Col cane dalla notte dei tempi


lunedì 25 luglio 2011
    
Caccia col cane dalla notte dei tempi“L’obliata, potente nostalgia del remoto passato vagabondo che sommersa da secoli dormia affiora su, dell’essere dal fondo; dal brumoso torpore che la grava sorge la belva, e la catena vile addenta e rode, onde la tenne schiava la tirannia del vivere civile.”


Inizia cosi uno dei libri più belli della storia letteraria degli ultimi due secoli: Il richiamo della foresta di Jack London.

Penso spesso a questa frase ogni qualvolta vedo i miei cani. E forse, è un po’ di quell’essere “belva”  che vive ancora dentro ognuno di noi, che rende il legame tra il cacciatore e il suo fedele compagno cosi  speciale. I cani percepiscono tutto, loro sanno la differenza tra un martedì ed una domenica. Ce ne accorgiamo già dalla sera prima, sono impazienti, vengono continuamente a fissarci, prima si siedono scodinzolanti vicino a noi, poi si spostano indispettiti, per poi tornare e accertarsi se stiamo entrando in sintonia con loro, se riusciamo anche noi, per quanto ci è possibile, a vedere coi loro stessi occhi. Solo allora il loro sguardo si fa più accondiscendente, poiché è in quel preciso momento che l’uomo e il cane diventano un unico elemento.

E questa complicità si riflette durante lo svolgimento della caccia, quando uno scambio di sguardi tra l’uomo e il suo fedele compagno vale più di mille discorsi.
Quando il cane, nel fitto della macchia, si volta per vedere quanto siamo lontani, o semplicemente,  per accertarsi se ci siamo.
 
E penso spesso a questa frase anche quando vedo quei cani addobbati con cappottini e collarini luccicanti, e  fiocchi dai colori sgargianti che adornano le loro teste; poveri cani! Costretti a subire “ la tirannia del vivere civile”. Mi chiedo se il “ vestire” un cagnolino sia meno crudele dell’abbattere un selvatico. Privare un cane o un gatto della sua identità, sostituirsi a madre natura che qualche milione di anni or sono pensò bene a come vestirli.
Penso, assistendo a queste scene, agli animalisti che quotidianamente si contraddicono, quando in nome di quella civiltà e moralità che tanto decantano, non si accorgono che sono i primi a compiere gesti immorali e incivili nei confronti di quegli animali che vorrebbero difendere.
 
E’ facile quando si affrontano questi temi cadere nei luoghi comuni, è facile fare demagogia spicciola, me ne rendo conto. Ma sono sicuro che se i cani o i gatti che vivono con questi “signori” potessero parlare, ne sentiremmo delle belle.

L’uomo, grazie al cane, impara lezioni che con i mezzi dell’l’istruzione ufficiale probabilmente non avrebbe mai appreso; e al contempo il cane impara dall’uomo.

L’uomo e il cane, accomunati dalla stessa passione e dagli stessi istinti, si ritrovano nella caccia , affiancati e uniti, sfruttando i mezzi che l’evoluzione gli ha concesso.
E quando si  parla di mezzi, si include anche l’intellighenzia. Ma forse i molti paladini della natura (o presunti tali) credono che l’essere più intelligenti di una lepre o di un qualsiasi altro animale, sia una colpa dell’uomo.

Un cacciatore non abbandonerà mai il suo cane, e non solo per una questione affettiva, ma perché il cacciatore rispetta il cane e la sua natura.

Ed è proprio grazie a questo rispetto e fiducia reciproca, è proprio grazie a questo continuo scambio di informazioni tra l’uomo e la natura che la caccia, nonostante i repentini attacchi dei soliti bigotti, nonostante le continue restrizioni, nonostante i massacri mediatici, continua ad affascinarci. E fino a quando ci saranno boschi in cui cacciare, noi, in compagnia dei nostri cani (e anche da soli), saremo li, perché è cosi che funziona sin dalla notte dei tempi.
 
