Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”


giovedì 10 gennaio 2013
    
Mauro Fabris Mauro Alessandro Fabris è un vero professional Hunter. Attualmente risiede in Tanzania, dove esercita la sua attività, accompagnando a caccia i tanti cacciatori che frequentano le grandi riserve africane. Riserve naturali, dove la caccia entra dalla porta principale ed è utile, considerando gli elevati introiti che ne derivano, a mantenere integri habitat cruciali per la vita selvaggia, favorendo al contempo lo studio e la consistenza numerica di alcune importanti specie minacciate in primis dal bracconaggio. Pensiamo ad esempio alla piaga del commercio illegale dell'avorio, che, causa un mancato coordinamento tra Stati spesso ingovernabili, in alcune aree sta portando sulla soglia dell'estinzione elefanti e rinoceronti. Delinquenti senza scrupoli, certo. Ma bracconieri in Africa, lo si può diventare per mera necessità se non esiste quel tessuto economico e sociale, che può essere portato anche dal turismo dei bianchi alla ricerca di un'avventura africana, a caccia.

“La caccia – conferma Fabris – è un'attività favorevole alla gestione della natura e dell'ambiente se ben condotta e gestita”. In Tanzania, tramite i safari autorizzati dallo Stato, - spiegava lo stesso Fabris in un incontro al Rotary Club di qualche anno fa - si riescono ad ottenere molteplici aspetti positivi quali il controllo numerico degli animali (con l’abbattimento mirato di capi da parte dei cacciatori ospiti partecipanti ai safari), lo sviluppo turistico legato al turismo animalistico, l’integrazione delle popolazioni locali in questo processo, la caccia ai bracconieri. Durante i safari all’abbattimento di un animale (sempre tra quelli segnalati da abbattere per cui vecchi, malati, che non si integrano nei gruppi o al termine del suo ciclo produttivo) corrisponde una tassa, il 30% della quale va alle popolazioni locali, così come la stessa carne dell’animale ucciso. L’abbattimento di meno dell’ 1% dei capi permette di sovvenzionare la protezione degli altri animali, la ricerca, la lotta al bracconaggio e promuove la stabilità economica alle popolazioni locali. I safari – sostiene Fabris - sono meno invasivi (circa 80 cacciatori all’anno) e più remunerativi del turismo di massa e permettono di dare lavoro a migliaia di abitanti della zona, che esercitano così anche il controllo sui bracconieri.

Mauro, come la maggior parte dei cacciatori, alla caccia è arrivato grazie al padre. E a quella iniziale passione fa ancora riferimento. Le sue cacce preferite infatti sono ben poco esotiche: ci confessa di amare in particolare quella al beccaccino con cani da ferma e al cinghiale in piccole battute. Avrebbe potuto parlarci delle sue mille avventure vissute a caccia di temibili felini o grandi erbivori africani, ma sceglie di raccontare un'esperienza indimenticabile al cospetto della regina: una beccaccia, alzata quattro volte sotto ferma, partita quattro volte lunga poi rimessasi contro un muro a secco. “I cani –
ricorda Fabris - la fermarono ancora e lei aprì la coda e mi guardò per diversi secondi prima di partire. Non sparai, erano troppo belli quei momenti che mi aveva regalato”.

Infine un auspicio: “Il cacciatore può e deve contribuire alla salvaguardia dell'ambiente. Con l’educazione al rispetto della natura, partecipando attivamente”. In questo senso il lavoro delle associazioni è fondamentale: occorre, secondo Fabris, “responsabilizzare i cacciatori al controllo e far capire che il furbo di turno fa solo del male all’ambiente venatorio già molto discusso e in precarie condizioni di stabilità”. 


12 commenti finora...

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

Ormai è tutto chiaro Enrico B.. Ma dervi capire che siamo in campagna elettorale e come ha detto il presidente cacciatore più o meno letteralmente "abbiamo già recuperato il 10% e non sarà difficile far riavvicinare a noi i delusi." Tradotto per le mie povere meningi:" questi (noi elettori) ce li giriamo come vogliamo!"

da Ezio 11/01/2013 14.45

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

i parassiti, caro mio, non hanno bandiera. forse ne stai favorendo qualcuno anche te. dare una patente a delle idee è sempre sbagliato, soprattutto se rappresentano un nutrito gruppo di persone, come mi pare che sia dalle nostre parti. e fra l'altro, da quella parte, non ci vedo speculatori e parassiti, più della media italiana, anzi.

da Enrico B. 11/01/2013 11.31

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

troppi parassiti comunisti che sono il cancro della socità e della caccia.

da PCI 11/01/2013 8.40

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

FATE PARLARE ANCHE QUALCHE PROFESSIONAL HUNTER DELLA LUNA, COSI' DI ITALIA SE NE PARLA SOLO SU TOPOLINO! MA CHECCIAZZECCA CON NOI?

da ZERO ASSOLUTO 10/01/2013 22.36

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

Caro Marcello...ci mancherebbe pure!!!! Dicono che perseverare è diabolico e mi pare che "noi" italiani abbiamo perseverato sin troppo!! :-(( Salutami l'Aromatico, anche se non lo conosco di persona lo leggo spesso e volentieri!! :-)

da Ezio 10/01/2013 19.54

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

Probabilmente andrà a votare più gente del solito.

da Aldo M. 10/01/2013 17.59

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

Caro Ezio ho appena finito di esplettare il tuo concetto su FB ad Andrea Aromatico, con tutta probabilità siamo sulla stessa onda.

da Marcello Lentini 10/01/2013 17.30

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

Qui Max 60 ci stanno FOTTENDO...gli onesti e per bene.... in ogni modo da decenni ormai. La prova del nove l'avrò a fine febbraio. Se l'astensionismo arriverà al 70 - 80 % potrò ancora sperare in qualcosa di buono per questo Paese. Diversamente dovrò rassegnarmi al fatto che ci meritiamo tutto ma proprio TUTTO!

da Ezio 10/01/2013 17.00

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

quì,l'unica cosa che vogliono,se ancora non è entrata nelle orecchie,è proibire la caccia,perciò di cosa parliamo...

da max 60 10/01/2013 16.51

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

In Italia si potrebbe iniziare a fare la selezione sugli ungulati all'interno dei parchi e delle riserve, ed i proventi destinarli a sostenere le casse esangui e comunque sovvenzionate dai soldi di TUTTI di queste strutture. Ma credo sia una proposta troppo normale perchè possa essere attuata. Per il resto il nostro problema è di carattere antropico. Siamo semplicemente una marea su questa piccolo stivale, con tutto ciò di negativo che ne consegue. La Tanzania ha 20 abitanti per kmq, l'Italia 200. Vecchi e credo ormai noiosi discorsi.

da Ezio 10/01/2013 12.41

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

molto ragionevole ... peccato che gestita cosi sia solo per pochi ricchi.

da Andy 10/01/2013 11.05

Re:Mauro Fabris, Professional Hunter: “amo ancora beccacce e cinghiali”

MUTATA MUTANDIS, il modello Tanzania potrebbe funzionare anche per l'italia!

da vecchio cedro 10/01/2013 9.13