BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA


lunedì 31 gennaio 2011
    
Bellezza e AmbienteL'ambiente e la bellezza, per dirla ancora con Hans Magnus Enzensberger, sono beni preziosi. E ancor più preziosi saranno nel prossimo, prossimissimo futuro. Soprattutto per noi, che per la caccia viviamo. Lo voglio ricordare, richiamandomi di nuovo alle recenti note di Stefano Masini,  perchè mi dispiacerebbe trovarmi fra non molto a rimpiangere un passato, trascorso ad arrabattarmi nella ricerca - in gran parte inutile - di quella felicità che oggi tutti noi tocchiamo, assaporiamo ogni volta che fucile in spalla lasciamo la macchina e ci immergiamo in un sogno. Chi con il cane, chi col binocolo, chi in un capanno, chi in botte.

La bellezza, dicevo. E mi viene in mente, come a tutti noi, la tavolozza dell'alba. La luce prima tenue e poi sempre più decisa che fa da contrasto ai contorni scuri dei monti, dell'orizzonte lontano, delle fronde di un albero. E quella del tramonto. Nel rosso infuocato che tutto brucia fino a precipitarsi in un azzurro profondo punteggiato dagli astri, nostri compagni nella notte. E prima dell'alba, e dopo il tramonto, i mille suoni del silenzio. Il vento, un soffio tenue, leggero, una carezza che ci richiama dal torpore. Una folata impetuosa, fredda, pungente, carica di acqua, di ghiaccio, che ci lega a una stagione forse solo a noi veramente grata. I richiami di uccelli nascosti. L'esplosione della primavera di un tordo in gabbia, lo schiamazzo di una gallinella nel canneto, il ragliare delle anatre alla cavezza nel chiaro. Il soffio di ali misteriose che ci fanno sobbalzare alla ricerca di un frullo. Il chioccolare di un merlo. Il bramito profondo di un cervo. Un mestolone che soffia, un marzolo che sgretola. L'allodola che pigola al sole. La starna che richiama i compagni. Non è bellezza questa? 

E i colori? Quelli sgargianti dei maschi, gli altri tenui delle femmine. Le piume di un fringuello, la marezzatura del dorso della beccaccia, le teste sgargianti dei fagiani, dei fischioni, dei germani, dei moriglioni, il contrasto della livrea bianconera nella linea elegante di un codone. La pupilla di una lepre, l'ovatta delle piume di un gufo, lo zuccotto tabacco di un frosone, il petto screziato di una tordela.

Una bellezza, quella della natura, che canta le lodi del creato in ogni angolo della terra, nelle profondità degli abissi, in tutte le espressioni dolci e tragiche della vita. Una leonessa che carezza i suoi cuccioli, una pantera che insegue la sua gazzella, una pupa che diventa farfalla, un pellegrino che ghermisce un colombaccio. Un bosco che ingiallisce. Un leccio che muore nella morsa di un'edera crudele.
 
Ricordo un vecchio film di fantascienza. In una realtà futuribile, ma molto probabile, su un pianeta ormai coperto dall'acciaio e dal cemento, il cibo scarseggia. Il governo mondiale promuove  l'eutanasia per riciclare la carne umana in “polpette”. Uno dei tanti anziani è perplesso, non se la sente di morire prima del tempo. Lo convinceranno non con l'ultimo pasto, ma con la proiezione di un documentario “proibito”, con le immagini di una terra che, molto tempo prima, da giovane, era stata per lui il cibo dell'anima. Visioni  incantate, dove ognuno di noi, oggi ancora riconosce le meraviglie indicibili drammaticamente e intimamente impastate del sudore dell'uomo. L'armonia del paesaggio, cioè, l'insieme di natura e cultura, i boschi, i campi, le messi, quella selvaggina, fino a poco tempo fa definita “pregiata”. Una messe anch'essa, da raccogliere nella giusta stagione. Nel rispetto dello stretto legame tra uomo e territorio, tra territorio e animali.

