Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta


lunedì 28 settembre 2009
    
Massimo Zaratin A fronte dei ripetuti attacchi anticaccia che puntualmente partono in concomitanza con la discussione della modifica della 157/92, mi preme analizzare alcune questioni che potrebbero trovare ragione interessando più in generale le modalità attraverso le quali vengono sferrate le "aggressioni".
 
Innanzitutto provvediamo ad una scrematura di coloro che si dichiarano in modo più o meno marcato “contrari alla caccia” per centrare così la questione nei confronti di chi lo è in maniera convinta dimostrandolo anche attraverso uno stile di vita “coerente” con il dissenso manifestato. Con questi ultimi infatti, molte argomentazioni pro-caccia potrebbero venire a cadere.
 
Ho invece ragione di credere che le persone disinteressate alla caccia esprimano la loro contrarietà rispondendo esclusivamente ad una “logica di comodo” (non pratico una determinata cosa pertanto, seguendo ciecamente la scia della società in cui vivo, posso anche concedermi la contrarietà). Poi ci sono le persone interessate alle questioni ambientali che approfondiscono più o meno la materia dichiarandosi anticaccia ma che non riescono a mantenere uno stile di vita coerente con le loro idee. Per questi ultimi mi riferisco agli ecologisti anticaccia carnivori, ai vegetariani poco convinti, a chi si ciba della sola carne di pesce facendo finta di ignorare che questi sono pur sempre animali.
 
Si potrebbero riempire pagine di argomentazioni ragionevoli pro-caccia per smontare una ad una tutte le assurdità dei manifestati dissensi da parte di chi, poi, si rifornisce al supermercato o “usa” animali in forma ben più grave del cacciatore o del pescatore. Tolte queste persone rimangono quelli che conducono un vero e proprio stile di vita "animalista" dai modi apparentemente “coerenti”. Ho usato il virgolettato perché sarebbe comunque possibile dimostrare da un punto di vista pratico, filosofico e spirituale in quali terribili contraddizioni cadono continuamente queste persone. Concesse però le attenuanti del caso, vista la situazione fallibile dell’uomo, supponiamo che costoro siano i veri titolati per esprimere “ragionevolmente” argomentazioni contro la pratica venatoria non facendone una questione legislativa ma puramente ideologica tendente al radical-abolizionismo.
 
Voglio erigere momentaneamente queste persone quali uniche depositarie di una ragione che possa esprimere secondo logica e coerenza un naturale dissenso perché per le altre abbiamo visto che l’incoerenza e l’insussistenza di idee incapaci di trovare applicazione pratica non concedono un dibattito all’interno dei confini imposti dalla ragione umana e del buon senso. Prova ne è il fatto, e di questo ne sono felicissimo e ringrazio i veri animalisti, che molte persone la cui unica ragione di vita sembra la causa “anticaccia”, persone anche dello spettacolo, vengono prese di mira e “scartate” dal mondo animalista in quanto ritenute estremamente incoerenti negli stili di vita.
 
A fronte di ciò, confidando sul buon senso e l'intelligenza delle persone, devo supporre che gli ultimi attacchi mediatici, riportati puntualmente anche su questo sito, provengano proprio da persone impeccabili sotto questo punto di vista e quindi coerenti fino in fondo con le loro idee. Gli ultimi comunicati e trasmissioni televisive che hanno vomitato veleno sulla pratica venatoria celano però un aspetto che non può passare inosservato.
 
Se queste persone sono veramente le depositarie a pieni titoli per argomentare secondo ragionevolezza e buon senso un’idea diversa dalla nostra ai fini di esporla all’ignaro pubblico che di caccia ne capisce poco e deve quindi farsi una propria idea, perché devono contenere a cadenza quasi ossessivo-compulsiva delle palesi menzogne? Si gioca ancora sull’ignoranza delle persone quando in realtà, coloro che hanno, o dovrebbero, aver titolo, potrebbero argomentare seriamente! Si parla di centinaia tra morti e feriti per colpa della caccia eppure sappiamo tutti, dati alla mano, che non è così! Si cerca di focalizzare l’attenzione sulla caccia a 16 anni quando tutti sanno che per mano dello stesso Senatore Orsi questa norma non c’è più!
 
Vengono presentati due emendamenti per allungare di qualche giorno la caccia a determinate specie e si diffonde la notizia che parla di “caccia tutto l’anno”! Cosa emerge pertanto traendo le dovute considerazioni su questo modo di fare “opposizione” da parte di coloro che ne avrebbero i requisiti comportamentali? Gli aspetti sono molteplici. Innanzitutto si denota un odio profondo nei confronti della nostra categoria. Un odio morboso che omette dolosamente la verità, altera le prove e rifiuta qualsiasi discussione propositiva con la parte in causa con l'unico scopo di distruggere ed annientare, arrivando a mentire sapendo di mentire per sfruttare l’ignoranza delle persone.
 
Un odio talmente forte capace di raggiungere il suo apice con l’esultanza per gli umani morti durante la caccia o la pesca. Il rifiuto totale di un dialogo propositivo e la continua denigrazione dell'"avversario" condotta con odio accecante non trova nella mia memoria simili paragoni con altre attività umane lecite. Siamo costretti a misurarci con chi non vuole misurarsi civilmente e seriamente e scade in tatticismi subdoli dai contenuti menzogneri.
 
Non possiamo neanche lontanamente pensare che una simile condotta possa un giorno aver la meglio sulla serietà ed il dialogo...la ricerca della ragione attraverso la menzogna è una cosa per la quale tutti, non solo i cacciatori, dovrebbero ribellarsi. Spetta a noi smascherare la bugia e portare la verità perchè confidando sulla maturità intellettuale dell'uomo e l'insussitenza argomentativa intrisa di menzogna di chi, pur potendolo fare, nega un dialogo serio e leale, aiuterà il tempo a ritrovare la ragione perduta.

65 commenti finora...

