Beata ignoranza


lunedì 3 aprile 2023
    
 
 
Il sondaggio realizzato dall’istituto Nomisma per Federcaccia nell’ambito della ricerca Il valore della caccia in Italia, ha fatto emergere più che mai il livello di analfabetismo funzionale e di ignoranza degli italiani riguardo a questo tema. Legittimo, ci mancherebbe. Se non fosse però che molti, troppi, pensano  di essersi formati un’opinione basata su elementi reali.
 
La scienza chiama bias cognitivi le opinioni confuse con i fatti che giustificano le proprie posizioni. Proprio per far emergere questi cortocircuiti, il sondaggio chiedeva di rispondere con un vero o falso ad alcune affermazioni proposte. Da queste interviste emerge per esempio che l’’85% dei cittadini italiani ignora che sia consentito cacciare uccelli migratori, che il 78% non sa che i cacciatori possono entrare per legge nei terreni privati, e che il 71% non è a conoscenza del fatto che sia possibile cacciare specie che sono in squilibrio numerico. 

La contraddizione diventa palese quando poi di fronte a domande circostanziate, si è portati a capirne di più. Ed infatti il 59% si ritrova ad ammettere che la presenza sempre più diffusa di animali selvatici in ambienti urbani è indice di un serio problema ambientale. Il 43% arriva a sostenere che la presenza regolata di animali selvatici rappresenta un problema per la sicurezza e l'incolumità delle persone. Il 40% comprende che se non si regolano le specie selvatiche si arrecano danni a boschi, campi e prodotti della terra e che esiste una problematica relativa agli incidenti stradali causati dagli animali. Scende al 34 % la percentuale di persone che sono d’accordo sul fatto che ci sono anche problemi di competizione interspecie che comportano la progressiva scomparsa di animali autoctoni e al 29% la percentuale dei consapevoli dei danni agli argini dei fiumi provocati per esempio dalle nutrie. 
 

Quando poi si chiede come si sono formati la propria opinione (per il 32% ricordiamo, fortemente contraria alla caccia + il 16% mediamente contrario), il 32% degli intervistati risponde bellamente che non si è formato da nessuna parte e che semplicemente ha ugualmente una propria opinione (campata per aria). Solo il 10% degli italiani interpellati dichiara di non aver un’opinione chiara e definitiva sull’argomento.

Si è anche delineato il profilo dell’anticaccia: prevalentemente donne con alti livelli di istruzione, sopra i 40 anni, che vivono in grandi contesti urbani e che nel 38% dei casi dichiarano di non essere particolarmente informate/i. All’estremo opposto, tra i fortemente favorevoli all’attività venatoria si evidenzia una maggior frequenza tra gli uomini, appartenenti alle classi di età più estreme: dai 18 ai 29 anni da una parte e di età superiore ai 65 anni dall’altra. Risiedono in contesti di piccole dimensioni (comuni inferiori a 10.000 abitanti) e hanno un medio livello di istruzione. Diversamente dai fortemente contrari all’attività venatoria, sono più informati sull’attività venatoria e sulle leggi che le regolano, solo il 21% di essi si dichiara non particolarmente informato.

In generale quando si ha una visione basata su elementi certi e una conoscenza diretta degli argomenti, le opinioni diventano meno estreme e più realistiche. Nello specifico se si conoscono le tante regole che ruotano attorno a questo mondo, e se si comprende quanto di positivo porta alla protezione dell'ambiente, sulla caccia non si può che avere un’opinione favorevole.
 
A maggior ragione se si guarda quanti dichiarano di apprezzare la carne di selvaggina. Si stima infatti che su 45 milioni di maggiorenni che si nutrono di carne, il 62% mangia anche piatti a base di cacciagione. Frequentemente nei ristoranti ma ben 23 milioni di italiani sarebbero anche disposti ad acquistarla per il consumo domestico se solo questa carne, universalmente riconosciuta come sostenibile e sana, si trovasse più facilmente nella grande distribuzione. 
 
 
 
 
 
Cinzia Funcis

 

 

 

 

 

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12 commenti finora...

