Piano faunistico Emilia Romagna: le richieste di Confagricoltura


venerdì 10 marzo 2017
    

Confagricoltura sui danni fauna Sulle misure in via di definizione del Piano Faunistico dell'Emilia Romagna, interviene in una nota Gianni Tosi, Presidente della Confagricoltura regionale, con la richiesta di modifiche.  “Occorre anzitutto individuare nuove modalità di censimento con verifiche a campione delle densità (in particolare per gli ungulati) ed efficientare il sistema di prevenzione attraverso uno snellimento delle procedure nell’esecuzione dei piani di controllo”.

Storno e cinghiale per Confagricoltura vanno abbattuti con il metodo delle segnalazioni agricole

Per lo storno, che è una specie cacciabile in deroga, va resa possibile una drastica riduzione numerica attraverso piani di controllo efficaci e snelli. Quindi bisogna andare avanti, continua il presidente regionale, con lo strumento delle “segnalazioni agricole” ed estenderle a tutte le specie di ungulati in particolare nei territori a bassa e nulla densità (es. caprioli in pianura e daini nel Bosco della Mesola), cioè di fatto al danno sulle coltivazioni deve seguire un’azione sui prelievi; avanti anche con le misure di autodifesa dell’agricoltore (e/o coadiuvante) dal cinghiale come anche da corvidi, piccioni e storni.

Inoltre il piano «non chiarisce il futuro ruolo degli ATC-ambiti territoriali di caccia che dovrà essere di primaria importanza nella realizzazione degli obiettivi del Piano faunistico venatorio: rispetto delle densità e attivazione degli strumenti e delle azioni di controllo su tutte le specie e su tutto il territorio».

Nel documento non si evince con la dovuta chiarezza il soggetto deputato alla prevenzione nelle aree protette e dalle specie protette. «Non è chiaro chi fa e che cosa. L’agricoltore non può continuare ad accollarsi i costi della prevenzione che invece spetterebbero all’ente pubblico: i bandi regionali non bastano e non rispondono alle varie problematiche» dichiara Tosi.

La fauna selvatica fa troppi danni

"Sono troppi 2.500.000 euro annui di risarcimenti (o meglio di contributi) all’agricoltore per danni da fauna selvatica in Emilia Romagna nel 2014 (tra le specie più impattanti c’è il cinghiale seguito dallo storno): significa che le densità faunistiche sono eccessive e che gli strumenti di prevenzione sono stati sicuramente insufficienti. In più tale costo ricade alla fine sui cittadini". Risarcimenti che peraltro, sottolinea il presidente degli imprenditori agricoli, non vengono erogati a tutti i danneggiati.


6 commenti finora...

Re:Piano faunistico Emilia Romagna: le richieste di Confagricoltura

Egr.Sig. MINO 51 Le stringo calorosamente la mano condividendo il Suo pensiero.

da bretone 12/03/2017 9.56

Re:Piano faunistico Emilia Romagna: le richieste di Confagricoltura

Io vorrei andare per un attimo controcorrente, invece di baciare il bastone degli agricoltori a loro dico con rispetto che il danno che loro arrecano alla fauna, con pesticidi, diserbanti,coltivazioni intensive con relativo inquinamento delle falde acquifere e' infinitamente superiore a quello che la selvaggina arreca alle culture e che, per esempio, le grandi industrie siderurgiche dove lavoravano migliaia di persone, quando hanno avvelenato l'ambiente,le hanno chiuse.

da mino51 11/03/2017 20.51

Re:Piano faunistico Emilia Romagna: le richieste di Confagricoltura

Agli storni qui gli tirato in estate a caccia chiusa mentre nidificano poi chiedo o i danni .quando riapre la caccia sono in deroga ,con metodi che che sono ridicoli quindi peggio di così e'. Difficile fare .Ma potrebbero stupirci ancora

da passatore da rimini 11/03/2017 18.46

Re:Piano faunistico Emilia Romagna: le richieste di Confagricoltura

L'autodifesa dell'agricoltore,è il primo passo verso la caccia a pagamento.Visto che i rimborsi sono difficili da ottenere,l'agricoltore "vende" cinghiali o storni al miglior offerente ,in questo modo incassa direttamente.Padrone della selvaggina.

da friso 11/03/2017 18.19

Re:Piano faunistico Emilia Romagna: le richieste di Confagricoltura

Caro Mariolino,non dimenticare che siamo in Italia e le cose facili qui non si riescono a fare, e poi così finisce la zuppa, da noi i problemi è meglio non risolverli perché c'è sempre qualcuno che ci inzuppato dentro . ciao

da allodolaiomatto 11/03/2017 7.10

Re:Piano faunistico Emilia Romagna: le richieste di Confagricoltura

SCUSA GIANNI TOSI MA PERCHE'NON CHIEDI INSIEME AGLI ALTRI COLLEGHI DELLE ALTRE REGIONI AL GOVERNO ED IN PARTICOLARE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI FARE UN DECRETO PER REINSERIRE IN VIA DI URGENZA PER I DANNI CHE FA' LO STORNO NELL'ELENCO DELLE SPECIE CACCIABILI?EGLI LO PUO' FARE TRANQUILLAMENTE E COSI' INTANTO SI RISOLVE UN PROBLEMA NON DA POCO!

da mariolino 10/03/2017 18.46