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

sono talmente ignorante in materia oratoria, che prerisco pensare che la VERITA' sia al centro degli schieramenti. non suonano bene le campane che fanno solo DIN, penso alla passione che chiunque ha per tutte le cose di questo mondo,io ho il buonsenso di farmi gli affari miei, altri si sentono padroni del mondo, ma rimarranno delusi. DIANA prega per la mia passione che duri in ***ETERNO***.

da DA PAOLO T FANO PU 07/10/2009 21.49

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

il mio computer e' risorto. questa e' la ragione perduta, che mi ha fatto perdere i contatti.

da da paolo t fano pu 06/10/2009 21.49

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

ringrazio la signora Anna di questa lezione di buon senso e di sano realismo che ha dato a tutti i cacciatori, me compreso.

da fabrizio 04/10/2009 13.37

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Complimenti signora Anna, nella sua semplicità Lei ha detto delle cose giuste e ragionevoli.Ed anche se non la conosco Le invio i miei migliori saluti.

da Antonio Pinotti 03/10/2009 21.58

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

certo che questo fabrizio da come parla fa proprio paura... ma non preoccupatevi perché tanto si sbaglia, infatti l'uomo non è ASSOLUTAMENTE un predatore. Lui pensa di essere un predatore perché ha la doppietta in mano, altrimenti sarebbe solo un cagasotto.

da Natale 03/10/2009 17.24

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Scusami,se ho male interpretato, per il resto, sono del tuo stessso parere.Una amichevole stretta di mano.

da Pasquale Cinquegrana 03/10/2009 14.25

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

caro PASCQUALE CINQUEGRANA, la mia critica NON era rivolta a te, e infatti in buona parte condivido quanto sostieni, ma a gente che generalizza e spara nel mucchio solo per dare una motivazione che sembri plausibile al proprio odio contro l' umanita'. Perche' questa e' la molla che muove la subcultura animalista. Da un punto di vista etico la caccia e' cosa giusta perche' l' uomo non e' un erbivoro, ma un predatore con una sana aggressivita' e un sano istinto predatorio, che se ben incanalati contribuiscono allo sviluppo dell' individuo e della societa': noi non siamo pecore, siamo al specie predatrice piu' forted el pianeta, come dimostra la nostra storia e anche le nostre stesse esigenze alimentari, dato che il vegegarianismo , piu' che una scelta etica e' una scelta biologicamente assurda per l' uomo. Sono coloro che hanno smarrito questo istinto predatorio a essere psicologicamente fuori strada, non noi cacciatori, e la differenza fra noi e i nostri nemici e' che noi tolleriamo tutto e tutti, e non pretendiamo di imporre agli altri di vivere come noi.

da Fabrizio 03/10/2009 11.36

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

anna, ma tu approvi la passione di tuo marito??

da nato_amante_degli_animali 02/10/2009 17.14

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

scusate ragazzi.... da premettere che non vado a caccia, ma sono la moglie di un cacciatore, vedo in mio marito (cosi' come credo a tutti voi) una passione innata che non tutti capiscono, ma oltre alla passione per la caccia vedo lo spirito di sacrificio che essa porta, alzarsi presto, rinunciare a tante cose e non solo sotto l'aspetto familiare, l'amore per il proprio cane e il proprio fucile!!! Ma io chiedo spesso a lui, ma perchè non vi unite per questa legge che volete cambiare?? l'unione fa la forza?? Proprio come fanno chi vuole la restrinzione di questa attività, la sua risposta sta nel dire che molti di questi cacciatori sono peggio dei politi, nel senso come si suol dire "predicano bene, ma razzolano male" Beh credo che se volete qualcosa bisogna unirsi e lottare... Se ho detto delle stupidità me ne scuso con tutti, ma era solo una mia impressione.

da anna 02/10/2009 16.07

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Caro Massimo; pur sapendo, che Virgilio,guidando Dante nell'inferno,profferì questa frase,rifendosi a coloro, che per, vigliaccheria, non si erano schierati, mi è sembrata appropiata,verso questi individui,peraltro,mi sto convincendo che sono,1/2 che cambiano continuamente nickname solo per provocare,invero è benvenuto chi è disposto al dialogo, è ovvio! anche,chi ha convincimenti, in antitesi ai nostri. In apertura, mi ero posto in modo intransigente,vuoi perchè mi ribolle il sangue, di fronte a certe offese gratuite e immotivate,vuoi perchè le nostre AA.VV.da tempo ci stanno conducendo sulla via del non ritorno.Ormai, siamo consapevoli della necessità di riforme che portino la caccia al passo coi tempi, altrimenti continueremo a fare il gioco dei nostri detrattori.Come già fatto in un post precedente, scusandomi per la mia "ignorante prosopopea" grazie a voi tutti mi sono reso conto di aver scoperto l'acqua calda, nel mio primo commento, dopo aver letto il primo editoriale, a firma di Paolo Viezzi, e conoscendo,piano,piano quanti di voi scrivono su questo sito, quanto accorata e colta sia la difesa della nostra comune passione, mi sono sentito piccolo,piccolo. Se mi è concesso, credo che Nino abbia ragione, nel sostenere che è giunto il momento di unirci in un movimento apolitico,forse in questo modo potremmo sperare in un futuro,ancora tutto da godere. Tra l'altro mio figlio(prossimo ai 18 anni)già freme al pensiero della sua prima licenza. Un cordiale saluto.

