Successo per il documentario sulla prima cacciatrice con l'aquila in Mongolia


lunedì 5 dicembre 2016
    

A proposito di falconeria, da qualche giorno patrimonio Unesco anche in Italia, da segnalare il documentario "The Eagle Huntress" (da noi tradotto in La principessa e l'aquila), che il Corriere della Sera ci presenta come "uno dei film più applauditi al Sundance Film Festival del 2016", presentato in questi giorni a New York .

Il documentario, girato da Otto Bell, racconta la storia di Aisholpan Nurgaiv, la prima ragazza kazaka che, appena tredicenne, caccia con l'aiuto di aquile reali sui monti Altai, in una regione aspra e inospitale della provincia di Bayan-Olgii, in Mongolia. Una cacciatrice talmente determinata da aver scardinato per la prima volta la millenaria tradizione che finora aveva riservato la caccia con l'aquila ai soli uomini.  Grazie alla sua grande passione, Aisholpan ha voluto seguire le orme del padre e del fratello maggiore, imparando a cacciare a cavallo (conigli e volpi) con l'aquila reale e sfidando generazioni di patriarcato kazako. Alla fine Aisholpan parteciperà al Festival dell’Aquila Reale, l’evento annuale che mette in competizione i più grandi addestratori della Mongolia.

"Gli anziani della mia popolazione dicevano che la caccia con aquila reale non è un'attività per una ragazza, ma dopo la partecipazione al Festival mi hanno accettato come addestatrice", dice in un'intervista al New York Times. Il suo esempio ha ispirato altre ragazze:  "Oggi - chiude - siamo in quattro a praticare la caccia con aquila reale". (Corriere della Sera)


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