti considerando che la normativa sulla responsabilità aquiliana ex art. 2043 ha la funzione di consentire il risarcimento del danno ingiusto, intendendosi come tale il danno non iure, arrecato in assenza di una causa giustificativa, che si risolve nella lesione di un interesse rilevante per l’ordinamento a prescindere dalla sua qualificazione formale, e, in particolare, senza che assuma rilievo la qualificazione dello stesso in termini di diritto soggettivo...........cosa ne pensa sig Sorrenti ???

da Annibale 16/07/2017 9.58

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Abacus, certo dovrà agire per ratto amministrativo, ma, come dovresti ben sapere e ricordare, gli atti amministrativi sono impugnabili al TAR. La regione deve motivare le eventuali esclusioni di specie, e l'anno scorso ne ha dovute riammettere un bel numero come dovresti sempre ricordare.

da Michele Sorrenti Ufficio Avifauna Migratoria FIDC 13/07/2017 20.48

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Secondo me Abacus non è un cacciatore, ma un galoppino politico portaborse di Chiamparino. Il ricorso è sacrosanto.

da Sucaba 13/07/2017 19.18

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Questo continuo ricorso al parere dei giudici è veramente inquietante.Possibile che nessuno sappia più fare correttamente il proprio mestiere?Si può evitare il continuo ricorso al giudice adottando questo tipo di condotta:se un amministratore emette un provvedimento sbagliato che quindi viene censurato dal giudice, questo amministratore deve cambiare mestiere perchè incapace.Altrimenti è troppo facile sbagliare e tanto poi i danni e le spese sono solo a carico degli altri.

da Frank 44 13/07/2017 18.17

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Sorrenti, rimane il fatto che anche se la Corte deciderà che la legge del Piemonte è incostituzionale (tutto da vedere) la Regione potrà emanare con atto amministrativo calendari venatori restrittivi come ha fatto da parecchi anni a questa parte, e ciò in piena legittimità.

da Abacus 13/07/2017 17.14

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Abacus, il TAR ha rimandato alla Corte Costituzionale il giudizio se la Regione Piemonte può escludere con legge regionale le specie cacciabili. Te ne sei accorto? Vedremo cosa accadrà.

da Michele Sorrenti Ufficio Avifauna Migratoria FIDC 13/07/2017 16.33

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Sorrenti, nel post si parla i calendario venatorio, che è un atto amministrativo, come ribadito dalla Corte Costituzionale (cosa disattesa dalla sola Regione Lombardia tra quelle a statuto ordinario, (chissà fino a quando?)). La scelta delle specie cacciabili, fermo restando la sostenibilità del prelievo, risponde ovunque nel mondo a anche a motivazioni politiche, a loro volta condizionate dal "sentire" della società nel suo complesso, che ciascuno può condividere o meno. Sei uomo di mondo e dovresti saperlo.

da Abacus 13/07/2017 14.18

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Mephisro nuovo Vate prevede il futuro, Amen

da Gardena 13/07/2017 11.39

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

La regione Piemonte basta che richiami l'art 1 della legge 157/92 come estensione del principio sancito dallo stato ovvero gestione e tutela della fauna,di cui lle regioni sono una estensione ed ecco che come si vede il suo operato rientra nel pieno della legittimità.Scaparone avrebbe voluto fare ben altro comunicato ,ma non è la prima volta che se lo prende in saccoccia,e credo non sarà nemmeno l'ultima,ma se gli garba così alui e a chi gli paga la parcella......contenti loro.......M

da Mephisro 13/07/2017 11.36

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

SAbacus mi spiace ma ci deveono essere motivazioni altrimenti e' aria fritta. Questa e' la prassi se no saremo ritornati al fascismo!!

da Flagg 13/07/2017 11.20

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Abacus le regioni possono limitare, motivando adeguatamente, con atto amministrativo. La regione Piemonte ha escluso per legge numerose specie cacciabili, dimostrando una volontà persecutoria nei confronti dei cacciatori piemontesi, tra l'altro senza nessuna motivazione. Si vedrà alla Corte costituzionale se l'ambiente è materia statale solo quando si tratta di protezione e non quando si tratta di equità fra i cittadini.

da Michele Sorrenti Ufficio Avifauna Migratoria FIDC 13/07/2017 10.58

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Vero è quanto asserisce Abacus in premessa del suo intervento circa le facoltà delle Regioni di adottare misure più restrittive rispetto alla legge quadro, tuttavia ci si chiede se la Regione ha SUFFICIENTEMENTE MOTIVATO la restrizione di specie ... in caso contrario è ovvio il ricorso ... ------------ L.157/92, art. 19, c. 1 "Le regioni possono vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia a determinate specie di fauna selvatica di cui all'articolo 18, PER IMPORTANTI E MOTIVATE RAGIONI connesse alla consistenza faunistica o per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per malattie o altre calamità". Saluti

da ERMES74 13/07/2017 10.34

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

... per chi vuol insistere nel difendere a oltranza l'operato della Regione, si legge nell'ordinanza che "i dedotti profili di incostituzionalità ed incompatibilità comunitaria saranno sottoposti all’esame della Corte costituzionale"... dunque, pare che qualche dubbio sia venuto pure al TAR ... . Saluti

da ERMES74 13/07/2017 10.18

Re:Piemonte: sui divieti imposti deciderà la Corte Costituzionale

Rientra pienamente nella facoltà delle regioni adottare provvedimenti più restrittivi rispetto a quanto previsto dalla legge 157/92. Il calendario venatorio del Piemonte non è dunque censurabile dal punto di vista giuridico e costituzionale. Sulla opportunità delle scelte fatte ovviamente si può discutere.

da Abacus 13/07/2017 9.30