L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA


venerdì 30 novembre 2012
    
Riceviamo e pubblichiamo:


“L’ecologia del fucile”, così intitola il suo articolo su Sette, il magazine del Corriere della Sera, Massimo Gaggi affrontando il tema dei costi di una natura tornata, ma in gran parte degli USA non ha mai smesso di esserlo, selvaggia.

Un tema interessante che Federcaccia vuole sottolineare, plaudendo soprattutto il fatto di non essere stato sviluppato con argomentazioni o intenti antivenatori, dimostrando un approccio corretto che spereremmo di trovare ogni volta che si affronta l’argomento caccia.

Dopo l’immagine stereotipata del cacciatore emblema fino a qualche tempo fa della classe più conservatrice e meno liberal degli Stati Uniti, Gaggi sottolinea come oggi “proprio nel Massachusetts progressista, ci sono docenti di scienze ambientali che considerano ecologico e giusto abbattere cervi a fucilate”.

Il motivo non è un improvviso cambio di mentalità o di ideologia, ma è piuttosto ascrivibile a un più concreto pragmatismo. Come bene messo in evidenza nel testo, la politica di riforestazione ha portato la superficie boscata Usa quasi ai livelli di quella del 1630 (il 90% per essere esatti) con un aumento conseguente di molte specie di selvatici, quasi estinti nell’800.

I cervi ad esempio sono di nuovo cresciuti, fino ad arrivare ad una popolazione di 30 milioni di esemplari. “Solo che nel frattempo l’America è cambiata – scrive giustamente Gaggi -: piena di foreste (il 63% del Massachusetts) ma anche di città e strade. Risultato: questa natura di nuovo rigogliosa costa agli americani 30 miliardi di dollari l’anno tra danni ai raccolti e a infrastrutture varie e incidenti stradali”.

E così la figura del cacciatore è stata rivalutata, vedendola per quello che è: un concreto aiuto nella gestione di una ricchezza che lasciata a se stessa provoca non pochi problemi.

E con l’avversione alle armi tipicamente liberal, forte negli Usa almeno quanto chi le sostiene come la mettiamo? Anche qui parlano i fatti: “le armi uccidono 31 mila americani ogni anno, ma i casi nei quali a sparare è un cacciatore sono solo 100 – scrive Gaggi -. E gli incidenti stradali causati da un cervo provocano 25 morti e 30 mila feriti l’anno”.

Qualche dato su cui sarebbe bene riflettere, guardando sulle strade e sui campi di casa nostra.
 
 

Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia


12 commenti finora...

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

Ah per carità, quel Tozzi che dici tu è proprio una fetecchia! Un saluto.

da Pavoncella rossa 03/12/2012 11.53

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

No, no, no, Pavoncella! Legittimo il dubbio nell'omonimia, ma intendevo Tozzi il geologo! Saluti!

da Breton 78 02/12/2012 21.52

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

X Breton: Tozzi è uno dei più grandi romanzieri del 900. Mescolare un così grande autore (rivalutato negli anni 60' da critici come De Benedetti) con una scureggia umana, figlia del ventennio berlusconiano come la Brambilla, beh, mi sembra un pò forzato. Un saluto

da Pavoncella rossa 02/12/2012 14.25

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

Non capisco il perché di tanta meraviglia: l'America ha partorito Melville, Thoreau e il progetto Wlderness; l'Italia Manzoni, Tozzi e la Brambilla! Ecco spiegato!

da Breton 78 01/12/2012 16.16

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

La differenza consiste proprio in questo,impedire o meglio proibire il lecito,per poi essere molto magnanimi con tutto ciò che lecito non è, e con i farabutti.

da vince50 01/12/2012 14.45

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

Negli Stati Uniti è possibile acquistare un pezzo di artiglieria funzionante e andare a spararci nel deserto. Cosa che io trovo fantastica. Io sarei per la liberalizzazione totale, i criminali non acquistano le armi in ameria.

da Martino, Bologna 01/12/2012 13.23

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

E certo,parliamo di un paese che ha nella costituzione il diritto di detenere un'arma in casa,se si vuole....Poi la cosa ha dei pro e dei contro...Ma intanto ai cacciatori non rompono i coglioni tanto come qui....

da Cassador Veneto 01/12/2012 11.05

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

Tutto si può negli USA . Non ci sono animalari come i “nostri” ma nemmeno le aaw come la nostre. Amen

da Cacciatore 01/12/2012 6.42

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

GOD BLESS AMERICA!!!

da Marco 30/11/2012 20.33

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

Negli Stati Uniti esiste una direttiva, è definita qualcosa come 'atto di recupero ambientale', per cui ogni licenza di caccia, arma e munizione specifica sia gravata da una piccola tassa che viene devoluta al recupero ambientale. Istituita 70/80 anni fa ha prodotto circa dieci miliardi di dollari interamente devoluti al recupero di zone ambientali. Difficile quindi, accusare caccia e cacciatori, sebbene anche in America esista il dissenso animalista

da Fromboliere 30/11/2012 17.49

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

Si si,tutto bello, tutto vero. Ma quando vai a chiedere i tordi a febbraio,o fringuelli e pispole in deroga, o di girare e sparare dove si vuole, salta subito la bella immagine della caccia come fattore di equilibrio di un territorio perfettamente sostenibile. Se la caccia può essere "tollerata" solo come prelievo di animali in eccesso, beh, qualcosa da rivedere e rimproverarci forse ce l'abbiamo

da Pavoncella rossa 30/11/2012 17.48

Re: L’AMERICA CHE RISCOPRE LA CACCIA

Speriamo che anche i nostri nuovi governanti, pragmaticamente, riconoscano che il cacciatore e la caccia sono una risorsa e possono contribuire ancora meglio al bilancio economico del nostro paese, garantendo inoltre la qualità green che finora per colpa di politiche ambientaliste e ambientalisti sciagurati non ha minimamente brillato, se non nello spreco di ingenti risorse dilapidate in ricerche fine a se stesse, enti parco che più che per il green si sono distinti come stipendifici, ideologie scellerate, sbugiardate dalla storia.

da Greg 30/11/2012 16.50