Piano faunistico Benevento: Siglata collaborazione Cia e Arci Caccia


giovedì 8 maggio 2014
    

A Benevento i Presidenti provinciali di CIA, Raffaele Amore, e Arcicaccia, Luigi Luongo hanno stipulato un accordo di collaborazione,  anche in vista dell'elaborazione del Piano Faunistico Venatorio Provinciale, che l’Amministrazione provinciale dovrà approvare nei prossimi mesi.

“La risoluzione del problema dei danni all’agricoltura è condizione essenziale per una nuova e positiva stagione di gestione del territorio ai fini faunistici e venatori”, sottolinea il neopresidente Cia, Raffaele Amore. “In questi anni stiamo assistendo al sovrappopolamento di ungulati ed in particolare del cinghiale, responsabile di circa il 70% dei danni causati alle coltivazioni. E’ prioritario riportare la densità degli ungulati entro parametri accettabili per l’economia agricola e per il sistema agricolo e ambientale”.

Luigi Luongo si sofferma sul fatto che “la stesura del Piano Faunistico Venatorio è in primo luogo un atto programmatico, con il quale si gettano le basi per le diverse attività gestionali da applicare poi nelle attività quotidiane: è il luogo in cui si devono prevedere gli interventi in campo faunistico e venatorio per i futuri 5 anni”. I Presidenti concordano sulla difesa e valorizzazione della caccia pubblica e sostenibile, nel rispetto delle indicazioni scientifiche nazionali e comunitarie e nella costruzione di un nuovo patto tra mondo venatorio ed agricolo. Gli agricoltori possono trovare un’utilità economica nel favorire ed incrementare il patrimonio faunistico di qualità nel Sannio, ed in altre esperienze innovative di gestione faunistico-venatoria della piccola selvaggina stanziale.


5 commenti finora...

Re:Piano faunistico Benevento: Siglata collaborazione Cia e Arci Caccia

Un modo per ovviare almeno ad una parte del territorio agricolo togliendolo dalle colture intensive ci sarebbe, anche se forse non è molto e cioè : punto 1) ; tempo fa si disse che la CE aveva stanziato dei fondi ad agricoltori che lasciassero terreni incolti, ma non se ne è saputo più niente, non sarà mica che qualcuno si mette questi soldi in tasca e comunque fa i fatti suoi continuando a coltivare o che si tengono come al solito congelati e non si danno ? Punto 2); se non sbaglio dovrebbe esistere una legge che chi ha dei territori coltivabili non puo coltivare tutto ma deve lasciare una metà in colta alternandola ogni anno con l’altra metà coltivata e questo già darebbe una certa mossa al riordino dei terreni agricoli favorendo la naturalità del territorio. Punto 3) Con i soldi che versiamo di tasse agli ATC e alla Regione non si possono usare una parte per togliere territorio alle colture intensive sovvenzionando gli agricoltori con opportuni accordi destinandoli come habitat ai selvatici dove questi signori agricoltori farebbero anche la parte di sentinella del territorio regolando la crescita dei nocivi e dei selvatici stanziali come i cinghiali etc. etc. ? Lo so, qualcuno mette sempre il palo tra le ruote, inventando difficoltà, ma si dice che volere è potere e da noi il volere viene sempre messo sotto schiaffo per fare grossi affari. Cordialità

da jamesin 08/05/2014 17.37

Re:Piano faunistico Benevento: Siglata collaborazione Cia e Arci Caccia

Il bello è che organizzano convegni e tante altre belle cose, addirittura in questo periodo devono fare un convegno facendo intervenire anche l'istituzione scuola, addirittura vengono scuole da fuori, ma cosa ci dicono a questi ragazzi? guardate in quel posto abbiamo operato in questo modo o quell'altro? Ma Renzi questi carrozzoni non li vede? L' Italia è tutta da rifondare, altro che agricoltura e habitat, qui si deve ricostruire la testa alla gente che ha operato in questo modo!!!

da luigi 08/05/2014 16.26

Re:Piano faunistico Benevento: Siglata collaborazione Cia e Arci Caccia

In altri luoghi della provincia esistono altri tipi di coltivazione tipo ortofrutticolo per es. in valle caudina e pure qui i soliti trattamenti. Ora come accennavo all'inizio vorrei sapere come si potrebbe intervenire e dove si deve intervenire per cambiare gli habitat in agricoltura. Va bene non voglio parlare della montagna del taburno camposauro perché qui in effetti solo i cacciaori non ci possono accedere, viceversa ci vanno cani e puorci, come si dice da noi, grazie alla strade, ina volta questa montagna quando a caccia ci si andava ospitava quello che il padere eterno aveva creato, ora invece è parco, ma mi chiedo io parco di cosa e il bello, anzi il brutto è che ci sta un presidente assessori consiglieri etc, maa cosa fanno questi devono rendere conto del loro operato? continua...

da luigi 08/05/2014 16.00

Re:Piano faunistico Benevento: Siglata collaborazione Cia e Arci Caccia

Quante belle chiacchiere ma come dice la canzone... parole, parole, parole... mi chiedo e chiedo ai resposabili di arcicaccia e della cia come vorrebbero intervenire in agricoltura per favorire il processo di ricostruzione degli habitat agricoli, visto che da qualche trentennio a questa parte in provincia è finita l'agricoltura contadina, quella fatta con le braccia e senza veleni per essere essa passata al tipo industriale fatta a sua volta di trattori, ruspe e veleni. In provincia di Benevento il terriotrio è diverso a secona di dove esso lo si considera. In Valle telesina per es. esso è costituito per lo più da questo tipo di coltivazione: viticoltura e olivocoltura. Ora per le coltivazione delle vite si utilizzazano trattori per arare e per innaffiare, quando si ara si mettono sotto eventuali nidi di lepri e di fagiani, questi sono i ripopolamenti che si fanno in valle telesina; quando si innaffia si spargono veleni che cadendo a terra appunto avvelenano il suolo con tutto quello che ivi risiede, immaginate un po' i leprotti che fine faranno e i fagianotti, le uova fanno la frittata. Gli alberi di ulivi con le nuove tecniche di coltivazione, anche perché vengono raccolte con degli attrezzi da terra, non hanno più le chiome essi sono bassi e in essi quando è il periodo dei tordi non ci si butta niente, per il passato erano pieni di tordi. passando per il fortore invece, li vi è la coltivazione del grano che si sa viene diserbato per non far crescere l'erba cattiva in mezzo ad esso , si badi cattiva per l'uomo ma non per i selvatici tipo quaglie e starne, quando il grano si raccoglie si distrugge tutto per con le trebbiatrici non si risparmia niente, una volta le persone anziane raccontano che quando si mieteva con le falci i quagliotti scappavano davanti e si salvavano, continua...

da luigi 08/05/2014 15.01

Re:Piano faunistico Benevento: Siglata collaborazione Cia e Arci Caccia

Come abbiamo sempre detto noi cacciatori della base scrivendolo e riscrivendolo sui vari siti di caccia, quest'accordo era l'unica cosa da fare per migliorare sia l'habitat sia la fauna stanziale che migratoria e finalmente è stato fatto. Adesso non rimane che programmare il da farsi per farci appurare poi praticamente e non solo a chiacchiere, che abbiamo avuto sempre ragione da vendere. Auguri e buon proseguimento. Cordialit�

da jamesin 08/05/2014 12.17