Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte


martedì 11 febbraio 2014
    
Da sempre Piero è un naturalista/cacciatore. Da qualche anno a questa parte poi, con la “scusa” che il tempo avanza e vuol fare soprattutto  quello che lo interessa e gli piace, si dedica sempre più, oltre che a “spinoni e caccia”, alla conservazione degli habitat ed allo studio dei selvatici. E’ giunto infine addirittura ad acquistare un appezzamento di terreno che cura esclusivamente per favorire la sosta e la nidificazione di svariate specie di volatili, praticamente tutte NON cacciabili. E con l’amico ornitologo/cacciatore Mimmo Ferro, a tempo debito,  si prodiga nell’inanellamento e lo studio dei “pullus” dei predetti.

Certo, rimane un cacciatore ed anche appassionato! La dimostrazione vivente, l’ennesima,  che molti di noi, io credo la maggioranza, non sono quei “carnefici” spietati che alcuni, persino cacciatori (!!)  descrivono.  Soprattutto un cacciatore ben consapevole che la vera questione, fondamentale,  era,  è,  e sarà,  quella ambientale! Senza la cura, il ripristino, la conservazione degli habitat, non può infatti esistere neppure l’attività venatoria così come la intendiamo noi.

Vi invio quanto mi ha scritto l’Amico Piero poche ore fa, in relazione ad un evento che lo ha coinvolto in prima persona non solo come spettatore ma anche come organizzatore. E so bene quanto si sia speso in tal senso!! Senza ovviamente voler togliere meriti ad alcuno, anzi.

Mi pare che dal racconto in questione, che riporto integralmente così com’è giunto a me e ad alcuni Amici,  scritto così, di getto,  emerga ben più di una semplice cronaca di un fatto ma piuttosto si evinca il fuoco di una passione che arde dentro di noi. Una passione ben più complessa, finanche controversa,  profonda, antica  e nobile, di quanto, persino  “noi”, riusciamo a comprendere ed esprimere in pieno.

Grazie.

Ezio


Buongiorno
, con molto piacere porto a vostra conoscenza che venerdì scorso, 5 febbraio, alle ore 18,55  all’interno del Parco Regionale La Mandria  nel campo da golf è stata catturata una Beccaccia battezzata “Venaria Reale” alla quale è stato applicato il trasmettitore satellitare, per seguirne gli spostamenti.

Come potete ben immaginare è stata una serata straordinaria, di forti emozioni  difficilmente esprimibili; per molti di noi è valsa molto di più di una normale giornata di caccia con il fucile. Oltre a “ Venaria Reale” sono state inanellate altre due Beccacce, mentre una  quarta per un piccolo errore di manovra della canna ( lunga 7 metri) che alla cima porta il guadino circolare di 1,5 metri circa, si è involata evitando la rete.

Immaginate la scena: location  campo da golf curatissimo con avallamenti, collinette e  ponticelli di legno su piccoli corsi d’acqua, alberi d’alto fusto sparsi  un po’ ovunque.

Serata umida e non completamente buia; la luna al di sopra delle nuvole che avevano scaricato pioggia fino a poche ore prima manteneva sul campo una luminosità soffusa.

Silenzio assoluto e tutti in processione a debita distanza da Ruban, che con la canna/guadino e  con il faro da 100 watt piazzato sul casco assieme ad una micro telecamera, avanzava con passo gagliardo sul prato, seguendo i cenni della guida Valerio, fantastico personaggio che conosce ogni filo d’erba del campo da golf, questa sera ben inzuppato d’acqua.

L’emozionante storia è andata avanti così fino alle ore 23.   Le Beccacce incontrate, tutte adulte,  erano tranquille e si son fatte avvicinare senza problemi. L’apice dell’emozione si raggiunge quando dopo aver eseguito le misurazioni minime permesse dalla circostanza -  determinazione dell’età ed il peso - la si tiene in mano alcuni lunghi secondi prima che si involi.  E’un profondo  scambio ravvicinato  degli sguardi, occhio a occhio,  increduli  da entrambe le parti  interrotto  poco dopo da un sonoro e famigliare frullo. Buona fortuna! nostra regina.  “Tenga suerte”

Artefici della sensazionale operazione sono stati i due esperti spagnoli, baschi, Ruban e Ibon, (che iniziarono nel 2010 con la famosa Beccaccia  “Carelia”  che volò  fino in Asia )  ragazzi giovani molto motivati e disponibili a fornire ogni spiegazione alle varie domande che gli sono state poste soprattutto dall’ornitologo piemontese Mimmo Ferro, il quale è ben intenzionato  ad intraprendere questo sistema di inanellamento.

