Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità


lunedì 23 ottobre 2017
    

 
DOVE VA LA CACCIA. INCHIESTA DI BIGHUNTER.IT
 
Marco Ciarafoni, classe 1960, per diversi anni impegnato nell'associazionismo venatorio fino a ricoprire l'incarico di segretario generale dell'Unavi, da un po' di tempo s'è indirizzato verso altri impegni, un po' più politici, visto che questa, la politica, insieme alla caccia, è stata da sempre la sua vera passione.

A caccia va ancora, quando sfugge ai tentacoli della capitale e si rifugia fra le selve dell'Amiata, insieme ai suoi bracchi e spinoni (italiani). Caccia nell'ATC Grosseto Sud, predilige la beccaccia, ma non disdegna neanche qualche uscita alla migratoria minuta da appostamento temporaneo.Preferenze conservate fin dalla prima licenza di caccia, dato che considera molto vincolante  il rapporto con il cane e le emozioni che riesce a trasmettere durante l'azione di caccia.  

Ma nel frattempo, a suo avviso, è cambiato moltissimo il rapporto fra cacciatori e territorio. "Il buon lavoro - dice - che svolgono i cacciatori nella gestione del territorio in una parte (ancora non maggioritaria) delle nostre campagne non è valorizzato come dovrebbe, anche per difetto dello stesso associazionismo venatorio che concentra i suoi sforzi su aspetti tecnici ed autoreferenziali piuttosto che sviluppare una grande azione culturale e sociale per affermare il ruolo strategico della caccia nella conservazione dell'ambiente e della fauna. Dall'altra parte è cresciuta nella società una diffusa sensibilità ambientalista (di per sé un fatto positivo) che è stata lasciata all'egemonia di culture fondamentaliste e di parte. Al Paese - afferam convinto - serve invece equilibrio e concretezza e probabilmente anche istituzioni che sappiano governare nell'interesse collettivo, lontano da massimalismi e nostalgie".

E prosegue: "L'ambiente naturale che frequento ordinariamente  è mutato decisamente. Sono aumentati gli incolti e l'insediamento di manufatti. Il tema del consumo del suolo è la grande questione che dovrebbe essere approntata anche con norme rigorose e che  aiutino a tutelare quel grande patrimonio di biodiversità di cui è ricco il Paese. Emerge anche una diversificazione faunistica che vede gli ungulati in grande espansione".

Ma, allora, la caccia dove sta andando la caccia, si sta ancora trasformando? "La caccia viaggia nell'incertezza - risponde - . Non c'è una visione e manca il giusto coraggio da parte di chi dovrebbe avere la responsabilità di averlo. La riduzione del numero dei cacciatori ha reso ancor più corporative le associazioni dei cacciatori. Si preferisce difendere l'orticello (che può essere anche comprensibile), piuttosto che disegnare una nuova strategia che punti a qualificare la caccia, lontano da derive consumiste od anche populiste. La caccia moderna deve mantenere inalterata la passione individuale e l'ancoraggio alle sue radici storiche e culturali, ma occorre darle un profilo che riesca ad entrare in sintonia con la società. Per farlo serve consapevolezza della funzione gestionale e produttiva".

E quindi? "Quindi, possiamo avere delle prospettive se il mondo venatorio cambia passo. La premessa è nella ricerca fattiva di una più stretta ed organica unità tra le diverse organizzazioni. Ipocrisie e tatticismi non servono più. Serve definire il progetto e costruire la casa comune dei cacciatori italiani. Non si tratta di annullare le storie e le sensibilità ma di metterle a disposizione del progetto da realizzare. È un processo che va alimentato e non osteggiato. Oggi troppe casacche e troppe stanze chiuse. Aprire le finestre e far entrare aria nuova investendo sui tanti giovani che nonostante tutto hanno fatto la scelta venatoria. Questi giovani sono colti, professionali e sanno comunicare in maniera diversa. Non si tratta di rottamare nessuno ma di accompagnare il passaggio. Mi pare che l'esperienza della CCT in Toscana vada incontro a queste esigenze. Semmai mi meraviglio delle polemiche che si sono innescate. Si è prodotto un casus belli che non ha ragione di esistere".