Una verità che noi conosciamo da sempre, ma per il quale, per spiegarlo alle odierne masse inconsapevoli si inventano nuove definizioni. Biodiversità, per esempio. Una parola di cui tutti si riempiono la bocca, spesso collegandola a una cultura rurale, che oggi purtroppo è stata stravolta, lontana  anni luce da quella di un mondo, il nostro di un tempo, in gran parte sacrificato sull'altare della modernità. Dell'industria agricola, che ha eliminato siepi, piallato i campi terrazzati, cementificato gli alvei di fossi e ruscelli, disconosciuto le sagge pratiche millenarie della regimazione delle acque, della diversificazione delle colture (l'orto, il campo, la vigna, l'oliveto, il canneto, i salici lungo il fosso, la quercia in cima a un poggio, il filare di cipressi per reggere una proda, una strada, il bosco, la carbonaia; il podere “formato famiglia”), deturpato il paesaggio. Trasformato radicalmente l'ambiente rurale, regola antica del respiro della terra.

Una ricchezza intima, interiore, che noi cacciatori forse  più di qualsiasi altro, sappiamo essere sempre più rara, nel momento stesso in cui ci accorgiamo che gli altri, quelli che a gran voce ne denunciano la scomparsa, occupati nella ricerca di un colpevole a basso costo, in verità ben poco fanno perchè ciò non accada.
 
Un appello? Continuiamo a vivere con entusiasmo la nostra passione. Siamo nel giusto quando ci adoperiamo per difendere le scelte dei nostri padri. Impegniamoci ancora per  una caccia seria, equilibrata, consapevole. Andiamo alla radice del problema. Denunciamo le storture di un modo di vivere, di un mondo  che si professa  ambientalista, ma che ci sta guidando verso il disconoscimento di quella profonda umanità della nostra cultura millenaria, ricca di tradizioni, di saggezza, di  conoscenza delle leggi che regolano la natura. Una natura ormai non più wilderness (selvaggia), da tempo immemorabile, ma orientata invece verso un uso sapiente, responsabile, che fino ad oggi ci ha consentito di raccogliere gli interessi e di salvaguardare il capitale.

14 commenti finora...

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Grande!! Giuliano e non c'è vegan che tenga,poi il coraggio di esporre il nome propro no?

da Vittorio Cavaliere-Bari. 02/02/2011 19.35

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

CHE BELLO IL MONDO RURALE!! CHE TRISTEZZA E INVIDIA CHE HA VERSO DI NOI IL MONDO METROPOLITANO!

da ATTILIO 02/02/2011 19.29

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Purtroppo: Purtroppo non sovvien nulla allo stolto, la cui mente giace nel baratro dell’ignavia e solo un verso pietoso gli può dar vita.

da Fromboliere 02/02/2011 11.10

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Cara stefania fai bene a non rispondre, eviti di dire sciocchezze. <> LA MACCHINA CHE FA PARLARE LE PIANTE Ogni volta che una pianta deve modificare il suo comportamento fisiologico, ad esempio aprire maggiormente gli stami per aumentare la traspirazione, deve obbligatoriamente valutare il grado di umidità presente nell'ambiente, elaborarlo e reagire di conseguenza. Tutto ciò è possibile solo con la presenza di una coscienza ambientale. Lo stato di coscienza è legato sempre e comunque ad una comparazione e ad una emozione. Quindi il regno vegetale, al pari di quello animale, vive di gratificazioni e di penalizzazioni. Sappiamo che ad ogni stato emozionale (per l’attività elettrochimica) corrsiponde una variazione di differenza di potenziale e di conseguenza anche di resistenza elettrica. Se si collega una pianta ad un comune Biofeedback si notano delle reazioni bioelettriche, proprio come nell'animale e nell'uomo. Queste, per deduzione, possono essere positive o negative; così lo stato emozionale che si instaura in un cane dandogli il cibo, viene sicuramente interpretato come di piacere, al contrario invece, se si malmenasse l'animale. Come negli animali, così anche nelle piante avvengono delle modificazioni fisiologiche che rendono l'essere adattabile all’ambiente che lo circonda.

da Nato cacciatore 02/02/2011 8.40

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Purtroppo nella caccia non c'e' poesia.....solo animali braccati,uccisi.

da Vegan 02/02/2011 5.33

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Lo vedremo mai un ATC, che oltre a comprare polli colorati, si costituisce in giudizio contro una cava abusiva, un bracconiere oun abusivista edile ? Fatti, non chiacchere, così si può gridare a testa alta.