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 02/10/2009 15.56

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

ASCA) - Roma, 2 ott - 270 si' contro 250 no: lo scudo fiscale e' passato alla Camera per soli 20 voti rispetto alla maggioranza potenziale di circa 100 deputati. Gli onorevoli presenti erano 522 e i votanti sono stati 520 essendoci stati 2 astenuti. La maggioranza richiesta era di 261 voti. A dichiararare astensione e' stato in particolare il repubblicano Giorgio La Malfa che ha espresso dissenso per il provvedimento dello scudo fiscale che, ha detto rivolgendosi al ministro Tremonti, ''e' il segno del fallimento della politica economica'' che e' in realta' una ''politica del giorno per giorno''. Per il resto il voto ha ribadito le note posizioni espresse in questi giorni con la maggioranza da una parte e tutte le opposizioni a contestare il provvedimento che ora passa alla firma del presidente della Repubblica.

da lucas 02/10/2009 13.40

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Per fabrizio:hai letto bene? non ho paragonato i primi,per i quali mi rifiuto di riscrivere i loro cognomi, con madre Teresa,Albert Sweitzer,Gandhi e altri,verso i quali,poserei il mio sguardo,(potendo)con ammirazione e umiltà,tenendo ben chino il capo, in segno di profondo rispetto, ma purtroppo,(e quì, mi ripeto)i primi, sono un numero smisuratamente più alto.Un caro saluto.

da Pasquale Cinquegrana 02/10/2009 13.37

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Per Pacquale Cinquegrana sono d' accordo con te sul fatto che certi INDIVIDUI sono stati un bell' esempio di cancro ... rispetto al genere umano. Ma paragonare il genere umano tout court, compreso Madre teresa, Albert Sweitzer e via dicendo ad un cancro che danneggia il Pianeta...... e' puro , semplice e delirante odio contro il genere umano. Odio che e' la reale molla che spinge certa gente. Dialogo??? mai e poi mai!

da Fabrizio 02/10/2009 12.00

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

...Le coltivazioni “commerciali”, sia per lo spazio che richiedono e quindi la conseguente deforestazione, sia per i metodi impiegati ovverosia l’uso sempre più indiscriminato di anticrittogamici ed antiparassitari, costituiscono un serio pericolo mondiale. L’impatto ambientale posto in atto da circa 6 miliardi di umani non può quindi che basarsi sullo stile di vita generale che ognuno di loro adotta. Facciamo l’esempio del super vegano che conduce però uno stile di vita occidentale identico a quello di qualsiasi altro componente della società in cui vive, ponendolo in relazione a quello del contadino, povero ed umile, che provvede in proprio al fabbisogno familiare, pur uccidendo galline e conigli. L’impatto esistenziale di queste due figure umane sull’ambiente e sulla sofferenza altrui è sicuramente meno pesante nel secondo caso. Un vero “animalista” dovrebbe quindi protendere ad uno stile di vita estremamente povero perché solo in questo caso le sue condizioni gli impedirebbero di impattare sull’ambiente tanto quanto un qualsiasi altro cittadino. Il cibo c’entra veramente poco nella “questione animale” e chi vuole impegnare la sua vita per la giusta causa ambientalista dev’essere d’esempio per gli altri attraverso l’uso corretto dei mezzi di locomozione, i consumi generali, il posto di lavoro, le battaglie contro l’urbanizzazione selvaggia e tutto questo lo può raggiungere solo scegliendo di non guadagnare economicamente oltre ciò che gli è appena sufficiente per mantenersi vivo. I poveri sono indubbiamente i migliori ambientalisti. Sprecare le proprie energie volgendo lo sguardo sui finti problemi è uno dei tanti “vizietti” occidentali per sfogare la rabbia del vuoto esistenziale prodotto da una società ricca, troppo ricca, che impone di salvare la coscienza senza però toccare null’altro dei benefici materiali che essa produce. Scusatemi se mi sono dilungato!

da massimo zaratin 02/10/2009 11.52

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Volevo aggiungere una considerazione anche in funzione dei commenti fin qui raggiunti. Innanzitutto ritengo che la “causa ambientalista” (badate bene, non quella animalista nei modi di condotta) sia nobile ed elevata in tutti i sensi. Ciò che critico è il metodo di impegno delle energie degli attivisti la cui “guerra” sembra volgere solo nei confronti dei propri simili e di se stessi. Una colpa, quella di essere degli umani distruttori, da espiare attraverso una punizione nei confronti di se stessi (privazione di cibo sicuramente gratificante per il nostro palato) e nei confronti di chi è visto quale temibile virus del pianeta. E’ indiscutibile che l’uomo abbia prodotto alla terra notevoli danni ambientali e ricercare valide soluzioni ai problemi che ci affliggono è un dovere morale di ognuno di noi. La domanda che avevo rivolto al leader del “movimento di pensiero” in apertura di discussione aveva proprio lo scopo di individuare la miglior linea di condotta umana in funzione dell’ambiente che ci circonda. Avevo chiesto: perché gli animalisti focalizzano l’attenzione in particolare sui consumi nutrizionali dell’uomo? Tralasciando le implicazioni di carattere psicologico e sociale che portano a determinate scelte e seguendo i consigli di chi vuole mantenere il dibattito sul piano pratico, scientifico e razionale, lancio alcune riflessioni per analizzare in maniera più approfondita determinate scelte di vita. Va detto che la “questione animale” centra il problema sul diritto alla vita e si impone un modus vivendi per evitare il più possibile la sofferenza dell’esistenza altrui. Ma è proprio vero che la vita del vegetariano è meno impattante per l’ambiente rispetto all’onnivoro? Siamo proprio sicuri che puntare esclusivamente sul fattore cibo sia un passo ulteriore verso una più corretta salvaguardia dell’ecosistema? Cibarsi di vegetali significa usufruire dei prodotti dell’agricoltura. (continua)

da massimo zaratin 02/10/2009 11.49

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

a proposito di Hitler e del suo amore per gli animali vi suggerisco di leggere: Eric Fromm, "Anatomia della distruttività umana".

da Giuliano Incerpi 02/10/2009 10.17

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna; non RAGIONIAM di lor, ma guarda e passa

da Pasquale Cinquegrana ( nato cacciatore) 01/10/2009 21.21

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Mi correggo quello di Paolo Viezzi.(non questo)

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 01/10/2009 20.54

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

ma di quale causa parli, pasqualino? l'uccisione di animali per puro divertimento adesso è una causa???