"Il secondo aspetto - prosegue -  è quello di avere rapporti più stabili con gli agricoltori e gli altri fruitori del territorio. Troppe volte questa necessità è stata evocata e alla fine mai realizzata. Per le imprese agricole una buona gestione del territorio assume un valore economico. Oggi l'agricoltura ha scelto con forza la strada della qualità e della multifunzionalità. Queste caratteristiche sono assolutamente compatibili con l'idea di una caccia popolare e sostenibile nel prelievo. Il compito di realizzare questa intesa spetta agli Atc, motore fondamentale di una fattiva gestione del territorio anche con risvolti produttivi. In quella sede si possono anche superare con le organizzazioni ambientaliste (non mosse da ostile pregiudizio) difficoltà di rapporti mettendo in campo comuni obiettivi".

Ma ci sarà qualche problema? "Insieme ai difetti organizzativi e all'assenza di visione, mancano l'innovazione e la forza di assumere la ricerca scientifica quale riferimento costante. Con qualche punto di forza, anche. Quelli di sempre e che il maestro Mario Rigoni Stern ha saputo racchiudere in una sublime rappresentazione. La caccia è libertà, sole, spazi, tempeste. Chi la vive lo sa bene. Il rammarico è non averlo saputo raccontare a coloro che cacciatori non sono".  
 
"Oggi - conclude -  dopo tanti anni di impegno nell'associazionismo venatorio, posso definirmi un libero pensatore che cerca di guardare alle questioni venatorie con maggiore capacità critica rispetto a ieri. Il distacco aiuta pure ad essere meno coinvolti idealmente. Se c'è una cosa che ancora vorrei fare è dare una mano, in autonomia e senza legami dirigenziali, a chi ancora crede che la caccia non è destinata a navigare solo verso l'oblio. Ci sono donne e uomini che stanno tentando di fare questo e, con la giusta discrezione, non posso che essere dalla loro parte. Anche se per questo ho dovuto fare delle scelte dolorose che però ho ritenuto necessarie e non rinviabili".
 
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33 commenti finora...

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Ma signori......scusate un po.....ma chi è che ha sempre delegato, (basta e bastava ricevere il tesserino e l assicurazione comodi comodi in pantofole..) tutti questi.......BENEMERITI DIFENSORI DELLA CACCIA......ormai ottuagenari.........perche qui se nn si capisce che ci siamo dati e continuiamo a darci la zappa sui piedi piu che Cacciatori siamo Masochisti!!.............ricordate??? Nessuno votava Democrazia Cristiana........ma erano sempre al governo.

da Annibale 30/10/2017 7.32

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

MARCO purtroppo con le leggi che vigono oggi nessun giovane si avvicinerà alla caccia dove per un niente si rischia un penale da rovinarti le carte per tutta la vita! Ed io che ho 20/25 anni devo rischiare per una passione che oltre il confine ti fanno esercitare senza nessun tipo di problema e senza nessun RISCHIO PENALE??? ma dico siamo impazziti ? il regime italiano sta facendo fuggire tutti i giovai anche per la caccia!!

da Paolo 29/10/2017 16.26

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

la sinistra spiaggiata incapace di nuove idee e fallita dopo l'implosione di arcicaccia

da ap 28/10/2017 13.56

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Parole sante...sopratutto dare spazio ai giovani per far vedere che la caccia non è solo un'attività per vecchi!!!

da Marco 27/10/2017 19.27

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Se si allude a Ciarafoni, può darsi che taccia perchè come interviene c'è qualcuono che lo infilza. Potrebbe, secondo me, intervenire riconoscendo gli errori del passato e puntando su un recupero culturale partendo dalla Toscana. L'Arct, la nuova associazione nata sulle ceneri dell'Arcicaccia Toscana, non so se vi siete accorti, ma ha nominato presidente un quasi trentenne, laureato alla Normale. Sicuramente uno stupido non è. E ce ne sono tanti di laureati fra i giovani cacciatori e cacciatrici. Anche in materie dedicate (veterinaria, gestione faunistica, biologia e scienze naturali, filosofia, scienze politiche). Che cerchino di fare squadra, qualcuno li aiuti, magari costituendo un movimento (magari che ci provino da soli, a mezzo FB), e vedrete che presto, complice anche qualche karakiri pilotato (le forche caudine della visita medica, per esempio), usciranno allo scoperto e ci stupiranno. Almeno lo spero.

