Calabria: ritardi nelle procedure di rilascio del porto d'armi a Cosenza


martedì 30 agosto 2016
    

“Domenica 4 settembre apre in Calabria l’attività venatoria, ma il ritardo delle procedure di rilascio del porto d’armi rischia di compromettere la stagione di numerosi cacciatori della provincia di Cosenza”. E' quanto denuncia il presidente provinciale di Cosenza e vicepresidente regionale della Federcaccia Francesco Antonio Greco.
 
“Mentre a Cosenza – spiega Greco – il porto d’armi viene rilasciato con tempi medi di attesa di soli dieci giorni, in altre zone del territorio occorrono anche diversi mesi prima che l’iter si esaurisca. Le situazioni più critiche riguardano le aree di competenza dei commissariati di Paola e Castrovillari. Per questo chiedo al Questore Luigi Liguori di valutare l’opportunità di rafforzare gli organici in seno a tali presidi per accelerare le pratiche”.
 
Il mancato rilascio del porto d’armi si ripercuote anche sulla composizione delle squadre per la caccia al cinghiale: “Nonostante l’apertura della caccia al cinghiale sia fissata per il primo ottobre – afferma Greco – la Regione Calabria ha richiesto alle squadre di cacciatori di cinghiale di trasmettere i nominativi dei componenti, con relativo porto d’armi, entro il 31 agosto. Molti tra gli aspiranti componenti hanno richiesto il rilascio del documento prima dell’estate, ma non hanno ancora ricevuto risposta dagli uffici competenti. Per questo alla Regione chiediamo di prorogare la scadenza oppure di ammettere l’iscrizione in squadra di cacciatori che siano in attesa di ricevere il porto d’armi”. 

Nella stessa nota la Fidc Calabrese ricorda il proprio invito alla Giunta regionale di donare 100 mila euro provenienti dalle tasse dei cacciatori alle vittime del terremoto del Lazio e annuncia che destinerà in aiuti  50 centesimi per ognuno dei circa 13 mila iscritti, per un totale di quasi settemila euro”. Inoltre domani, 31 agosto, è stata organizzata una spaghettata all’amatriciana a San Marco Argentano. L’incasso sarà consegnato alle popolazioni terremotate.


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