Questione di passione


venerdì 5 ottobre 2018
    

Caccia questione di passione
 
C'è molto da imparare ed analizzare rispetto a ciò che è accaduto negli scorsi giorni. Di fronte alla indubbia strumentalizzazione di un fatto di cronaca i cacciatori si sono dimostrati uniti, reagendo in maniera compatta alle tante manipolazioni della realtà, fatte sui numeri degli incidenti di caccia e perfino sui calibri concessi per la caccia al cinghiale. Qualche autorevole giornale (Repubblica) ha gridato allo scandalo, paragonando le armi da caccia a quelle usate in guerra. Disinformazione pura, evidentemente fatta con l'intento di inquinare il dibattito sull'argomento, innescando la sempre efficace leva della paura. Completamente inutile – si arguisce da quanto scrive il comitato Direttiva 477 su facebook - chiarire in tutte le lingue ai giornalisti di Repubblica, che l'uso e i calibri delle armi per la caccia hanno subito sempre maggiori vincoli  nel 2015 e ancor più nel 2018, che il numero di colpi utilizzabili a caccia è stato a sua volta limitato nel 2015, che le armi "simil guerra" (definizione loro) non si possono utilizzare, che le distanze di sicurezza indicate dalla legge sono riferite alla direzione del tiro e non in ogni direzione, che l'utilizzo di calibri "performanti" è necessario per ovvie questioni pratiche ed etiche e che non a caso la legge prevede calibri minimi per la canna rigata e non massimi... tanto alla fine scrivono sempre le solite scemenze imboccate dai soliti anti.

La paura è fomentata poi dai pretestuosi numeri sulle “vittime”, vessillo di una nota associazione anticaccia, la cui esistenza è strettamente connessa al macabro conteggio degli incidenti, anche il più lieve, che in qualche forma ha a che fare con la caccia. Si arriva dunque alla considerata ragguardevole (?) cifra di 114 vittime, tra feriti (84, la maggior parte) e morti (30). Giocando sull'equivoco poi, per bocca di qualche anticaccia finto tonto, in tv (Rai3 per esempio) quelle “vittime” diventano morti. E morti rimangono nell'immaginario collettivo (spesso anche dei cacciatori), visto che perfino i giornalisti non si prendono la briga di verificare fonti e numeri.

Ma, ed è un fatto statistico, non esiste attività umana, purtroppo, esentata da incidenti. Emblematico che la maggior parte degli incidenti avvenga in casa (4,5 milioni!, di cui almeno 8 mila mortali), dove si passa più tempo, certo, ma dove certamente ci sentiamo al sicuro. Per non parlare delle stragi con cifre ben più consistenti degli incidenti sul lavoro  (635.000, di cui 1.029 con esito mortale) e sulle strade (174 mila, con oltre 3 mila morti). O degli incidenti gravi che purtroppo capitano sistematicamente nello sport e nelle attività del tempo libero, dalla raccolta di funghi allo sci, all'alpinismo. Solo nel mese di settembre sono morti 24 cercatori di funghi, 21 escursionisti, 16 bagnanti e 2 sub. Addirittura farsi un selfie può uccidere. Secondo uno studio globale realizzato dalla Biblioteca nazionale Usa di medicina, tra il 2011 e il 2017 sono morte 259 persone alla caccia di uno scatto estremo su cime impervie, edifici e strapiombi. E la statistica sembra sia per massimo difetto.

L'altra leva, sempre più efficace a livello mediatico, è quella dell'etica. Se uccidere gli animali è sbagliato, la caccia è da abolire, punto. Anche se di animali ne muoiono milioni e milioni ogni giorno per soddisfare tutti i bisogni umani, anche se la carne, anche di cacciagione, trionfa nei menù di trattorie e ristoranti stellati. Che chi è contro la caccia, nella stragrande maggioranza dei casi, non disdegni una bella bistecca al sangue, lo dicono i numeri. Basta confrontare il dato nei sondaggi degli abolizionisti e quello del numero complessivo di vegani e vegetariani.

A proposito di sondaggi, l'altro giorno il sito Indiscreto (una testata sportiva) ha raggiunto un picco di visite tale da mandare in tilt il server che lo ospita. Merito dei tanti cacciatori, dopo la chiamata informale di Federcaccia, ripresa diffusamente, accorsi a votare no alla domanda posta in un sondaggio sull'abolizione della caccia. In poche ore, grazie anche al passaparola, il risultato è stato ribaltato. Quasi 13 mila voti, quasi tutti dei cacciatori (secondo gli stessi gestori del sito) dimostrano una sola cosa: i cacciatori sono nella media più motivati e appassionati di chi è contro la caccia. Una volta ammesso che il sondaggio era stato pubblicato proprio a partire dalla posizione contraria all'attività (cavalcando l'onda mediatica dell'incidente di Imperia), il sito fa una riflessione sulle proprie posizioni (“il cacciatore lo preferiamo nettamente al signor Amadori o al signor Aia”) e sull'accaduto: “ il punto su cui meditare – scrivono - non è però che gli appassionati di caccia difendano legittimamente la caccia, ma che sul web questi appassionati sembrino molti di più che nella realtà. In altre parole, minoranze molto motivate possono alterare la percezione di un fenomeno”.