da R. Guerra 27/10/2017 14.33

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Secondo me basterebbe anche un'alleanza forte di tutte le associazioni, ma i capi bastone se ne fottono, meglio prendere fin che si può, tutto quello che fa comodo e non quello che necessita alla caccia. Per questo io dico che ormai c'è poco da fare, chi ha le redini del comando non ha ostacoli che gli possono nuocere e per questo tutto fila liscio come l'olio per non dire come la vasellina. Di chiacchiere ne abbiamo fatte fin troppe anche adesso, sono come le noccioline una tira l'altra, ma quello che avrebbe dovuto rispondere come volevasi dimostrare, tace ! Salutiaaamo

da jamesin 27/10/2017 12.53

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

anche questo da condividere D. Profundo. Allora cosa facciamo? Continuiamo a lamentrci, ma chi ha la facoltà decisionale? Sarebbe corretta una santa alleanza tra cacciatori e protezionisti a difesa dell'ambiente e della nostra salute!!! Ma la vedo dura ...

da vecchio cedro 27/10/2017 11.09

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Quale politica? Quella del tanto peggio tanto meglio? Quella dei berlati che insistono sulle promesse su cui poco dopo glissano inventando altre promesse ancor più irraggiungibili? Quella dei capi bastone delle aavv locali, che non mollano la presa pur dando ordini dalla sedia a rotelle? E le politiche ambientali? Non quelle dei salottieri, ma le nostre. Un tempo, il CPA, mi pare, aveva uno slogan: senza ambiente non c'è fauna, senza fauna non c'è caccia. Cosa abbiamo fatto in questi quarant'anni per conservare i nostri "stadi"? La recente raccolta di firme a difesa del suolo sentenzia l'ennesima sconfitta. No, la politica che doveva riscattare la caccia non c'è stata. C'è stata invece l'antipolitica. In parlamento, l'unico che si adoperò per una svolta, dopo Rosini e il trio comunista (Mingozzi, Sgherri, Fermariello), fu Franco Orsi, finito a fare il sindaco di Albisola superiore perchè sgradito al cavaliere (ex). Provò a intervenire sia sulla 157 (forzando la mano per abrogare l'842) sia sulla 394 (parchi). Il resto fu frutto degli armieri che con Luciano Rossi costituirono un comitato interparlamentare procaccia, di cui non si è più sentito parlare. Conclusioni? A mio parere, manca fra di noi una minima coscienza ambientalista, che è l'unica che ci potrà riscattare dall'oblio e dall'esecrazione a cui siamo condannati.

da D. Profundo 27/10/2017 10.36

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Bristow bell'intervento che condivido quasi interamente. Ma è la politica che ha facoltà decisionale che deve muoversi, ma di questi tempi sono in altre faccende affacendati e chissà per quanto tempo. Nel frattempo la campagna è sempre più avvelenata, la fauna che vi insiste scompare, i cacciatori litigano tra loro, ecc. ecc. . Nulla cambierà.

da vecchio cedro 27/10/2017 8.38

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Post, marco ciarafoni 24/10/2017 8.41. Io penso che con uno sforzo maggiore si potrebbe fare di più e di meglio.>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Questo lo hai scritto tu caro Ciarafoni, se come hai detto tu che bisogna dialogare credo che adesso ci dovresti dare delle spiegazioni leggendo i vari post dei dialoganti. Un saluto

