Da Coldiretti Bologna l’appello per fermare l’invasione di selvatici. Riaprire la caccia alle specie problematiche?


lunedì 9 febbraio 2009
    
Coldiretti Bologha riaprire caccia a specie problematicheColdiretti Bologna ha lanciato l'allarme sulla crescita esponenziale degli animali selvatici nei pressi dei centri abitati. Secondo l'associazione sono stati avvistati cervi nelle vicinanze di Casalecchio e nella zona di Castel San pietro un allevamento di struzzi è stato preso di mira da un branco di cani inselvatichiti. E' allarme anche per i lupi che si stanno espandendo anche in Emilia e per i soliti cinghiali che sono una causa molto diffusa di incidenti sulle strade delle valli appenniniche. Una situazione senza dubbio fuori controllo "Questo aumento incontrollato del numero degli ungulati e dei canidi nel territorio provinciale, soprattutto in questo periodo che precede di poco l'arrivo della primavera - ha affermato Claudio Governi, responsabile Ambiente e territorio di Coldiretti Bologna- causa grossi problemi sanitari per l'uomo e rischia di ledere il delicato equilibrio biologico del territorio, mettendo a repentaglio la biodiversità ambientale". Il piano faunistico venatorio è stato duramente criticato dal presidente di Coldiretti Bologna Antonio Ferro, ritenuto inadeguato per la situazione, sempre più preoccupante "Ormai la densità della fauna selvatica procura ogni giorno problemi più gravi - ha dichiarato Ferro -, e non solo alle aziende agricole, come denunciamo da anni, ma all'ambiente ed addirittura agli abitanti della nostra provincia. Che si tratti di un Piano inadeguato dall'inizio alle necessità del territorio, o della sua mancata applicazione, non ci interessa. Resta da risolvere il serio problema del pericolo che questo assedio sta causando nel bolognese". La soluzione è secondo Ferro quella di assicurare per il bene della pubblica sicurezza e degli agricoltori attraverso un serio intervento di contenimento di queste specie. Quella che si sta verificando è "un'invasione", conclude Ferro, ch va a sommarsi a una "situazione già di emergenza causata da una gestione faunistica che, anno dopo anno, ha determinato un aumento costante del numero di specie selvatiche problematiche".

(Dire)

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