A Mauro Corona il premio Mario Rigoni Stern


lunedì 17 marzo 2014
    

E' Mauro Corona ad aggiudicarsi l’edizione 2014 del “Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi”. Il premio è stato assegnato al noto scrittore (nonché alpinista, artigiano, artista) per la sua opera La voce degli uomini freddi (ed. Mondadori).

“La voce degli uomini freddi di Mauro Corona - recita la motivazione del Premio - rappresenta l’epopea delle genti di montagna, avvezze al pericolo e al sacrificio. Il cantore di queste genti non deve inventare nulla, ma riferirsi liberamente alla propria gente, quella di Erto e Casso, insomma della valle del Vajont". 

"Uomini freddi - continua la motivazione - come aggettivo di loco, non come aggettivo qualificativo. Un’umanità costretta a vivere nel luogo freddo, ma che da questa caratteristica non solo non è schiacciata, ma la trasforma in elemento positivo: “Gente che aveva fatto della sfortuna la gioia di stare al mondo. L’unica gioia era quella. Gente che s’accontentava. Tutto qui”. La neve poi è una metafora dell’esistenza e soprattutto della valanga che ha coperto la valle..  Resistenza, fatica, tenacia, sofferenza sono la cifra di una vita che si perpetua nelle avversità, traendone forza e nutrimento.

L’autore con la sua opera rappresenta, nel contesto culturale che fa riferimento all’arco alpino, un’espressione particolarmente significativa del territorio e delle sue genti, bene cogliendo il messaggio del Premio intitolato a Mario Rigoni Stern, inteso a perpetuarne i valori di fratellanza, di rispetto per l’ambiente, di umanità alpina".

Il livello alto delle opere presentate al concorso da autori di lingua italiana, tedesca e ladina ha reso estremamente arduo il compito della giuria, che dopo approfondita discussione ha comunque effettuato la sua scelta individuando, oltre al vincitore, due romanzi di tutto rispetto tali da poter essere citati: I misteri del Cjaslir (Curcu & Genovese) di Fabio Chiocchetti, impegnativo romanzo storico con grande affresco dedicato alle leggende e alle storie popolari che circondano un santo vescovo e una presunta strega della Val di Fassa. Der Nachlass Domenico Minettis (Anton Pustet) di Dietmar Gnedt (Il lascito di Domenico Minetti), appassionante romanzo austriaco legato alla complessità della Grande guerra vista con gli occhi di un uomo di frontiera.

La cerimonia di premiazione si terrà sabato 29 marzo a Riva del Garda (TN), presso il Palazzo dei Congressi, a partire dalle ore 17.


6 commenti finora...

Re:A Mauro Corona il premio Mario Rigoni Stern

Non ha rinnegato affatto la caccia...anzi, a dirla tutta, non ha rinnegato neppure il suo esser stato bracconiere!!!...ha solo smesso!!si proprio così!!! (si scandalizzino pure coloro i quali non capiranno mai il senso del suo essere)...ha smesso perchè l'umanità (ambientalista ed ipocrita, parcaiola di facciata) ha trasformato le sue montagne popolate da camosci e forcelli in funivie ed impianti sciistici.....Saluti

da Festinalente 19/03/2014 11.44

Re:A Mauro Corona il premio Mario Rigoni Stern

S.G. ma cosa scrivi? Corona è un grande e la societa dovrebbe avere piu gente come Lui. Pensa bene priam id scirvere ceret sciocchezze!

da Rino 19/03/2014 8.17

Re:A Mauro Corona il premio Mario Rigoni Stern

Mauro Corono secondo me è un uomo, scrittore che aiuta molte persone a ritrovare il legame con la terra e con la cultura rurale e per questo secondo me va apprezzato. Per chi invece, ha già ben presente cos'è la cultura rurale, ilvivere semplice ma con valori forti legati alla terra, alle stagioni, agli animali..... l'unico e solo Grande Uomo rimane il caro Sergente nella Neve. Grazie Mario!

da Tordo 18/03/2014 16.02

Re:A Mauro Corona il premio Mario Rigoni Stern

zaratin: Non solo la caccia, mi raccomando. Ma di uno così, che ne fà la società?...

da s.g. 18/03/2014 13.09

Re:A Mauro Corona il premio Mario Rigoni Stern

Complimenti Corona , hai rinnegato la caccia ma sei un cacciatore anche tu. Weidmnnsheill

da Rino 18/03/2014 8.04

Re:A Mauro Corona il premio Mario Rigoni Stern

Mauro, peccato che tu abbia rinnegato la caccia.Nei tuoi libri hai spesso evocato le gesta di tanti antenati Ertani che per puro caso erano tutti cacciatori!!! Forse pero' un motivo c'è:al giorno d'oggi ad essere anticaccia ci si vende meglio!Vero? Comunque COMPLIMENTI

da Gabriele Finale Ligure 17/03/2014 21.35