da natalino (Nato amante degli animali) 01/10/2009 20.04

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Alla redazione di Big Hunter: è da pochi giorni che ho scoperto questo sito, e, uno dei primi editoriali che ho letto,(se non il primo) è stato questo di Paolo Viezzi, scritto con grande garbo, con cognizione di causa con rispetto per tutti, anche per chi, denigrando il nostro essere, non si è curato della dignità dell'uomo, in quanto tale.Giorno per giorno,scoprendo in modo più approfondito,e divorando letteralmente (non proprio tutti)i vari editoriali, e scoprendo di volta in volta i vari amici che prestano il loro tempo, e la loro integrita morale, e il loro acume intellettuale,mi sono reso conto quanto fosse ridicola,e come vi saro sembrato un povero ingenuo,chiedendovi, di far leggere quel mio "illuminante" commento,con la presunzione dell'ignoranza, da me tanto deprecata, che stavolta ho fatto mia. Chiedo scusa a quanti lavorano, e prestano il loro tempo per la nostra causa. Un cordiale saluto.

da Pasquale Cinquegrana (Nato cacciatore) 01/10/2009 19.49

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Quale modo migliore per una società metropolitana che si ingozza di TUTTO, ma proprio TUTTO, senza manco accorgersene, e per questo piena di sensi di colpa, se non inventarsi, per sopire i predetti rimorsi, una "filosofia" animalist-catastrofist-pacifistasensounico ed individuare il buon vecchio e caro capro espiatorio??!! Ciao e complimenti, come sempre. Ezio.

da Ezio 30/09/2009 20.31

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

cari cacciatori,HITLER ERA VEGETARIANO,avrà ucciso molte persone,ma non certo animali!!!assomiglia molto ai nostri nemici anticaccia:dicono:a morte i cacciatori,10-100-1000-nassyria,x ultimo - 6 ,CHI SONO I NUOVI FASCISTI???

da JO 68 30/09/2009 20.22

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Scusa,Fabrizio, ma quando penso a gente come hitler,ceausescu,stalin, ed altri dittatori non meno spietati,(ho usato l'niziale minuscola)conquistadores, che hanno estinto un intero popolo,l'inquisizione,che mandava gente innocente al rogo, per i propri sporchi interessi, esaltati,che si esplodono,in posti affollati,o su grattacieli, con migliaia di persone, oltre ai più svariati farabutti senza scrupolo di cui è pieno il mondo. Anche per me è difficile non accomunarli al cancro.Sono consapevole, che ci sono i Gandhi e le madri Teresa,ma i primi sono un numero smisuratamente più alto.

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 30/09/2009 16.16

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Condivido pienamente l'editoriale,non posso che allinearmi a Anto64 e a Claudio Nuti, ma.... purtroppo c'è un ma;voi tutti (credo)avete avuto modo di constatare che quando si ha la fortuna di avere un confronto, con un animal/ambintalista, colto, che espone,le sue idee in maniera pacata e civile,quando questi non hanno più argomenti,efficaci a sostenere le proprie scelte di vita,inevitabilmente finiscono con,(siete dei sanguinari,non si uccide per divertimento/sport etc.etc.)tutto questo succede a tutti gli esimi editorialisti che succedono di volta in volta,e a quanti di voi hanno cultura e argomenti appropiati da apporre. Come ne usciamo?.Saluti

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 30/09/2009 15.17

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Sono i buoni, concreti argomenti che nascono dai fatti quelli che possono ribaltare l'idea della caccia che di noi si è fatta una buona parte della pubblica opinione. Grazie alle menzogne degli anticaccia, grazie al conformismo imperante ma soprattutto grazie alla nostra incapacità di comunicare e, soprattutto di adeguarci ad un mondo che non è più quello di cinquanta anni fa. Spiegatemi che idea mai possa farsi della caccia, dei cacciatori e della loro ragione di esistere un cittadino del terzo millennio. Un collezionista di lattine di Coca Cola può anche permettersi di avere una passione non condivisa dalla stragrande maggioranza dei suoi concittadini: al massimo litigherà con la moglie. Un cacciatore no: pratica la propria attività sui terreni altrui, è rumoroso, usa armi potenzialmente pericolose, porta in giro cani indisciplinati e, orrore, uccide. Uccide animali mitizzati da mezzo secolo di mistificante subcultura disneyana. Siamo noi che invece di scaldarci tanto per qualche decade in più con miope spirito di bottega, pronti a venderci alla mosca cocchiera di turno, dovremmo rifondare la nostra passione su basi accettabili e condivisibili per la sensibilità dei comuni cittadini. Non potremo probabilmente più aspirare ad essere gli eroi buoni della favola o i mitici protagonisti di racconti destinati alle giovani generazioni. Però abbiamo il diritto dovere di apparire per quello che in parte ancora troppo esigua già siamo: preparati gestori di un patrimonio comune che rappresenta una ricchezza per l’intera umanità. Così come lo sono gli agricoltori, i boscaioli ed in genere tutti gli operatori che di natura non si riempiono solo la bocca, come invece fanno gran parte degli ambientalisti.

da claudio nuti 30/09/2009 14.28

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Condivido pienamente per quel che il mio modesto parere può contare l'editoriale di M.Z. Credo che le ragioni dell'etica non siano mai superflue e che le argomentazioni tecnico scientifiche se non supportate da idonee "strutture" etiche possano paradossalmente,ma neppure tanto,scivolare anche nell'orrore(la storia lo insegna) e allora? Allora spiegare l'etica a chiunque voglia ascoltare è un dovere. Siamo sinceri Massimo ha detto la verità e se ha omesso qualcosa è la considerazione che ci piaccia o no siamo in un angolo. Non ci può veder nessuno! Spesso per colpa degli altri,le categorie le ha ben individuate l'editorialista,molte volte per demerito nostro. Certo, uno si chiede:" ma perchè la caccia e i cacciatori in questo Paese sono o rappresentano un problema per qualcuno e i palazzinari che stanno cementificando ancor più la Lombardia non danno fastidio a nessuno?" la domanda ha delle risposte che qualcuno definirebbe "scontate" ma che scontate non sono o se lo sono lo sono parzialmente. Ci si deve interrogare sul perchè il 90% della gente pensa questo e la risposta è più risvolti etici di quanto si possa credere. Non è facile spiegare le ragioni etiche di un cacciatore soprattutto quando chi ci avversa mescola animalismo modaiolo,con un pensiero tutto borghese e urbano condito con un forte pseudo elitarismo culturale(noi si sarebbe tutti ignoranti). L'odio di cui parla Zaratin è l'odio del contadino che si è inurbato nei confronti del suo amico che è rimasto in campagna,è l'odio del povero arricchitosi nei confronti del povero è l'odio di colui che si specchia in qualcuno che riflette le sue peggiori qualità anche quando lo specchio non ne ha...più filosofico ed etico di così si muore! Qualcuno potrà aver noi di questi discorsi e "girar canale" ok fatelo nessuno vi costringe a leggere, ma da qui a dir che son discorsi scontati o inutili ce ne passa secondo me. L'etica può spiegare,e poi da li si posson trovare i mezzi da utilizzare per dialogare

da Anto64 30/09/2009 13.28

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Per red.Big Hunter; da qualche minuto uccello pazzo ha precisato,che ha il porto d'armi,ma non le detiene??!!