da jamesin 26/10/2017 18.31

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Il dissidente seriale nella caccia, Alvaro, è come il dissidente seriale negli anticaccia. Prima erano radicali, poi verdi, poi sinistri ecologisti, poi animalisti. Questi fanno parte di quella elite salottiera, o meglio, sono ispirati da quella, che vede il mondo attraverso una lente offuscata. Da noi, invece, abbiamo la stessa elite che lucra sulla caccia (a volte sono i proprietari terrieri che hanno fondato e strumentalizzato le artefatte [o strafatte] sensibilità ambientaliste,per acquisire in esclusiva il territorio, a volte il sistema fucili-cartucce e annessi, che spinge per liberalizzare al massimo [vedi slogan "libera caccia in libero territorio"], giocando sulle divisioni prodotte dal mercato delle tessere). Penso anch'io che gli squilibri faunistici (in più o in meno a seconda della specie)dipendano da altro, e qui l'agricoltura (o quel che ne resta, purtroppo) ha le principali responsabilità, insieme a un diffuso benessere che ha portato i metropolitani a frequentare sempre più di frequente le campagne (vedi anche il fenomeno della seconda casa). Ma gli strumenti utilizzati per produrre il disastro sono normativi (concordo nella rivoluzione del paradigma relativo alla proprietà della selvaggina: da res nullius a patrimonio indisponibile dello stato, ma anche nella ignobile farsa della legge sulle aree protette, che ha sacrificato poco più che la caccia e basta, consentendo di contro il dissesto ambientale nel resto del territorio). La cosiddetta vittoria al referendum ci si è rivoltata contro, perchè non ci ha dato la possibilità di gestire alcunchè, ma ha acuito i contrasti con i conduttori agricoli e con la società, che nel frattempo (è un fenomeno mondiale, ahinoi) si è metropolizzata e ha perso di conseguenza il contatto con la campagna, con la cosiddetta natura, con la dicotomia vita-morte. Idealizzando la vita ed esorcizzando la morte. A ciò si aggiunge, infine, che siamo italiani.

da Bristow 26/10/2017 17.39

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Jeanpierre, neanche mitteleuropei, meglio non siamo europei! Nella caccia ed in tante altre cose.

da cosa vuoi pretendere 26/10/2017 13.52

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

L'avvento del radicalismo libertario-venatorio, con qualche spunto autoritario (vicentino e non solo) che attraversa Libercaccia, Cpa Cpe, Confavi e bagatelle locali,ci allontana dall'Europa, dove vige un diverso sistema basato su un rapporto più armonioso fra agricoltura, territorio e caccia. SONO STATE CREATE DALLE AA.VV. RICONOSCIUTE CON L’APPROVAZIONE DELLA 157 CHE A ME SEMBRA ESSERE ADDITATA ANCHE DA LEI. CHE QUESTE AZIONI Dì CONTRASTO CI HANNO PORTATO FUORI DELL'EUROPA E’ TUTTO DA DIMOSTRARE INTANTO PERCHE’ TALI FORMAZIONI SONO QUASI INSIGNIFICANTI COME ASSOCIATI ECCEZION FATTA PER LE LIBERA CACCIA SECONDO PERCHE’ LA CACCIA E RELATIVA GESTIONE NON SI AVVICINA MINIMAMENTE A QUELLA DEL RESTO DELL’EUROPA. COME NON CREDO CHE LA CACCIA CONSUMISTICA DEGLI ANNI SESSANTA/NOVANTA SIA STATA RESPONSABILE DELLA DIMINUZIONE/ SPARIZIONE DI SPECIE SELVATICHE STANZIALE E MIGRATORIE. CI SONO ANCHE ALTRI FATTORI DA METTERE IN CONTO COME AD ESEMPIO LA DIFFERENZA DI SELVAGGINA CHE OGNI NAZIONE POSSIEDE. DA NOI ESISTEVA SOLO PICCOLA SELVAGGINA STANZIALE E MIGRATORIA NON ESISTEVANO CINGHIALI, ORSI, LUPI, DAINI, CAPRIOLI, ECC.ECC.. NE CONSEGUE CHE SI SIANO SVILUPPATE QUESTE TIPOLOGIE DI CACCE E NON ALTRE A DIFFERENZA DEL RESTO DELL’EUROPA DOVE NON CACCIANO TORDI MA ORSI E ALTRO DA NOI SEVERAMENTE VIETATI. SPOSTEREI IL DISCORSO SULLE RESPONSABILITA’ SUI GESTORI CHE NON SONO MAI STATI ALL’ALTEZZA DI GESTIRE IL PATRIMONIO FAUNISTICO DI FARE ACCORDI SERI SIA CON IL MONDO AMBIENTALISTA SIA CON GLI AGRICOLTORI. INCOLPARE IL CACCIATORI CHE NON SI SONO MAI ALLINEATI CON QUESTE AA.VV. RICONOSCIUTE NON E’ NE SERIO NE INTELLETTUALMENTE ONESTO. SAREBBE DA CONDANNARLI SE LE COSE FOSSERO ANDATE DIVERSAMENTE, MA ALLO STATO IN CUI HANNO PORTATO LA CACCIA QUESTI SIG. I DISSIDENTI SONO SOLO DA ELOGIARE.