Un ringraziamento  molto particolare e speciale va rivolto al presidente dell’Associazione Amici di Scolopax, Alessandro Tedeschi, “magister maximo”,  scopritore e princip
ale fautore dello studio migratorio tramite satellite che ha messo gratuitamente a disposizione del Piemonte l’apparecchio trasmettitore e che tramite il satellite Argos ( con stazione di ricevimento in Francia ) monitorerà gli spostamenti migratori della “nostra” “Venaria Reale”.
 
Un immenso grazie anche a tutti coloro che hanno permesso, in tempi strettissimi (ed io, Ezio, aggiungo anche per liberarsi dal martellante incalzare “telefonico” di Piero), a che questa straordinaria  operazione potesse andare in porto:  signora Tiziana Tagliatti del Settore Tutela  Fauna e Flora della Provincia di Torino, assieme al dirigente dr. Gianfranco Righero ed all’Assessore dr Marco Balagna, poi al dr. Iacopo Cecere, funzionario dell’Ispra, alla Professoressa Laura Guidolin dell’ Università di Padova, che  segue il programma nazionale Beccaccia Overland  con l’Associazione Amici di Scolopax; al signor Massimo Crovini responsabile della Vigilanza del Parco La Mandria,  al signor Valerio Remondino responsabile della manutenzione del Campo da Golf ed  insostituibile guida sul terreno alla ricerca della nostra bella, agli amici Alfonso Gallese e Gianni Boffa dirigenti piemontesi di “Amici di Scolopax” che hanno accettato senza riserve questo meraviglioso esperimento anche per il Piemonte.

 

Cordialità

 Piero Mollo
pres. onorario  Arci Caccia Cuneo


17 commenti finora...

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Tengo a precisare che Overland è un progetto di Amici di Scolopax, che grazie al suo presidente Alessandro Tedeschi è riuscita in anni di sforzi, a aumentare la sua credibilità nei confronti del mondo scientifico e istituzionale. Certe collaborazioni, per noi importanti e fondamentali, da parte di università e associazioni venatorie, erano altro che un sogno alcuni anni fa. Solo la passione, l' impegno e la determinazione hanno permesso tutto questo. Molte le beccacce come Venaria Reale sono state attrezzate in tutta Italia che anno permesso di capire alcune cose sulle rotte di migrazione, ribaltando a volte le convinzioni basate su metodi meno attendibili. Molti sono gli scettici o quelli poco avvezzi ad accettare le nuove tecnologie, ma il tempo è galantuomo. Il progetto va oltre i colori delle varie associazioni, oltre i meriti personali e va oltre alle beghe di bottega che assistiamo giornalmente. Questo e un progetto serio perché nato e portato avanti da un gruppo di persone che grazie alla propria passione sono riusciti ha superare molti ostacoli. Ringrazio tutti, in particolare modo Piero, persona di spessore morale ed intellettuale, che ha vissuto insieme a Mimmo Ferro una serata indimenticabile grazie ad AMICI DI SCOLOPAX ed il loro progetto OVERLAND

da Ciccio 12/02/2014 8.43

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Grazie Francesco, non mancheremo! Mimmo è veramente un grande personaggio, tanto umile quanto grande, come tutte le persone speciali. :-)

da Ezio 12/02/2014 8.23

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

EZIO MI HAI FATTO RIVIVERE I MOMENTI CHE HO AVUTO FACENDO LA STESSA COSA SUI FORCELLI QUESTE COSE NESSUNO ALDIFUORI DI NOI SA COSA SONO MAGARI QUALCHE NOSTRO AMICO FORTUNATO CHE CI CHIEDE SE PUò VENIRE

da GIGI 12/02/2014 8.22

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Salutatemi Mimmo Ferro, un grande uomo, un grande amico! Ne serverebbero tanti come lui...

da Bruzzone Francesco 11/02/2014 22.50

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

vi prendono per il cu......o, quando mai avete visto l'ispra o un animalista al fianco dei cacciatori!!!!!! sveglia amici che ce lo mettono dentro adagio adagiooooooo!!!!!

