Arciaccia dopo il Congresso nazionale: "Serve la svolta. La caccia si desti"


lunedì 11 marzo 2013
    
Riceviamo e pubblichiamo:


Dal congresso dell'Arcicaccia un messaggio di rinnovamento per le politiche
venatorie

Osvaldo Veneziano è stato confermato presidente nazionale dell'Arci Caccia: questi i risultati del voto espresso dai 120 delegati presenti, lo scorso fine settimana, presso l'Hotel Villa Ricci di Chianciano Terme (Siena). L'assise congressuale è stata caratterizzata da un ampio ed articolato dibattito che ha visto gli interventi di rappresentanti territoriali e di esponenti del mondo associativo, istituzionale e politico nazionale.

Nel corso del congresso sono stati inoltre eletti: il consiglio nazionale, il collegio dei garanti ed il collegio dei revisori dei conti. I gruppi dirigenti sono stati completati con l'elezione di Marco Ciarafoni presidente del consiglio nazionale, dei vicepresidenti nazionali Massimo Logi, Sergio Sorrentino e Mauro Vaccamorta e del tesoriere Giuseppe De Bartolomeo. L'esecutivo nazionale risulta composto da Veneziano, Ciarafoni, Logi, Sorrentino e  Vaccamorta mentre assumerà un ruolo centrale nella direzione dell'associazione il Consiglio dei presidenti regionali.

Quattro le direttrici sulle quali si misurerà l'impegno dell'Arcicaccia nel prossimo quadriennio. La prima è costituzione del "Comitato Fauna, bene comune" quale fase successiva dell'appello lanciato da Arcicaccia e Legambiente che tra gli altri ha trovato riscontro ed apprezzamento da parte di Cia, Coldiretti, Federparchi e Arci. E' su beni che devono risultare indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti che si rafforza l'idea di comunità nazionale e da un senso di appartenenza allo Stato. La fauna è tra questi perché evoca la bellezza del paesaggio, la vitalità delle nostre campagne, la forza e il buon governo del territorio che non può prescindere  dalla necessità di mettere un argine alla devastazione e al consumo speculativo del suolo.

La fauna è patrimonio della collettività e come tale dovrebbe essere rispettata e tutelata. Non sempre è avvenuto tanto che per anni il nostro Paese è stato oggetto di procedimenti di infrazione da parte dell'Unione Europea a causa della mancata o furbesca applicazione delle direttive comunitarie nel nostro ordinamento legislativo.

La seconda direttrice è un nuovo e più avanzato patto tra caccia e agricoltura che riconosca all'impresa agricola di qualità e multifunzionale ruoli e risorse sul fronte della gestione faunistica e della conservazione ambientale. Al tal proposito  l'Arcicaccia avanzerà una serie di proposte al nuovo parlamento che dovranno concretizzarsi in una proposta di legge per intervenire sui temi della fiscalità al fine di una corretta rimodulazione delle imposte connesse alla caccia in modo da destinare risorse per la gestione dell'attività venatoria direttamente sui territori nonché promuovere l'attività di volontariato, della prevenzione e del risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica, sulla natura giuridica degli Atc e dei Ca per valorizzarne l'azione gestionale e metterli in rete, sull'Ispra per potenziarne la missione tecnico scientifica nell'alveo del controllo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il nostro Paese ha nel suo ordinamento una legge considerata giustamente tra le più avanzate nel panorama mondiale e che avrebbe bisogno di una più coerente attuazione regionale; una legge che sulla base di una fase di approfondimento e di concertazione dovrebbe essere aggiornata, sgombrando il campo da velleità e propaganda,  per valorizzarne ancor di più il rapporto tra caccia responsabile e gestione del territorio, tra impresa agricola di qualità e multifunzionalità e reddito integrativo, tra conservazione faunistica e ricerca scientifica, tra interesse nazionale e impegno territoriale.

La terza direttrice è legata alla necessità che l'associazionismo venatorio e il sistema caccia più in generale, riconoscendo limiti ed errori, aprano una fase di rielaborazione programmatica, culturale  e di unità. Servono progetti condivisi e poi servizi e attività comuni, a tutti i livelli. L'unità parte dalla valorizzazione degli strumenti di gestione del territorio: Atc e Ca in testa.