da Alvaro 26/10/2017 12.52

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Credo che a prescindere dalla collocazione politica e associazionistica, di errori ne abbiamo fatti tanti, tutti. Soprattutto dando retta alla corrente dei cartucciai, che fin dagli anni sessanta hanno cavalcato la tigre della deregulation. Nei primi tempi anche l'Arci nasce come sindacato dei cacciatori e in periferia, soprattutto nelle regioni rosse, combatte qualsiasi riorganizzazione della caccia. Non tenendo conto, come tutti noi, che con il boom economico e la macchina a disposizione si stava vivendo una rivoluzione. Contadini nell'anima, gli operai delle metropoli (portafoglio stabile) tornavano periodicamente a respirare aria di casa e profumo di cheddite. Poi, Arciambiente subodorò che la metropolizzazione del popolo avrebbe portato a una diversa concezione del rapporto con gli animali. Gli ambientalisti (spinti dal capitale e dal comintern) imposero quella visione disneyana che ci porterà alla rovina (questo peccaminoso modello di sviluppo è ormai condannato anche dalla chiesa). La vedo difficile tornare indietro. La rovina furono la legge sui parchi, portatrice di squilibri faunistici gravi) e l'art. 1 della 157 (selvaggina bene indisponibile dello stato). L'avvento del radicalismo libertario-venatorio, con qualche spunto autoritario (vicentino e non solo) che attraversa Libercaccia, Cpa Cpe, Confavi e bagatelle locali,ci allontana dall'Europa, dove vige un diverso sistema basato su un rapporto più armonioso fra agricoltura, territorio e caccia. La Francia, più che la Spagna, potrebbe essere un buon riferimento. Ma purtroppo noi non siamo francesi.

da Jeanpierre 26/10/2017 10.38

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

il comunista radical scic ! la peggior specie ! mi domando con che coraggio uno si presenta ai cacciatori con sta faccia tosta! io dico che sei fortunato perché siamo tutta gente per bene ma se fossimo alla catena di montaggio sarebbe "diverso"

da Geppi 25/10/2017 15.42

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Comincia a pagare il pda ai giovani, come il tuo colorato che viaggia in treno, vedrai che qualcuno lo arruoli.

da ciao 25/10/2017 13.38

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Ciarfoni va a lavorare che è meglio!

da gep 25/10/2017 13.11

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Caro Ciarafoni, le battute mi sa che sono corte e sono chiare ad uno come te che adesso vuole discutere dopo che è stato sempre ai vertici dell’associazione e dopo che sei stato anni alla partecipazione di come adesso siamo messi. Io non ho dimenticato quello che una volta abbiamo dibattuto sul sito IL CACCIATORE.COM da dieci anni a questa parte, adesso dopo che tutti i giorni (da dieci anni) stiamo dicendo su questi siti di caccia quello che ci serve e quello che bisognerebbe fare, tu angelicamente vieni a farci da faro. Cosa vuoi discutere fammi capire ! Parchi e oasi estesi all'infinito, ambiente malsano, colture intensive,restrizioni di calendario ogni anno, ATC che ci costano un mare di soldi, un mese in ATC Basilicata 120 Euro, dopo che abbiamo già dato allo Stato e Regione. Il danno maggiore è l'orecchio da mercante che si è fatto fino ad ora, mi sa tanto che adesso è troppo tardi, l'acqua incomincia ad essere poca e la papera non galleggia, forse è per questo che si vuole adesso intavolare discussioni. C'è poco da discutere, adesso ci vogliono i fatti !! Mi dispiace solo che sei arrivato tardi, forse una decina di anni prima sarebbe stato l'ideale. Un cordiale saluto