da gianni 11/02/2014 22.38

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

non ci sono parole...qui si dimostra la nostra passione dove arriva!!!!altroche' gente delinquente che va in giro a sparare e basta.....questa e' caccia!!!!bravi a tutti voi e l'autorita' che anno permesso il tutto e un grazie anche al parco della mandria...chissa'se un giorno oltre che a monitorare beccaccie si possa monitorare con studi piu' approfonditi anche altre specie animali

da beppe 82 11/02/2014 21.35

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

P.S.:edilizi e fiscali,per la precisione;speriamo non facciano altro "per gli animali"!

da pietro 2 11/02/2014 20.48

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Ezio ma che domande fai?Cosa hanno fatto di meglio quelli che oggi si definiscono protettori degli animali?Hanno votato con tutto il loro partito i condoni!Meglio di così?

da pietro 2 11/02/2014 20.46

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Bene, ho visto che la Beccaccia mette tutti daccordo: il Bravo PIERO MOLLO (ARCICACCIA) l'ottimo ALESSANDRO TEDESCHI AMICI DI SCOLOPAX(FEDERCACCIA). UN GRANDE SALUTO.

da FRANCO 11/02/2014 20.45

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Motori della conservazione ambientale? Forse,quando vedremo i cacciatori "sparare"sulla cementificazione che continua senza soste a mangiare terra e possibilità anche alla fauna selvatica di rigenerarsi senza "Inurbarsi".

da Gino scarsi 11/02/2014 19.39

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Grandi! L'ambiente chiama e noi rispondiamo! La caccia chiede dati scientifici e solo noi possiamo fornirli. Questa è la via e io la diffondo.

da Breton 78 11/02/2014 19.37

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

secondo me, dobbiamo convincere l'opinione pubblica che siamo gli unici e veri motori della conservazione ambientale. che, implicitamente, imbalsamare il territorio (parchi vincoli a capocchia, divieti di caccia) salvano le coscienze ma aggravano i problemi. l'obiettivo? quello di cambiare non solo la 157 ma anche laa legge sui parchi che è il vero cancro del patrimonio naturalistico italiano.

da E. Reali 11/02/2014 17.04

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Grazie Maxi!! Alcuni di noi oltre al bla bla bla sui siti internet che ci rimproverano alcuni, troviamo il tempo di fare altro...a volte anche molto altro! E sempre con la speranza di fare e farci (a tutti) del bene. :-)

da Ezio 11/02/2014 16.44

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Bravissimi ! Il futuro della caccia al fianco della scienza e della ricerca! plauso.. Massimiliano

da colombaio senese 11/02/2014 16.01

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Caro Mauro, se pensiamo a tutto quello che abbiamo fatto di buono e persino eccezionale nella nostra vita per poi constatare il trattamento finale, mi sa che ci facciamo del male ...e di brutto pure...in molti! Il bene va fatto perchè è giusto così. Amen!

da Ezio 11/02/2014 15.30

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

HO SOLO un TIMORE , voi siete da ELOGIARE sicuramente ma io ho l'esperienza negativa di una cosa simile fatte per gli anatidi nei dintorni del lago di Bracciano (RM),gli studi fatti e i censimenti fatti dai cacciatori sono solo serviti a fare un'altro parco laziale ! Ci è convenuto ?

da Mauro Roma 11/02/2014 15.08

Re:Cacciatori ricercatori: un esempio virtuoso dal Piemonte

Bravi. Ricerca, scienza, caccia, passione naturalistica. E tanta competenza. Quella conta, soprattutto, e se non la trovi fra i cacciatori, dove la trovi, fra quei quattro screanzati di ambiental-animalisti? Ma mi facciano il piacere. Avanti cosi, che andiamo bene. Sono convinto che esperienze del genere si praticano un po' ovunque diffusamente dalle Alpi alla Sicilia. Facciamole conoscere. E, quando possibile, mettiamoci come ciliegina sulla torta anche il crisma della scientificità. Cosa voglio dire: non penso sia difficile trovare a attivare un centro ufficiale di ricerca (istituto universitario, scienziato appassionato) disposto a "garantire" la serietà dei nostri sforzi e del nostro impegno. Alla faccia dell'Ispra e di quei quattro parascienziati che dipendono intelletualmente dagli ambientalisti da salotto.

da Paragnosta 11/02/2014 14.51