da Pasquale Cinquegrana (nato caccitore) 30/09/2009 11.21

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Per la redazione di Big Hunter: come, si concilia l'essere vegano, con il posseso del porto d'armi, con relativa detenzione, dell'oggeto in questione. Uccello pazzzo in due blog distinti,rivela quanto riportato sopra dallo scrivente. Ora mi chedo? posto che detenere un'arma, implica la possibilità di doverla usare contro un proprio simile? non si scontra con la difesa della vita,in tutte'le sue forme, fatta,dal soggetto in questione, in modo, duro e tenace? in uno dei due blog?. Grazie per il vostro impegno.Cordiali saluti

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 30/09/2009 11.10

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Scusate, nella foga ho due volte altrimenti.

da Nato caccitore 29/09/2009 22.38

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

SONO UN CACCIATORE !!!! per favore leggete i post precedenti altrimenti, altrimenti il malinteso continua!!.saluti.

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 29/09/2009 22.36

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

ANTICACCIA:alla ricerca della ragione perduta!!!il titolo parla da sè!!

da JO 68 29/09/2009 22.22

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Per nicola dalla Puglia;hai frainteso anche tu? se si leggi bene.

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 29/09/2009 20.54

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Alla faccia di chi ci vuole male, si continuerà ad andare a CACCIA!!!! Delle lauree e delle stronzate varie, a me personalmente non me ne puo' fregare di meno, non sarà un dottorino con la puzza di dopobarba a imperdirmi di andare a CACCIA!!!!! Poi chi prega la morte degli altri, fa bene a stare attento alla propria vita, sulla terra stiamo tutti sotto il cielo. Domani vado a CACCIA non per fare i dispetti agli anti-caccia, ma per godere della bellezza del creato, senza dover dare di conto a quattro schifosi animalisti che se a maggior ragione laureati, sanno dove ficcarsi la propria laurea. Perdonatemi, ma visto che c'è qualcuno che accusa noi Cacciatori di essere cafoni, gli do il ben servito con la ragione veduta. W Diana!!!!

da Nicola dalla Puglia (BARI) 29/09/2009 20.44

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Re:Gruppo Anti ddl Orsi: movimento o piccolo club privato anticaccia? cara redazione (vistosamente di parte)e cari stolti ed ipocriti cacciatori, la volontà contraria alla caccia si esprime anche solo aderendo al gruppo, senza sentire il bisogno (o magari avere il tempo a disposizione..) di scrivere commenti da qualche parte, a differenza della vostra inutile categoria, fatta unicamente da cafoni (ma ce n'è uno che sa scrivere in italiano? avete almeno un rappresentante con una laurea???)e sadici... Comunque vadano le cose, vi auguro di cuore di spararvi e trucidarvi a vicenda...(ogni volta che succede per noi è un vero e proprio spasso..GTRAZIE!!!!)e per la prossima stagione: IN BOCCA AL CACCIATORE!!! da margot1974 15/08/2009 17.19 Per albero 57;ti è più chiaro adesso?

da Pasquale Cinquegrana 29/09/2009 20.28

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Per alberto 57; evidentemente non hai lettto i miei post precedenti, e non hai letto bene quest'ultimo. Era mio intendimento far notare al caro Zaratin, e al sig.Giuliani, con chi dovremmo interloquire di etica e di dati scientifici. Il commento da me riportato, era fatto da una donna.(portano la vita in grembo)

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 29/09/2009 20.13

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Caro Pasquale sono fiero di far parte di un mondo che odi tanto e se ci consideri ignoranti bene ne' sono ancor piu' fiero offendici pure ma siamo sicuramente meglio di te.

da alberto 57 29/09/2009 19.59

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

cara redazione (vistosamente di parte)e cari stolti ed ipocriti cacciatori, la volontà contraria alla caccia si esprime anche solo aderendo al gruppo, senza sentire il bisogno (o magari avere il tempo a disposizione..) di scrivere commenti da qualche parte, a differenza della vostra inutile categoria, fatta unicamente da cafoni (ma ce n'è uno che sa scrivere in italiano? avete almeno un rappresentante con una laurea???)e sadici... Comunque vadano le cose, vi auguro di cuore di spararvi e trucidarvi a vicenda...(ogni volta che succede per noi è un vero e proprio spasso..GTRAZIE!!!!)e per la prossima stagione: IN BOCCA AL CACCIATORE!!! Con questa gente volete discutere di etica? pensate di avere un dialogo pacato, suffragato da dati scientifici?. vi faccio i miei migiori auguri.

da Pasquale Cinquegrana 29/09/2009 19.37

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Per ritrovare cio' che abbiamo perso bisogna che i mas media smettano di dipingere scene di caccia dove il cacciatore è il lupo cattivo e gli anticaccia cappuccetto rosso semmai si devono ricordare che il cacciatore salvo'cappuccetto dal lupo cattivo ma questa favola non si racconta più non è di moda si ha paura di traumatizzare i bambini magari gli si fà vedere un film sulla tv e oggi si vedono i risultati il figlio uccide la mamma la mamma, il bambino,lo zio....... il cane è stato umanizzato gli si vuole più bene e si ha più attenzioni che hai figli e adesso mi fermo nè ho dette abbastanza ma attenzione la storia si ripete!

da alberto 57 29/09/2009 19.34

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Verità da parte di tutti. Perchè non vedere la complementarietà dei diversi posizionamenti come fattore vincente?

da Vittorio 29/09/2009 18.27

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

x il sig. Pasquino: mai partecipato a dibattiti televisivi dal dott. Modugno. Senz'altro si sbaglia con altra persona. Saluti.

da Giovanni Giuliani 29/09/2009 17.53

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Caro Massimo,sono così lontano dalla verità? ho torto marcio?