Un'altra interessante riflessione viene dalle pagine del Foglio grazie all'intelligente disamina di Antonio Currado. “L’inopportunità etica della caccia – scrive a caldo subito dopo l'incidente di Imperia - andrebbe rilevata indipendentemente dalle occasionali disgrazie che comporta, e quindi la tragedia su cui fanno leva le dichiarazioni degli animalisti (sentite e sincere, senza dubbio, vista l’entità del trauma) dovrebbe risultare ininfluente nel loro giudizio morale. È uno dei duri paradossi a cui si va incontro quando si astrae l’etica dalla legge”.

Insomma, c'è da meditare, e molto, su cosa significa oggi fare comunicazione e sui pericoli che avventate disattenzioni possono comportare. Soprattutto se si pensa che le fonti che sembra oggi se ne accorgano sono proprio quelle che - in fatto di caccia - fino ad oggi ne hanno fatto uso distorto e vergognoso.  Non ultimo l'avventato allarme lanciato anche da un ministro (o ministero?) che sull'argomento dovrebbe usare molta prudenza, visto gli oneri che - causa un inadeguato controllo - pesano sull'economia di tutta la nazione. E non stiamo certo parlando di caccia, come in molti (istituzioni, congreghe animaliste e stampa) vorrebbero far credere.
 
Cinzia Funcis


Nota: Viene quasi da condividere la lapidaria sentenza di Camillo Langone, che ancora sul Foglio scolpisce:  #stocoipastori, #stocoimalgari, #stocongliallevatori che in montagna vedono i loro asini, le loro manze, le loro pecore, le loro capre sempre più spesso mangiate vive dai lupi e che non possono minimamente opporsi a questo scempio perché la pagana legge italiana considera sacro il lupo feroce come l’induista legge indiana considera sacra la vacca mansueta. Conseguentemente, pregando il Dio di Genesi 9,2 che la caccia autorizza e quasi impone, #stocoicacciatori...



20 commenti finora...

Re:Questione di passione

Ditevelo, ditevelo...

da Fate come foste a casa vostra 11/10/2018 14.35

Re:Questione di passione

Leggo sul web, su testate amiche, di un'attacco alle triade (Federcaccia, Liberacaccia, Arcicaccia) che - a me non sembra - non si sono sufficientemente adoperate a difesa della caccia, soprattutto in occasione della tragica vicenda di quel giovane, vittima (a mio parere) della sua passione venatoria ma aldifuori delle regole. In particolare, non posso condividere (oltre al principio sacrosanto che fra cacciatori sarebbe bene non praticare il fuoco amico) certe considerazioni sulla mancanza di denunce da parte delle nostre rappresentanze nei confronti di chi ci attacca. Prima di tutto perchè per la stragrande parte dei casi è solo demagogia, basterebbe intendersi un pochino di diritto e conoscere quel minimo di giurisprudenza che finora ha fatto aumentare qualche tessera, ma ha fatto perdere tempo e soldi che potevano essere impiegati meglio e in positivo. Ma in ogni caso, sono del parere, appunto, che quel poco di residue energie e intelligenze (sempre meno) sarebbe meglio impiegarle per sanare il gap culturale, scientifico e organizzativo che malgrado le batoste ci vede ancora divisi a farci la guerra fra di noi, mentre da sempre avremmo dovuto perseguire la (meglio, proseguire sulla) strada dell'unità, quantomeno di intenti. Certi interventi, anche di personaggi sconosciuti o di fantasia, fanno uleriore danno alla causa e sarebbe meglio evitarli. Comunque fate voi. Poi non si dica che non ce l'eravamo detto.

da Senzi 11/10/2018 10.47

Re:Questione di passione

Chissà chi è quel filantropo che ha donato circa due milioni di Euro alla LIPU nel 2016. Più precisamente, dal bilancio pubblicato del 2016 alla voce Donazioni si registra un importo di Euro 3.786.642, a fronte di Euro 1.718.747 nel 2015, e Euro 1.633.573 nel 2017. Con una differenza appunto di due milioni circa fra l'anno precedente e l'anno successivo al 2016. Pari a più del 100%. Quando si dice fortuna. In ogni caso, se qualcuno riuscisse a documentarci chi sono questi benemeriti, la popolazione tutta gliene sarebbe grata. Viva la Trasparenza.

da vivalatrasparenza 11/10/2018 9.41

Re:Questione di passione

Bisogna avere il coraggio di denunciare non solo questo governo, ma tutte le lobbi dell'economia e della finanza, che insieme alla casta (governi di oggi e di ieri) hanno fatto orecchio da mercante alle tantissime multe inflitteci dall'europa per problemi di inquinamento. e su questo sarà il caso di far rilevare che le associazioni ambientaliste, come wwf e lipu non vi hanno dedicato sufficiente attenzione, rispetto a quello che hanno riservato alla caccia, alla difesa del lupo, dell'orso, del capovaccaio. Ci sarà una ragione? io penso di si.