da jamesin 24/10/2017 19.00

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Buongiorno,non mi sembra di aver fatto delle battute irridenti ed anzi ho fatto presente quale secondo me è il grosso problema che tutte le associazioni venatorie hanno istituito insieme a quelle pseudo-ambientaliste: la creazione di queste abnormi e spesso illegittime aree chiamate parchi,(o parchi politici) che ormai abbiamo visto servono solo strategicamente ad impedire la caccia e nient'altro.Colgo l'occasione per ribadire il mio concetto:abbiamo constatato che in molte regioni la presenza di queste aree abbiano superato la soglia che prescrive la legge e anche di molto,mi si dice ma spero che non sia cosi',che in Abruzzo siamo addirittura al 60% e non ho motivo di dubitarne.Ora considerato che questa fine strategia di sottrazione del territorio viene portata avanti da circa 25/30 anni (dopo e prima i famosi referendum)mi chiedo come mai i ns sindacati di categoria(A.A.V.V.)non si siano mai accorti di questa anomala situazione anzi sembrerebbe caldeggiandola e sarei curioso come dicevo prima se qualcuno delle suddette A.A.V.V.ci desse una esauriente anche se tardiva risposta.Ecco perchè nel mio post precedente ho chiesto al Sig. Ciarafoni cosa ne pensa di questa annosa situazione che sembra non interessare al mondo venatorio ma che sicuramente di questo passo ci porterà ad abbandonare la ns passione per "mancanza di territorio". Saluti

da ettore1158 24/10/2017 15.10

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

X Lee O, bel post condivido 100%,credo che lei abbia colpito e affondato.

da Il Nibbio 24/10/2017 13.53

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Rm1 tra un po attacchiamo il fucile al chiodo,non si sa più dove andare questa è la verita

da Nik 60 24/10/2017 10.07

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

La caccia senza il coinvolgimento diretto (economico!!!) degli agricoltori non ha futuro. Guardiamo al resto d'Europa.

da vecchio cedro 24/10/2017 8.50

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Secondo me, la parola Arcicaccia è tabù, visto che il Ciarafoni ne è uscito in polemica, e credo auspichi - come scrive - l'unità, almeno in Toscana. L'Unavi, a quanto mi dicono, fu affossato da tante vanghe, tante mani. Liberacaccia prima fra tutte, la politica, quella di destra soprattutto, ma anche l'incontinenza di Arcicaccia, che pretendeva di imporre la propria linea a spese degli altri. E Ciarafoni, essendone stato il segretario, ha le sue responsabilità, immagino. L'errore più grande che fece la sinistra, all'epoca dei referendum, fu quella di sostenere la legge sui parchi che da allora ci tartassa, e l'articolo 1 della 157. Non accorgendosi, purtroppo, che le associazioni ambientaliste erano in mano al capitale, WWF in testa, fondato in Italia da Confagricoltura (che significa Confindustria), capitale che annebbiò la vista anche agli ambientalisti di sinistra, uscita allo scoperto quando Gardini (Montedison) sponsorizzava Legambiente di Realacci. Gli ATC? Istituti simili ci sono ovunque, dove si pratica la caccia popolare. Il problema non è quindi negli ATC ma in chi li gestisce e spesso ci dimentichiamo che siamo italiani. Infine, la migratoria. Per analogia, non fa differenza rispetto alla stanziale, se arriva, se si ferma, vuol dire che trova territori accoglienti, che non sono costituiti da natura selvaggia, ma ottenuti grazie alla sapiente mano dell'uomo, che quindi ha tutto il diritto di chiederne il biglietto per accedervi. In centro a Milano le anatre non le trovi. A Roma trovi gli storni, ma appare difficile fare un appostamento in piazza del Popolo, con zimbelli taroccati, e innaffiare con pallini del dieci gli avventori di Rosati.