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 29/09/2009 17.19

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Beh…sicuramente non solo nel nostro mondo i dati scientifici rappresentano il perno centrale sul quale far ruotare l’intero discorso. Stavolta, pare a me scontata questa cosa! La scienza però non dovrebbe mai varcare lo spazio riservato alle altre questioni, e viceversa! Non posso però fare a meno di pensare ad buon un esito finale se non attraverso un “equilibrio” da ricercarsi tra tutte le forze intervenute nel dibattito. Non è possibile rispondere ad una questione etica con soli dati scientifici, così come non è possibile confutare quegli stessi dati attraverso questioni morali. Pare ovvio anche questo, come del resto pare ovvio il fatto che il problema non sia tanto sui numeri, ovverosia sulla matematica, quanto sul come poi “usare” quei dati...e la storia venatoria, a proposito della difficoltà di dialogo tra associazioni, ci insegna, a dimostrazione della fallibilità di ciò che si crede scientificamente vero, quanto difficile sia trovare una soluzione il più largamente condivisibile. Saluti.

da massimo zaratin 29/09/2009 17.07

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

non direi proprio, caro Giuliani. Tempo fa l'ho sentita in televisione da Modugno. Le sue argomentazioni, filosinistre, erano tutte meno che avvalorate da dati scientifici. Mi stia bene

da pasquino 29/09/2009 16.55

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Eviteteri, dato il contesto, di sconfinare in complessi, controversi e già tristemente (male) dibattuti campi bioetici... Nulla vieta di fare entrare “nel dibattito” altri aspetti. Certo è, e lo ribadisco, che nel nostro mondo pregnanti e prioritari debbano essere quelli tecnico-scientifici piuttosto che quelli etico-filosofici. I dati scientifici sono dati scientifici e come tali vanno trattati. Ovvero nella loro integrità. In tal caso, un confronto attiene SEMPRE all’oggettività dell’ambito ed è quindi implicito che le conclusioni non possano che essere sviluppate in sintonia con quanto mostrato dai dati. Se poi qualcuno sostiene tesi diverse, beh, allora usciamo dal campo scientifico e ognuno dice quel che gli conviene e gli va. Non credo, sinceramente, che chi ha una cultura ed una professionalità “scientifica” e crede in queste, possa pensare di sabotare un principio secolarmente assodato. Non certo il sottoscritto, che com’è dimostrabile, è un ricercatore, zoologo-tecnico faunistico, che si attiene al rigore di ciò che è e non certo a ciò che vuol sentirsi dire l’una o l’altra contrada. Distinti saluti e grazie per "l'illustre".

da Giovanni Giuliani 29/09/2009 16.41

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Ora ho pure la sensazione che questa faccenda etica faccia anche un po’ paura al mondo venatorio! Sfugge forse agli illustri intervenuti che non è possibile affrontare in maniera completa un argomento scindendo le componenti umane che vi entrano in gioco. Scienza ed etica, pur essendo ben distinte devono sempre lavorare assieme, presentando contemporaneamente i vari risultati affinché il prodotto finale, quello “buono” ed accettabile, sia il migliore possibile. Provate ad immaginare ad esempio se il dibattito sulle cellule staminali fosse stato trattato esclusivamente da un punto di vista scientifico...o solo da un punto di vista etico e religioso. Quale sarebbe stato il prodotto di quel dibattito? L’opinione pubblica avrebbe potuto digerirlo serenamente ed in maniera “equilibrata”? Sicuramente, per quel che ci concerne, i dati scientifici rappresentano la base sulla quale lavorare non scordandoci però di far intervenire, ai fini di un buon prodotto finale, anche gli altri aspetti. Del resto, il sig. Giuliani, che se non erro è un tecnico faunistico dell’arcicaccia, pur possedendo dati scientifici reali e disponibili a tutti, non fa forse intervenire altre componenti soggettive, etiche e personali nelle sue conclusioni (ovverosia nel modo di trattare poi quei dati) che spesse volte differiscono di molto rispetto a quelle delle altre associazioni venatorie?

da massimo zaratin 29/09/2009 16.05

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Comunicazione per il Sig. Giovanni Giuliani. Qualora volesse le chiediamo di mettersi in contatto con la nostra redazione tramite l'apposita rubrica "Amici di BigHunter". Grazie. Cordialità, la redazione.

da REDAZIONE BIGHUNTER MAGAZINE 29/09/2009 15.55

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Quando lei porrà la ratio,al centro, dove li troverà questi interlocutori,su quale pianeta del nostro sistema solare,potrà trovare forme di vita inteligente,e acculturata,che le potranno dare siffatte soddisfazioni. Caro sig.Giuliani,come già avevo preventivamente chiarito,non sono in grado di rivaleggiare con lei con l'uso del verbo,la grammatica e la sintassi, non è nelle mie corde "elecubrazioni filosofiche" e non sarò mai in gradi di fare citazioni letterarie illuminanti,ma ai concetti ci arrivo,ci sono rimasti solo questi.Saluti

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore) 29/09/2009 15.44

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

cari amici cacciatori, il vero problema non siamo noi cacciatori, ma casomai il vero problema e' l' arretratezza culturale dell' ambientalismo italiano, legato a stereotipi infantili e inficiato di subcultura animalista fino ad arrivare ad una visione talmente delirante e feticistica dell' ambiente, da farne un quasi-oggetto di culto da cui tenere lontano il suo principale regolatore: l' uomo, non a caso indicato da certi Soloni, come "cancro" del Pianeta..... In tutta Europa gli ambientalisti si coalizzano coi cacciatori e gli agricoltori per fare fronte comune contro l' agricoltura industrializzata e la cementificazione del territorio....... qui in Italia, la maggior parte degli ambientalisti sono ben lontani da quel grado di maturita' culturale, eccetto associazioni come Fare Ambiente, Wilderness, Ambiente e Vita, che pero' vengono sistematicamente oscurate dai giornalisti....perche' non cantano nel "coro anticaccia" ... L' ambientalismo italiano e' tagliato su misura per non infastidire i "poteri forti" dell' economia e della finanza, liberi di fare i loro affari, mentre punta il dito contro noi cacciatori per distrarre l' opinione pubblica!!