Re:Beata ignoranza

L'ignoranza è sovrana dalla parte dei cacciatori. Quando le guardie venatorie eseguono controlli nei carnieri si scopre quasi sempre che non esiste assolutamente la capacità di riconoscere le specie da abbattere da quelle protette tenuto poi conto che già le uccisioni consentite di molte specie quali beccacce, beccaccini,diverse anatre di superficie, tordi ecc. sono già di per sé gravi crimini ambientali. Eppure molti cacciatori considerano molti limicoli preziosi come semplici "musei d'acqua" cioè semplicemente uccelli d'acqua da cacciare.

da Giovanni 07/04/2023 19.21

Re:Beata ignoranza

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da Chiara 07/04/2023 18.48

Re:Beata ignoranza

Bell'articolo! Ma io direi beOta ignoranza, o anche presunzione di poter condannare qualcuno senza conoscenze in merito

da Caronte 07/04/2023 9.04

Re:Beata ignoranza

... Non è vero che le ass. venat. non fanno nulla, ci sono quelle che fanno i propri interessi e quella che fa gli interessi di chi vuole andare a caccia, guardatevi attorno!

da s.g. 05/04/2023 20.37

Re:Beata ignoranza

LE ASSOCIAZIONI NON HANNO FATTO MAI NULLA PER LA NOSTRA DIFESA ... SE NON SAREMMO IN QUESTA CONDIZIONE DOVE OGNI ANNO TOLGONO QUALCOSA E NOI TUTTI ZITTI... E ... MUTI BELLO SCHIFO!!!

da SCHIFFFF 05/04/2023 15.53

Re:Beata ignoranza

Concordo completamente con quanto affermato dai cacciatori calabresi, le associazioni venatorie non difendono i cacciatori nonostante noi li paghiamo proprio per questo

da Mauro 04/04/2023 19.25

Re:Beata ignoranza

Essere ignoranti in materia è assolutamente lecito e comprensibile. Ciò che non è accettabile "vomitare sentenze" quando non di conosce la materia, non essendo nemmeno consapevoli di creare seri danni agli altri.

da Paolo Forzanti 04/04/2023 8.31

Re:Beata ignoranza

Beh! Mi pare che cacciatori calabresi abbiano centrato il problema,io aggiungerei:modifica della famigerata obsoleta legge sulla caccia,libertà sul territorio nazionale x migratoria.consentire con le dovute precauzioni, la caccia senza tregua ai nocivi.

da Il tordo 03/04/2023 22.38

Re:Beata ignoranza

Tutta la colpa come al solito è delle associazioni venatorie che non difendono la nostra categoria nei luoghi opportuni, loro purché riconosciute e dopo aver incassato milioni delle tessere per loro sono a posto. Se andiamo avanti così in tutte le altre nazioni i cacciatori sono in forte aumento mentre in Italia siamo in forte diminuzione. Speriamo che questo governo che noi cacciatori abbiamo sostenuto con forza faccia qualcosa di positivo nei nostri confronti nel più breve tempo possibile, ad incominciare al cambio totale dei vertici di ISPRA che fino ad oggi sono stati molto contrari alla caccia. Annullare gli ATC perché sono un bivacco della federcaccia e degli ambientalisti. Non fare altre riserve perché i territori sono già abbastanza ristretti, consentire di sparare agli storni c'è sono diventati un seria minaccia per gli agricoltori così come sono tutti gli altri nocivi altrimenti i cacciatori in Italia diminuiscono contro le altre nazioni che invece aumentano. W la CACCIA ed i Cacciatori

da Cacciatori calabresi 03/04/2023 17.26

Re:Beata ignoranza

Le Associazioni Venatorie nel loro insieme si trovano in cassa ogni anno (una volta pagate le compagnie assicurative) circa 18.000.000(DICIOTTO MILIONI) di euro.

da CHE FINE FANNO?? CHI LI INTASCA? 03/04/2023 15.11

Re:Beata ignoranza

Ottima strategia chiamare "analfabeta" il prossimo tanto per far apprezzare la caccia. Studiato economia alla Bocconi ?

da Alessio 03/04/2023 15.09

Re:Beata ignoranza

La colpa di tutto ciò ?? Delle nostre fantastiche AAVV che da sempre non fanno un caxxo per "comunicare" con il mondo esterno al nostro e cercar di far capire loro ciò che siamo. Unica preoccupazione è fare l'assicurazione, dare cappellini e coltelli cinesi in omaggio... Svegliatevi !!!!

da A.le 03/04/2023 11.22