da Pelagos 01/02/2011 18.08

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Si,sono sensazioni d'altri tempi. Che oggi sono racchiuse nel cuore di chi l'ha vissute o ne ha percepito l'essenza dagli occhi e dalle parole di chi gliel'ha raccontare. Giorni fa ho incontrato un giovane montanaro, figlio di montanari, che trascura il mondo per rifugiarsi nella sua malga. Vuole recuperare un'altra malga che fu degli antenati per farci una fattoria scolastica di montagna. Intanto, taglia il prato, decima il bsoco con l'aiuto di altri cacciatori, accoglie con cordialità i cacciatori che salgono fin lassù per fare un capo. E' circondato da camosci, cervi, caprioli, mufloni. Sogna di unire un movimento verde di base al mondo dei cacciatori. Sarà un folle, così lo considerano anche i suoi amici, forse un visionario, ma se non abbiamo gente così, non otterremo niente. Sia noi caciatori sia tutti coloro, noi compresi, che hanno a cuore il futuro delle nostre bellezze naturali. Chi ha letto il rapporto Eurispes appena uscito, vi trioverà ampie conferme. C'è bisogno di sognatori, di coraggiosi visionari, per fermare lo scempio che grazie anche alle fasulle congreghe di ambientalisti, animalisti e presunti amici della cultura rurale, viene quotidianamente perpetrato nei confronti della nostra sempre più fragile penisola, assediata dal cemento, dallo smog, dalla spazzatura.

da Ralf Daren 01/02/2011 16.06

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Perdonatemi il sentimentalismo. Di questi giorni, in cui il fondo pare non si possa mai raggiungere, è un sollievo rifugiarsi nella poesia e niente meglio di questi versi accondiscendono a quanto scritto nell'editoriale: Mi ricorderò di questo autunno Mi ricorderò di questo autunno splendido e fuggitivo dalla luce migrante, curva al vento sul dorso delle canne. La piena dei canali è salita alla cintura e mi ci sono immerso disseccato dalla siccità. Quando sarò con gli amici nelle notti di città farò la storia di questi giorni di ventura, di mio padre che a pestar l'uva s'era fatti i piedi rossi, di mia madre timorosa che porta un uovo caldo nella mano ed è più felice d'una sposa. Mio padre parlava di quel ciliegio piantato il giorno delle nozze, mi diceva, quest'anno non ha avuto fioritura, e sognava di farne il letto nuziale a me primogenito. Il vento di tramontana apriva il cielo al quarto di luna. La luna coi corni rosei, appena spuntati, di una vitella! Domani si potrà seminare, diceva mio padre. Sul palmo aperto della mano guardavo i solchi chiari contro il fuoco, io sentivo scoppiare il seme nel suo cuore, io vedevo nei suoi occhi fiammeggiare la conca spigata. (Leonardo Sinisgalli)

da Fromboliere 01/02/2011 12.52

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Parole giuste, Signor Incerpi, oltre che belle. Parole che vanno dritte come una freccia.... o come un colpo di fionda.

da Fromboliere 31/01/2011 20.47

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Cominciamo noi a dennuciare scempi ambientali, piani regolatori cementizi, sgorgamenti di m. nei fiumi e in mare. Ma facciamo anche sapere, con dati e documenti, quello che è il nostro impegno per tutelare animali e paesaggio. Potrebbe essere una risposta in positivo a questa critica che sicuramente dei fondamenti.

da Pierino 31/01/2011 15.05

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

ben detto.... e ieri sera al TG tristezza infinita ho visto gente gioire....per una domenica senz'auto in città! ma!

da mauro 31/01/2011 11.21

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

VERI NATURALISTI ROMANTICI, BRAVO GIULIANO.

da Guidali Gianfranco 31/01/2011 11.16

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

La buona penna di Giuliano non si smentisce mai. Anchio sono sempre più convinto che difendere la caccia, come difendere qualsiasi altra attività umana legata alla cultura rurale, significhi difendere implicitamente anche i più alti principi e valori dell'uomo. Questa difesa dovrebbe diventare un preciso impegno morale per tutti noi...un obbligo, visti i tempi che corrono, dal quale non ci si può più sottrarre, per il bene dei nostri figli!

da massimo zaratin 31/01/2011 11.05

Re:BELLEZZA E AMBIENTE. LA NOSTRA RICCHEZZA

Tutto vero, ma a denunciare gli scempi ambientali sono sempre e solo le associazioni ambientaliste. Mai, dico mai che una A.V si sia fatta promotrice, attraverso la creazione ad esempio di comitati, per bloccare i piani regolatori vergognosi che devastano l'Italia

da Tordo toscano 31/01/2011 11.03