da Fabrizio 29/09/2009 15.27

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Sul piano pratico, concordo in tutto e per tutto con Felice Modica. Aggiungerei agli interlocutori anche e soprattutto l'opinione pubblica (è quella che condiziona la politica). Non è difficile, è solo complesso e comporta competenze che finora il mondo venatorio ha dimostrato di avere abbastanza scarse, soprattutto rispetto a quelle dei nostri "competitors". Sul piano filosofico, credo che dovremo rinunciare ai toni demagogici e far riflettere - anche il nostro mondo - sui valori extraeconomici-ecologici della caccia e dei cacciatori.

da giuliano incerpi 29/09/2009 15.16

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

...Lontana, inoltre, da una comprensibilità diffusa ed immediata. E per questo che la esorto, in amicizia e con stima, alla luce anche del suo perenne errare tra filosofie sulla superiorità morale e sugli gli aspetti etici individuali della caccia, a ragionar di “cose in carne” ponendo al centro non tanto l’etica, ma la ratio. Vedrà che di interlocutori (veri) ne troverà, preparati e soprattutto disposti a dialogare senza preclusioni di sorta su fatti concreti. Saluti.

da Giovanni Giuliani 29/09/2009 15.03

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Lei a ragione Sig. Modica quando ci dice che la caccia non dovrebbe essere un problema. Ma quando la controparte "istituzionale" è affidata ad animalismo e ambientalismo come bandiera pro domo propria, giusto mi sembra che si possa combattere con le stesse armi anche dalla nostra parte. Questo non ci salva, ma ci fà esistere nel frattempo. Noi abbiamo un numero limite che è quello "del non ritorno" di questo non dobbiamo mai dimenticarci e nel percorso senza alcun dubbio "educare".

da Silvano B. 29/09/2009 14.58

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Gentile sig. Zaratin, ho l’impressione, ahinoi, che al contrario di quanto lei sostiene, il mondo venatorio italiano, prima di tutto, abbia proprio difficoltà ad interloquire su di un piano tecnico-scientifico. E questo gap, credo, sia innanzitutto culturale. Va da se, che vi è, comunque, nella nostra passione ed attività un dovere prioritario: porre davanti agli aspetti ed ai “ragionamenti” etico-filosofici, il rigore scientifico di quel che si fa. Interlocutori disponibili o no, non importa. Questo è il piano di confronto ed è proprio su questa piattaforma che dobbiamo mostrarci “infallibili” e perfetti. Innanzitutto, crescendo noi stessi su questi temi e recuperando un ritardo storico tipicamente “italiano”. Poi, su questi temi, far passare un confronto che metta al centro la sostenibilità (non etica) della caccia. Con chi? Soprattutto tra di noi (e francamente oggi ne vedo poco...) e con chi, tra amministratori e politici, di fatto detiene il governo della caccia e dell’ambiente in questo paese. Il resto, inteso come parti di società diversamente interessate al tema fauna selvatica e come benefici veri per la nostra attività, verrà da se. A credibilità dimostrata. A spessore raggiunto. Il resto, inteso come elucubrazioni filosofiche sulla esigenza “della ricerca e dell’analisi della struttura di pensiero che accomuna tutti i responsabili fruitori della natura, intesi quali soggetti perfettamente integrati nella stessa e rientranti pertanto nell’etica della responsabilità umana quale forma di pensiero contrapposta ai neo-modelli di bioetica animale fondati sull’antispecismo radicale (?)”, è appunto resto, e sarà affrontato in seguito, nell’ambito di ragionamenti soggettivi alla luce del focoloare domestico. Prassi questa, forse, divertente e “ammazzatempo”, ma che non porta certo quella credibilità oggettivamente dimostrata e dimostrabile che la società, spesso istericamente e con menzogne e ipocrisie, ci chiede da tempo. Lontana, inoltre, da una compren

da Giovanni Giuliani 29/09/2009 14.52

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Caro sig.Giuliani,sarei ben lieto di mettere la questione su ragioni di etica,pur con i miei limiti culturali,(V elementare)sono consapevole che con preparazione e competenza, si possono superare ostacoli che sembrano insormontabili, quando,si ha la fortuna di avere la controparte anch'essa predisposta in questo senso. Purtroppo la realtà è un'altra, i nostri interlocutori sono, associazioni per i quali siamo dei farabutti a prescindere, oppure qualche politico che per interessi personali (momentanei,vedi elezioni)promette e poi dimentica, nella migliore delle ipotesi,fa delle proposte, ma ai primi ostacoli lascia cadere tutto. Ormai,sono anni che sento questi discorsi,e nel frattempo,la situazione peggiora sempre più. Per una volta,proviamo noi ad attaccare,usiamo le loro stesse armi, accusandoli (giustamente) che fanno la loro parte,nel depauperamento delle risorse naturali,e del decadimento della vita sulla terra.

da Pasquale Cinquegrana (nato caciatore) 29/09/2009 14.22

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Fa enorme piacere leggere quanto scritto da Felice Modica. Gli sterili esercizi stilistici-dialettici non portano mai a nulla, se non, in questo caso, ad allontanarsi dalla presa di coscienza che il nostro mondo, più di altri, ha bisogno di preparazione e competenza. L'etica divide la ragione unisce, scrisse qualcuno... E di approccio razionale (e scientifico), mi perdoni il sig. Zaratin, non ne vedo traccia in questo editoriale.

da Giovanni Giuliani 29/09/2009 13.11

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Mi fate,un esempio di persona che non abbia idee preconcette,verso il mondo della caccia?

