In Umbria proposta filiera corta delle carni di cinghiale


venerdì 3 marzo 2017
    

La consigliera regionale umbra Carla Casciari (Pd) in una mozione propone di "instaurare in Umbria un sistema di filiera corta che sappia valorizzare la qualità della carne ottenuta dall’attività di contenimento dei cinghiali”. Per Casciari servirebbe “un sistema che preveda la verifica degli animali e loro lavorazione presso mattatoi specificatamente autorizzati e a disposizione delle squadre di contenimento. La filiera, oltre alle istituzioni regionali e locali, al Dipartimento di prevenzione e del Servizio sanitario e agli Ambiti Territoriali di Caccia, potrebbe coinvolgere attivamente anche i Parchi dell’Umbria quali luogo di maggior presenza delle specie di ungulati, con l’obiettivo finale di creare un marchio locale da promuovere anche sui mercati nazionali ed internazionali”.

"Sulla base degli ultimi dati a disposizione gli Atc hanno provveduto all’abbattimento di circa 3000 esemplari" evidenzia la consigliera. “La selvaggina – scrive ancora Casciari – è un prodotto pregiato che occupa un posto importante in una alimentazione sana e naturale. Il consumo di tali carni, da sempre appartenenti alla tradizione culinaria umbra, ha visto negli ultimi anni una crescente richiesta, tanto da suggerire il ricorso agli allevamenti di determinate specie di animali selvatici o l’importazione delle carni da altri paesi. L’interesse per i prodotti di selvaggina, freschi o stagionati, è anche un fattore di attrazione turistica".
 
"Le carni di selvaggina che provengono da azioni di contenimento della specie sono e restano di proprietà dello Stato. Ma - scrive la Casciari - persiste, oggi, la consuetudine di assegnare l’animale abbattuto al cacciatore che ha partecipato al contenimento o al proprietario del terreno. La gestione della fauna implica inoltre un corretto utilizzo delle spoglie degli animali prelevati durante l’attività venatoria . L’applicazione da parte del cacciatore di alcune precauzioni e manualità risulta quindi di fondamentale importanza per assicurazione una qualità igienica ed organolettica delle carni, e la loro conservabilità. Servirebbe una specifica formazione per i cacciatori che sono parte integrante di un processo qualitativo che garantisce anche la salute del consumatore di carne di selvaggina”.
 


4 commenti finora...

Re:In Umbria proposta filiera corta delle carni di cinghiale

La Cecchini è PD...... Condizionata da FIDC, non sa di caccia, ma sa governare i cinghialai.....ha ragione stefano... x Giacomo ..la preapertura...lasciamo perdere è uno schifo.

da sandro 07/03/2017 13.45

Re:In Umbria proposta filiera corta delle carni di cinghiale

Piu corta dell'attuale non si può, i cacciatori foraggiano direttamente carne di cinghiale a tutte le sagre e ristoranti umbri.La caccia di selezione ........filiera corta.

da stefano 06/03/2017 14.27

Re:In Umbria proposta filiera corta delle carni di cinghiale

TROVERÀ CONTRARI SOPRATTUTTO FRA I CACCIATORI, CHE LA CICCIA SE LA VOGLIONO SMAZZARE DA SOLI.

da APER 03/03/2017 14.53

Re:In Umbria proposta filiera corta delle carni di cinghiale

HAI HAI HAI STIAMO ANDANDO VERSO UNA BRUTTA CHINA DOVE GLI ANIMALARI VEGANI CONTANO PIU' POCO O NULLA E DOVE IL LORO VERBO NON CONTEMPLA PIU' SCHIERE DI ADORANTI SEGUACI! VUOI VEDERE CHE L'UMANITA' STA RITROVANDO IL BUON SENSO DEI VECCHI VALORI SCOMPARSI?

da mariolino 03/03/2017 13.17