Un po' di chiarezza sulle reti per la cattura degli uccelli da richiamo


martedì 4 ottobre 2016
    

L'autorizzazione alla cattura di uccelli da richiamo, che il Friuli Venezia Giulia ha ottenuto dall'Ispra, la lettera del Ministro dell'Ambiente Galletti, con la quale in pratica egli afferma che nulla osta alle catture in deroga, se si seguono le disposizioni previste dalla Direttiva Uccelli, hanno riacceso l'interesse su questa pratica, che consentirebbe agli allevatori di disporre di un numero adeguato di soggetti per rifornire i cacciatori da capanno, come giustamente si rileva anche nel decreto friulano.

La diatriba è nata infatti e cresciuta da tempo sulla errata considerazione che le reti di cattura non sono strumento adatto alla selezione. Considerazione spesso utilizzata da Ispra, che tuttavia alla Regione Friuli Venezia Giulia ha rilasciato l'autorizzazione.

Ma cosa sono allora, queste reti, definite tecnicamente Mist-Net, che a quanto ci risulta sono quelle utilizzate da tempo anche negli impianti di cattura a scopo scientifico? E perchè, se a scopo scientifico sono utilizzabili e utilizzate, per la cattura (in deroga) di richiami  fino ad oggi non è stato consentito utilizzare? Mah, misteri delle scienza. Non si può, si dice, e si chiude la questione. Ma, attenzione, la questione già s'ingarbuglia. Come si legge su un sito di un commerciante autorizzato, le reti Mist Net possono essere acquistate solo dietro presentazione del certificato di autorizzazione alla cattura rilasciato dall'Ispra. E questo, quindi, è un buon motivo per stabilire che la tracciabilità è totale. E in quanto tale, ne limita automaticamente gli abusi. Buono a sapersi.
 
Le reti mist-net, chiamate anche reti fosche, perché veramente invisibili, usate dapprima a livello ornitologico in sostituzione del vecchio “tramaglio”, tradizionale e tipico nell’attività dell’uccellagione venatoria fino al 31 marzo 1969, a quanto ci dicono hanno ormai da tempo preso il posto delle vecchie reti anche per la cattura degli uccelli da richiamo negli appositi impianti (in Lombardia, ad esempio, autorizzati ex art. 15 L. 115/2015) che, annullando tutte le precedenti, dovrebbe restituire serenità al settore evitando uno stillicidio di micro-bracconaggio che mal si concilia con quanto viene fatto anche in Italia per rendere perfettamente a norma ogni applicazione delle disposizioni europee.

L’uso delle reti mist-net è agevole, perché la loro installazione è facile così come la loro disattivazione tramite chiusura, ad esempio durante le giornate di cattivo tempo o le ore di inattività o quando non vi sia la presenza costante degli operatori abilitati.

La rete mist-net è di filo sottile, con maglie di varie ampiezze, da 16 fino a 32 mm passando per i 18-22-28 e ancor di più, a seconda delle specie target da catturare (dal Tordo al Colombaccio). Infine, è un tipo di rete che si chiude facilmente e assicura la massima sicurezza senza danneggiamenti ai soggetti catturati, come avviene per la ricerca ornitologica nella quale gli uccelli presi debbono ovviamente essere rilasciati nelle migliori condizioni di salute.

Questo ci dicono e su questo si dovrebbero basare le Regioni per attivare le procedure necessarie all'utilizzo in deroga. Un po' più di coraggio, da parte degli enti locali ma anche delle associazioni venatorie, che dovrebbero preoccuparsi di una fornitura regolare, utile anche per prevenire i pochi episodi di bracconaggio, ingigantiti a dismisura dagli animalisti, un po' più di coraggio non guasterebbe.



7 commenti finora...

