BigHunter Giovani, Matteo Menegatti: “la gestione che aiuta l'ambiente”


venerdì 30 novembre 2012
    
Matteo Menegatti Matteo Menegatti è un venticinquenne di Nago Torbole, in Trentino Alto Adige, fa l'agente immobiliare, ha una fidanzata ed è padre di un bambino nato da poco. E' diventato cacciatore grazie agli insegnamenti di papà e zio, ma anche grazie a tanti amici con cui condivide oggi le battute, soprattutto a piccoli ungulati. I suoi interessi sono anche altri: in particolare ama il calcio, giocato e guardato, il tiro a volo ma anche la politica.

Passare molto tempo a contatto con la natura è più di un hobby. Per Matteo è il modo migliore per liberarsi dai pensieri quotidiani, per immergersi completamente nella natura: “guardare gli animali che popolano i boschi all'alba – dice - è una delle cose che amo fare per stare in quiete e tranquillità. Potrei parlarne per ore...”.

“Tutti i tipi di caccia – spiega - hanno degli elementi appassionanti: dalla ferma al tiro, dalla caccia agli ungulati da appostamento fisso alla caccia in battuta. Con cane o senza cane”. E poi, dalla caccia si imparano tante cose. Matteo ci racconta di un'esperienza vissuta durante una battuta di selezione. Un episodio – racconta - che mi ha fatto ragionare sulla vita sui figli e sull'amore verso di essi e verso i genitori. Non troverò nient'altro di più importante quale il rispetto della natura e degli abitanti animali che la popolano”. A chi è contrario ad ogni tipo di selezione, Matteo risponde con i fatti: “io so soltanto che nel Trentino Alto Adige la media dei capi di capriolo si aggira intorno ai 4/5 capi ogni 100 ettari quadrati, mentre nella nostra sezione grazie ai censimenti i nostri capi si aggirano intorno ai 7/8 capi ogni 100 ettari quadrati. Pur abbattendo 35 capi di capriolo l'anno notiamo un notevole incremento della specie. Notare bene che siamo solamente 25 cacciatori nella nostra sezione”. In sostanza ciò dimostra che “il nostro prelievo venatorio favorisce la buona salute della specie”.

Ma i cacciatori non si limitano alla gestione con il fucile. Matteo per esempio da anni collabora con semplici lavori di disboscamento mirati alla tutela del bosco, con corridoi faunistici e aree di ripristino. “Un giorno – spiega - siamo riusciti a fotografare 25 esemplari di gallo forcello, la prova che con un piccolo aiuto alla natura abbiamo favorito l'incremento anche di questa specie”. Inoltre “eliminando corvidi con catture siamo riusciti ad incrementare in maniera notevole le lepri.”. 

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1 commenti finora...

Re:BigHunter Giovani, Matteo Menegatti: “la gestione che aiuta l'ambiente”

Appassionati, preparati, sensibili. Così li vogliamo. Non fosse altro che per fare da interlocutori credibili nei confronti di un'opinone pubblica che ci conosce poco e male.

da Ghigo 30/11/2012 17.02