da Pasquale Cinquegrana (nato cacciatore 29/09/2009 13.02

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

La controparte sono le istituzioni. E' una classe politica al momento inadeguata. Anche perché le recenti accellerazioni della storia l'hanno travolta, proiettando in primissimo piano personaggi di quarta o quinta fila... Ma, alla lunga, la serietà paga. Sempre. Se il mondo venatorio dimostrerà di essere serio e affidabile, avremo un futuro, certezze, dignità, prospettive. Altrimenti scompariremo, con qualche ultimo colpo di coda demagogico e suicida. La caccia non dovrebbe essere un problema...

da felice modica 29/09/2009 12.55

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Concordo a pieno con il Sig. Felice Modica sulla necessaria nostra imparzialità di visione, sull'essere preparati e parlare con cognizione su ogni argomento che riguarda la caccia. Ma ciò non mi togli dalla mente la domanda che mi pongo da un vissuto ormai lungo; è con chi? Con chi; dialogare su questi piani, con chi; parlare di programmazione e gestione, con chi? Dove stà la controparte, necessaria, che ha lasciato o tenta di lasciare l'ira e il pregiudizio? Un saluto.

da Silvano B. 29/09/2009 12.47

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Se andiamo a scorrere le biografie di tanti uomini illustri, registreremo profonde incoerenze tra la loro vita e quanto hanno scritto. Il discorso del "titolo" che legittima a professare un'idea vale per la sfera morale, ma poco attiene alla ragion pratica. In realtà, l'approccio alla materia venatoria dovrebbe essere scientifico. Tutto il resto è fuffa. Quando si parlerà di caccia "sine ira et studio", allora saranno possibili programmazione e gestione. Da parte nostra è necessario studiare, essere preparati, conoscere per parlare con cognizione di causa. Diventare moderni nel senso migliore del termine e quindi credibili. Non è più il tempo delle sterili esercitazioni dialettiche. Felice Modica

da Felice Modica 29/09/2009 11.38

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Io invece a differenza di Nino non me ne ero proprio accorto ed ancora adesso nutro molti dubbi che spero di dissipare con l’aiuto di chi ritiene l’argomento scontato. Rivolgo pertanto a Nino (quale miglior palestra per un movimento di pensiero?), ma anche a tutti gli altri, in particolare agli “animalisti” lettori, una domanda la cui risposta potrebbe far luce su alcuni importanti aspetti ontologici dell’uomo: - perché la cosiddetta “questione animale”, indubbiamente nobile causa guidata dall’etica e dalla morale, punta quasi esclusivamente al problema della nostra nutrizione e non valuta l’impatto dell’esistenza dell’uomo nella sua globalità? In altri termini, perché gli animalisti canalizzano quasi tutte le loro energie sul fattore cibo?

da massimo zaratin 29/09/2009 9.24

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Caro Massimo come darti torto, concordo su tutto ma come dice Ninohunter c'eneravamo già accorti,(bisognerebbe essere ciechi e sordi) e non lo siamo.Piuttosto una volta focalizzato il problema, sarà il caso di proporre soluzioni.Saluti.

da Giovanni59 28/09/2009 20.53

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

..avete visto mai le aavv levarsi come un sol uomo(scusate l'espressione non mi pare il caso)contro le montagne di menzogne e ingiure che ci vengono rivolte dagli anticaccia,oppure adire le vie legali quando un articolo di legge,tipo percentuali di territorio da inibire alla caccia,vengono sprezzantemente calpestate ??? Quando si verificheranno questi fatti cantero' un Tedeum......

da anima nera 28/09/2009 17.33

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Hai colto nel segno,(la passione ci accomuna, mi sono permesso di darti del tu)sono giorni che rispondo alle cattiverie,dei pseudo animal/ambientalisti in questo senso,siccome sei stato inequivocabilmente chiaro,voglio ribadire a chiare lettere, che gli unici ad avere a pieno titolo, diritto di argomentare,sulla eventuale totale chiusura della caccia sono gli asceti.Tutti gli altri,vegani compresi,contribuiscono, anche se in maniera trasversale, al depauperamento della flora e della fauna.Oppongo il mio estremismo alla loro totale chiusura. In bocca al lupo per la stagione appena iniziata.

da Nato cacciatore 28/09/2009 16.31

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato riaperto fino al 9 ottobre,perchè richiesta dalla conferenza stato – regioni.

da valentino88 28/09/2009 12.52

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

LA CACCIA NON E' IMPOPOLARE, MA LA FANNO SEMBRARE TALE SUI MASS-MEDIA PER COLPA DI MOLTI CACCIATORI RASSEGNATI E SUCCUBI, E DELLE AA.VV. ANCORA TROPPO INERTI, CHE CHINANO IL CAPO DI FRONTE ALLE MENZOGNE DEI NOSTRI NEMICI E DI NON POCHI GIORNALISTI IGNORANTI O A LIBRO PAGA.

da Fabrizio 28/09/2009 11.30

Re:Caccia - anticaccia: alla ricerca della ragione perduta

Credo proprio che non hai detto nulla che già non fosse scontato. Mancherebbe, a mio modesto parere, soltanto una puntualizzazione (forse volontariamente tralasciata): la continua presa in giro di tanti personaggi politici (di qualsiasi estrazione politica) che si affacciano con allettanti promesse, sapendo bene di mentire, che riescono a scaldare, in un primo momento, gli animi di taluni speranzosi e sprovveduti cacciatori che, subito dopo, sono pronti a volgere il pollice in giù. Piuttosto ritengo che la causa dell’agonia della Caccia, sia da ricercarsi tra noi, tra i Cacciatori che invece di unirsi e contrastare i nostri detrattori, si dividono (forse con la compiacente approvazione tacita di taluni politici e politicanti) per schierarsi con le diverse tendenze politiche che danneggiano soltanto la Caccia: la politica non risolverà mai i problemi della caccia, perché è una patata bollente che nessuno vuole pelare. In altri termini, per la politica, la Caccia è impopolare, quindi un tabù.

da [email protected] 28/09/2009 10.29