da Lee O. 24/10/2017 8.50

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

capisco che si possono avere idee diverse e capisco che non si può stare simpatici a tutti...quello che non capisco però è che ci si limiti a qualche battuta irridente anzichè dialogare, anche in maniera aspra, nel merito delle argomentazioni. E' questo secondo me il limite del nostro mondo. Questa tribuna che ci viene concessa da bighunter potrebbe essere sfruttata meglio anche perchè è una platea che tutti possono leggere anche gli avversari della caccia. Le divisioni sono la loro forza. Io penso che con uno sforzo maggiore si potrebbe fare di più e di meglio. Ho ricevuto in queste ore tanti messaggi privati e sui social. Nutro questa speranza

da marco ciarafoni 24/10/2017 8.41

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Tante righe e la parola Arcicaccia mai nominata...come mai ?

da Ezio 23/10/2017 23.48

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

secondo Lei chi ha affondato unavi?

da barba 23/10/2017 22.18

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

GRANDE CANTASTORIE,BLA,BLA,BLA....e i cacciatori sono rimasti senza territorio,calendari ristretti,sempre piu' parchi e questo ancora chiacchiera,ma si tanto lui un posto dove portare i Bracchi lo trova sempre... Un saluto a tutti

da Lucio 60 23/10/2017 19.27

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

E bravo Marco! Liberi e Forti!....

da Massimiliano Filippi 23/10/2017 19.26

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

L'acqua immancabilmente sta arrivando sotto le OO. Nemmeno il gommone ti salverà.

da jamesin 23/10/2017 18.54

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Ciarafoni lei oggi parla di unioni tra associazioni venatorie, memoria molto corta, ci dica invece quali sono state le associazioni venatorie nazionali,che per megalomania di potere, hanno affondato l'UNAVI.

da Il Nibbio 23/10/2017 14.32

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Ecco Ciarafoni, vai a caccia coi tuoi bracchi e dimentica il tuo passato impegno dirigenziale, che è meglio. In tutti questi anni avete contrastato caccia e cacciatori dando il via libera a questa miriade di inutili carrozzoni onlus, non lavoravate più per la caccia, ma per ridurla ai minimi termini e in parte ci siete riusciti, resta lo zoccolo duro, ma altri 10-15 anni e sparisce, non vedo giovani all'orizzonte e quei pochi sono sono inquadrati male. Non cè futuro per la vera caccia, forse per il suo surrogato.

da Ex 23/10/2017 13.49

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Buongiorno,vedo che noi italiani abbiamo la memoria molto corta e spesso ci dimentichiamo del vero calo dei cacciatori e abbiamo paura di dire la verità:la caccia sparirà assieme a noi per via della mancanza di territorio,la quale mancanza è stata voluta e ancora lo è da alcuni partiti politici e sopratutto da un partito che tanti anni fa era dalla ns parte e che invece adesso per una manciata di voti strizza l'occhio a quei partitini politici che cavalcano la moda del finto ambientalismo.Sarei curioso di chiedere al sig.Ciarafoni cosa ha fatto la sua Ass.Venatoria e le altre associazioni nel contrastare l'abuso delle giuste percentuali di tutti questi finti parchi che stanno invadendo ormai inutilmente(per il vero fine ambientale)il ns. paese.Ovviamente questa domanda mi piacerebbe rivolgerla anche a tutte le autorità istituzionali nei loro compiti specifici.Saluti

da ettore1158 23/10/2017 12.46

Re:Marco Ciarafoni: Giovani, giovani e unità

Il calo dei cacciatori è avvenuto dopo la nascita dei ATC. Poi ci sono altre cose che non vanno (cacciare la selvaggina migratoria fuori regione devi pagare, è assurdo) lo storno si deve inserire nel calendario venatorio, tante altre che non sto ad elencare. Tutte queste cose mandano via la voglia di andare a caccia specialmente nei giovani. Ci sono troppi costi e troppe divisioni.

da Giovanni 23/10/2017 11.20