La quarta direttrice riguarda il modello associativo. Il nuovo statuto approvato da modo di costruire  un impianto organizzativo dell'Arcicaccia finalizzato ad assicurare il massimo della democrazia interna, della trasparenza e della partecipazione degli iscritti. La nuova organizzazione dell'Associazione prevede un rafforzamento del ruolo dei Comitati Regionali in virtù delle sempre maggiori competenze ed autonomie che le passate riforme costituzionali hanno attribuito alle Regioni.
 
 

Ufficio Stampa Arci Caccia

8 commenti finora...

Re:Arciaccia dopo il Congresso nazionale: "Serve la svolta. La caccia si desti"

La caccia si desti??? Ma con chi con VOI??? Vi ricordate il 1990 quando il PCI invito' a votare il referendum? é da allora che la SX aiuta la caccia! (a finire)

da Gabriele Finale Ligure 14/03/2013 18.41

Re:Arciaccia dopo il Congresso nazionale: "Serve la svolta. La caccia si desti"

Il piemonte è diventato un parco,dove non è parco è terreno agricolo, restituiteci il territorio,i boschi i fiumi e le langhe,che fine hanno fatto i comitati di gestione che devono garantire il ripopolamento e mantenere la salubrità dei territori?

da nando 12/03/2013 13.29

Re:Arciaccia dopo il Congresso nazionale: "Serve la svolta. La caccia si desti"

LA SVOLTA: La mossa di Renzi: studio sugli sprechi del Pd Così sta ricominciando la «scalata» La strategia - È sicuro che il segretario fallirà, ma teme il congresso prima del voto dal Corriere della sera dell' 11 03 2003 di M.T.Meli

da Urc� 12/03/2013 10.20

Re:Arciaccia dopo il Congresso nazionale: "Serve la svolta. La caccia si desti"

Pare che i recenti fatti politici non abbiano insegnato nulla a questi signori. DOVETE farvi da parte a favore di nuovi volti e nuove idee!!! Ai vostri programmi non può e non deve credere nessuno!!! inutile eludere una realtà EVIDENTE. Avete fallito, fatevi da parte! Le associazioni non possono continuare ad ignorare la stragrande maggioranza della base! Associazione unica e dirigenti giovani. Guardate come sta finendo Bersani, per non aver passato la mano!

da Sergio Ventura 12/03/2013 8.42

Re:Arciaccia dopo il Congresso nazionale: "Serve la svolta. La caccia si desti"

PREPARIAMOCI AD APPENDERE IL FUCILE AL CHIODO CON SIMILI PERSONAGGI!

da mario 12/03/2013 7.59

Re:Arciaccia dopo il Congresso nazionale: "Serve la svolta. La caccia si desti"

Cacciatori destiamoci, tutti con l'assicurazione privata, poi vedremo se il carrozzone delle associazioni si sveglia.

da Breda Argus 12/03/2013 7.49

Re:Arciaccia dopo il Congresso nazionale: "Serve la svolta. La caccia si desti"

fatti, non pugnette… nessuna fiducia fino a quando non ci saranno risultati… e con gli amici di cui ama circondarsi il rieletto presidente, la vedo dura

da lupo69 11/03/2013 23.59

Re:Arciaccia dopo il Congresso nazionale: "Serve la svolta. La caccia si desti"

Premessa la condivisibilita' delle direttrici uscite dal Congresso,vorrei esprimere il mio parere su"Serve la svolta,la caccia si desti". Questo quesito io lo porrei alle associazioni venatorie,perche' ritengo che sono loro che si devono destare da questo letargo.I cacciatori la loro parte la fanno,sia dal punto di vista economico,sia dal punto di vista sociale in tutti i sensi.Aspettano che chi li rappresenta,si facciano carico di ridare dignita' e certezze.Il mondo sta' cambiando,noi siamo lo Stato Europeo che ha la legge piu' restrittiva,ma nello stesso tempo piu' articolata.Bisogna,secondo me,iniziare un nuovo percorso.La voce di chi ci rappresenta dev'essere unica( vedi Francia,Spagna,ecc.)e l'unica svolta possibile e' la nascita di una sola associazione venatoria,d'altronde 86% dei cacciatori vuole questo.Meditate,non vorremmo diventare i grillini del mondo venatorio.Auguri Osvaldo per la tua conferma a Presidente.

da Pino Piana 11/03/2013 22.03