Re:Un po' di chiarezza sulle reti per la cattura degli uccelli da richiamo

Le reti MIST-NET servono solo a giocare alla cattura di uccelli, per quanto riguarda il Friuli, prevale ancora una volta la mafia venatoria che costringe il cacciatore a spendere centinaia di EURO per procurarsi dei richiami da nido ma non si sa in quale nido siano nati.

da TRAMAGLIO 06/10/2016 22.19

Re:Un po' di chiarezza sulle reti per la cattura degli uccelli da richiamo

Il provvedimento può essere ritenuto anche in deroga Abacus,quello che mi fa sorridere è' la motivazione,che in regione non vi siano sufficienti allevatori per soddisfare la domanda,e così non vi sono sistemi alternativi alla deroga.Ricordo che il 19/bis e' legge nazionale,e che la caccia con i richiami vivi e' un atto volontario del singolo.La licenza di caccia ha valenza e carattere nazionale,quindi chi vuole cacciare con i richiami vivi potrebbe farlo in tutte le regioni italiane,è parimenti si potrebbe approvvigionare di richiami dagli allevatori presenti sul territorio nazionale che soddisfano pienamente e potenzialmente il sistema alternativo per scongiurare la deroga stessa come legge prevede.Nella sostanza i richiami provenienti da allevamento ci sono e sono disponibili,e chi vuole usufruirne,se li può ricercare ,e pagare di tasca propria.Credo che un semplice ricorso al TAR ,o alla consulta di stato seguito da una ordinanza cautelare ,bloccherebbe immediatamente le catture ,e se la faccenda finisce in UE L'Italia potrebbe essere sanzionata immediatamente per mancata vigilanza sui suoi organi periferici,in seguito alle sentenze su abusi del sistema derogatorio già inflitti a Lombardia,Liguria,Veneto ed Emilia romagna.

da Jure 05/10/2016 10.50

Re:Un po' di chiarezza sulle reti per la cattura degli uccelli da richiamo

Viste le condizioni indicate nel decreto è ovvio che si può! 100 bottacci: un impianto qualunque della bergamasca li cattura in tre ore il giorno della "furia".

da Lorenzo Bertacchi 05/10/2016 9.08

Re:Un po' di chiarezza sulle reti per la cattura degli uccelli da richiamo

Ma l’avete letto il provvedimento del Friuli Venezia Giulia al quale l’Ispra ha dato parere favorevole? Due soli impianti concessi, otto operatori abilitati, in totale 346 uccelli catturabili (107 sasselli, 100 bottacci, 72 merli e 67 cesene) che saranno destinati agli allevamenti come riproduttori e non verranno distribuiti direttamente ai cacciatori. Il provvedimento è una tantum, limitato alla stagione 2016 (quindi effettivamente una deroga) e non è affatto detto che si ripeterà nei prossimi anni. Motivazioni, quantitativi e modalità in sintonia con quanto previsto dalla direttiva. Non credo soddisfi le aspettative dei capannisti bresciani, bergamaschi e vicentini.

da Abacus 04/10/2016 18.59

Re:Un po' di chiarezza sulle reti per la cattura degli uccelli da richiamo

E' più di un anno che scrivo questo sui commenti...

da Sveglia 04/10/2016 16.04

Re:Un po' di chiarezza sulle reti per la cattura degli uccelli da richiamo

ALLORA SI PUO'. GLIEL'AVETE DETTO ALL'ASSESSORE FAVA? E A BERLATO? E A TUTTI QUESTI SOLONI DEI GIUDICI DEI TAR? CHE PER PRUDENZA BLOCCANO TUTTO, SOLO SE SI TRATTA DI CACCIA, MENTRE CHIUDONO OCCHI E ORECCHIE RISPETTO A QUELLO CHE OGNI COMUNE CITTADINO VEDE E SENTE TUTTI I GIORNI OVUNQUE SI GIRI? HA RAGIONE RENZI.I TAR VANNO ABOLITI. POSSIBILE CHE IN QUESTA RIFORMA CI SIA ANCHE UN CODICILLO CHE FAVORISCE QUESTA ABLAZIONE? INDAGATE, FORSE SAREBBE UNA BUONA RAGIONE PER VOTARE SI. ALTRO CHE ZAGREBELSKY

da RO-DO-TE 04/10/2016 14.11

Re:Un po' di chiarezza sulle reti per la cattura degli uccelli da richiamo

attributi e volontà...politica e delle AAVV di non farsi complici della cancellazione di arte millenaria e storia locale.

da Bebo 04/10/2016 13.55