 


9 commenti finora...

Re:Col cane dalla notte dei tempi

Parole sante dierebbe TEX i cani sono x l'uomo indispensabili chi x la caccia chi x la guardia ,compagnia ecc MA quelli che come noi vanno a caccia con il loro cane...forse vanno a caccia xche e' il cane che te lo chiede basta guardarlo quando vai a caccia al capanno e lui deve restare a casa forse venti bastonate gli farebbero più male .SIATE FIERI DEI VOSTRI CANI (LORO DI VOI COME CACCIATORI NON Sò) ciao a tutti .

da Lotar 28/07/2011 23.50

Re:Col cane dalla notte dei tempi

Meraviglioso......per ""Pepp 78""...ti confermo cio che dici...io tra una settimana di vacanza e 3 giorni ho scelto i 3 giorni.Per il semplice motivo che il mio cane (un Breton),quando normalmente sono una giornata di lavoro fuori casa,la sera quando rientro,viene letteralmente a festeggiare il mio ritorno,e mentre non ci sono,resta tutto il giorno sdraiato a guardare il cancello di casa aspettando che torni.Figuriamoci una settimana via di casa.Non ci sarei mai riuscito.

da ar cacciatore 27/07/2011 0.52

Re:Col cane dalla notte dei tempi

Ai cani veri s'insegna solo le regole di comportamento. Il resto sono loro a insegnartelo. Se pretendi di sapere dov'è il selvatico, di come fare ad affrontarlo, sbagli di grosso. Devi solo capire quali sono i segnali che lui ti trasmette per farti acquisire quello che lui sa. A caccia, anche per questo è un compagno straordinario

da Colosio R. 26/07/2011 8.21

Re:Col cane dalla notte dei tempi

Io con la mia cagna ho un rapporto quasi telepatico. Dopo dieci anni di caccia insieme, non ho più bisogno di darle i comandi a voce o fischiando, ci capiamo al volo; faccio un cenno, incrociamo gli sguardi, e lei fa esattamente quello che le chiedo a mente. Vado a caccia solo e unicamente per stare con lei, per vederla correre, cercare, fermare, per gioire insieme del selvatico abbattuto.

da Martino, Bologna 25/07/2011 23.02

Re:Col cane dalla notte dei tempi

non ho visto mai un cacciatore abbandonare il proprio cane anzi conosco dei cacciatori ch si privano di fare vacanza per stare vicino al suo amico fedele

da pepp 78 25/07/2011 20.30

Re:Col cane dalla notte dei tempi

Bravissimo Vincenzo..!! Sono orgoglioso di non infiocchettare il mio cane come una bomboniera, ma gli faccio fare il lavoro per cui è nato ed infatti è felice di farlo..!!!! Ora e sempre cacceremo!!!

da Passione Caccia 25/07/2011 20.17

Re:Col cane dalla notte dei tempi

si è proprio cosi,uno scambio di sguardi,mi vengono i brividi,e un nodo in gola pensando alla mia amica e compagna di caccia che purtroppo non c'è più,accaldati,o zuppi e infreddoliti,ma bastava uno sguardo......

da max1964 25/07/2011 16.50

Re:Col cane dalla notte dei tempi

Bravo Mazzone. Ha descritto alla perfezione il rapporto che ogni cacciatore ha con il proprio cane. Sicuramente più intenso di quanto ogni animalista può arrivare a concepire. Fa bene ogni tanto parlarne.

da enrico da Imola 25/07/2011 11.39

Re:Col cane dalla notte dei tempi

Pura poesia, ma anche solida realtà. Se la Brambilla volesse davvero dare valore al rapporto uomo-animale, da qui, da queste semplici, umane, concrete verità dovrebbe partire, per elaborare un "pensiero" (troppo impegantivo, come termine?) "animalista" su cui potersi confrontare seriamente.

da R. Palindromi 25/07/2011 11.31