da chiedete chi sono i finanziatori delle ass. ambientaliste 08/10/2018 17.43

Re:Questione di passione

Ah, però. Vedi che bel coniglietto magico che ti tira fuori la Redazione dal cilindro. Ad una con così tanto garbo ed educazione dovreste affidare, su questo sito, una rubrica fissa come quella del maestro Manzi. Chapeau.

da Brava, brava 08/10/2018 13.32

Re:Questione di passione

non posso che associarmi a gli altri nel dire, complimenti!! personalmente non la conosco ma se decide...io la voto di sicuro!

da arturo 08/10/2018 12.32

Re:Questione di passione

Cara Cinzia tutto vero ma il modo di comunicare del mondo venatorio è all’eta Della pietra. Pensa che ci sono associazioni che ancora spendono milioni per inviare l’inutile giornaletto ai soci. Pensa che non riusciamo a comunicare con chi a caccia non ci va. Il nostro deficit culturale è enorme e nessuna avv investe per iniziare a colmarlo preferendo limitarsi ai poco costosi comunicato diffuso fra i cacciatori. Occorrono investimenti forti per cambiare rotta, ma gli ottantenni che guidano le ASC sono immersi beatamente negli anni 50 e si accontentano dei generosi rimborsi spese

da Clavio 07/10/2018 14.11

Re:Questione di passione

Lo strumentalizzare e cavalcare perfino la morte è etico e morale? Tacciano coloro che sono felici quando ci uccidiamo tra noi stappando bottiglie dalla gioia e poi ci vogliono salvare. Etico e morale è essere incensurati e legittimati a compiere quello che per noi è una passione super regolata e concessa dallo Stato.

da Antonio P. 07/10/2018 12.06

Re:Questione di passione

Viva viva viva ....evviva la passione. Amo la caccia....

da Italia libera 06/10/2018 21.15

Re:Questione di passione

Leggendo i suoi articoli, sarebbe obbligatorio e doveroso esautorare....I DallOlio,i Cardia,i Sorrentino,i Sparvoli......e farla Presidente di tutti i Cacciatori italiani...........a differenza ha sicuramente i.....gli attributi. Forza Cinzia, facci un pensiero!!!

da Annibale 06/10/2018 18.49

Re:Questione di passione

Oltre che per il contenuto dell'articolo, complimenti per la pacatezza con cui vengono esposti i concetti e riportati i fatti.

da Da Federcacciatore 06/10/2018 14.42

Re:Questione di passione

eccolo!!!!caro pastello per te sara' una poveretta ma tira giu' tra le righe una verita' sacrosanta e che vi brucia e che come sempre vi toglie credibilita'!!!!viva la caccia

da Mauro 06/10/2018 0.30

Re:Questione di passione

sei solo una poveretta, come tutti quelli che si divertono ad ammazzare animali.

da pastello 05/10/2018 23.50

Re:Questione di passione

Cinzia complimenti per l'articolo! In merito alla DISGRAZIA di Imperia, voglio portarla a conoscenza che IERI sulle montagne della provincia di Como, un pastore di 25 anni è precipitato e morto in un dirupo; nella ricerca di recuperare alcune pecore del suo gregge. Adesso cosa facciamo VIETIAMO LA PASTORIZIA???????

da Fucino Cane 05/10/2018 23.46

Re:Questione di passione

Cinzia ha ragione. E con la sua leggerezza fa il distinguo;Ministro o ministero? Questa è la radice del dissenso; #ioNonsonoconCosta, #ioNonsonoconlaLipu,#iosonounCacciatoreItaliano.

da Gilbe 05/10/2018 22.03

Re:Questione di passione

T el C 05/10/2018 19.12: Semper Fidelis... Putroppo nella vita ci sono sempre quelli che arrivano in ritardo. Forse per questione di comodo?!...

da s.g. 05/10/2018 20.50

Re:Questione di passione

Cool! ;)

da Maax 05/10/2018 20.36

Re:Questione di passione

Laudato si di papa Francesco Capoverso 129 dove tra l'altro si riconosce la vale di caccia e pesca....Per aggiungere alla Genesi 9'2.. Animalisti siete animalati fatevi curare.

da T el C 05/10/2018 19.12

Re:Questione di passione

Complimenti a Cinzia, bell'articolo

da Giuseppe Martini 05/10/2018 17.13

Re:Questione di passione

La Cinzia colpisce ancora. Non c'è editorialista di caccia che per sintesi, per competenza, per superiorità e sensibilità culturale, oltre che giornalistica, possa stare al passo con la mitica. Soprattutto nell'affrontare i problemi e gli argomenti di attualità con proprietà di linguaggio, competenza, eleganza di linguaggio. L'argomento poi è scabroso e l'averlo affrontato in questo modo segnala una professionalità che andrebbe coltivata e diffusa anche fra i molti saccenti (salvo rare eccezioni) che strimpellano dentro e fuori il web senza spesso sapere di cosa straparlano (e strascrivono). Non fanno eccezione nemmeno gli esperti d'antico pelo (o senza peli).

da Mimmo Biondi 05/10/2018 16.55