Libro Origini – Iscrizioni record lunedì 3 luglio 2017 | | Il 2016 è stato un anno record per l'Enci: oltre al notevole aumento delle manifestazioni (esposizioni e prove) con relativi campioni di bellezza e lavoro, le iscrizioni al Libro Origini si sono avvicinate a 170.000.
Sorprendente, in tempi come questi.
E' invece “normale” che il Pastore tedesco sia ancora al primo posto con 16.389 nuove iscrizioni.
Questo cane, allevato e selezionato in Germania dai primi anni del '900, è da sempre considerato il prototipo del cane da lavoro, la razza più indicata a svolgere importanti compiti utilitaristici al fianco dell'uomo: guida per i ciechi, cane da catastrofe, antidroga, da guardia e da difesa. Con alcuni passaggi della sua storia da considerare, diciamo così, fortunati.
Durante la 2° guerra mondiale, sembra che l'esercito tedesco abbia messo in campo più di 7000 cani di questa razza, impiegati come portantini, portaferiti e staffette. Finita la guerra, ebbe inizio l'utilizzo della razza per compiti certo più nobili, come, appunto, la guida per i ciechi. In Germania lo Stato fece addestrare a proprie spese un cane per ogni invalido alla vista per cause di guerra. In Italia, sempre nel dopoguerra, la sua diffusione ha avuto un crescendo impressionante, grazie ad allevatori numerosi e soprattutto capaci.
Anche per il Setter inglese, secondo con 13.966 iscrizioni, tutto nella norma. E' la razza da ferma più diffusa in Italia perché, oltre ad essere uno dei più bei cani da caccia ed essere dotato di notevolissimi mezzi naturali, ha una grande storia. Scriveva Laverack: “... il setter è generalmente il più utile fra i cani che si impiegano nella caccia con il fucile, … perché appropriato a tutti i terreni... infatti il setter non è altro che un epagneul migliorato”. Tutto vero, naturalmente.
Dalle importazioni degli anni '30 del novecento, decise da grandi personaggi come Nasturzio, Cajelli, Colombo e altri, sono arrivati e poi allevati in Italia West Down Towry, Lingfield Mistik, Nice Style Star, con, a seguire, i grandi nomi dei nostri allevamenti. Così la diffusione nel nostro Paese è stata rapidissima, arrivando alle 20.000 iscrizioni negli anni '90.
Al terzo posto, con 10.326 iscrizioni, il Labrador retriever, un ausiliare il cui lavoro consiste nel cercare e recuperare il selvatico ucciso per riportarlo al cacciatore. La sua selezione, mirata ad un preciso obiettivo di utilizzazione venatoria, non ha comunque impedito lo sviluppo di altre qualità positive. Ne è venuto fuori un cane docile, equilibrato e assolutamente non aggressivo. Ecco perché i retriever, oltre ad essere degli ottimi ausiliari da caccia, vengono usati sempre più spesso come cani da guida, da soccorso, e da valanga, oltre che come cani poliziotto e antidroga. Anche se il suo impiego venatorio è sempre più raro, occorre tener presente che necessita di vita attiva, di muoversi all'aperto e in libertà. Un retriever tenuto come cane da appartamento perde di vivacità e di equilibrio, diventando apatico e indolente.
Al quarto posto il Golden retriever. Meno diffuso del Labrador (6.826 iscrizioni), e raramente utilizzato a caccia, ha successo come cane da compagnia per il suo eccezionale carattere e per la straordinaria docilità. Obbediente e mai aggressivo, anche lui ha però assoluto bisogno di movimento e di vita all'aria aperta.
Quinto posto per il Chihuahua (6.676 iscrizioni). Accompagnato dalle leggende del Techichi, da cui deriva, il piccolo “cane giallo” messicano appartiene a una delle razze più antiche che si conoscano. E' diffuso nel mondo in due varietà (pelo corto e pelo lungo), e stranamente si trova rappresentato anche nelle opere del Carpaccio, Longhi e Botticelli. In Europa il Chihuahua ha avuto una certa diffusione dopo la seconda guerra mondiale, con un crescendo che lo ha portato quasi ad eguagliare, nei numeri, il Golden retriever.
Al sesto posto un rappresentante del Gruppo 3, il Jack Russell, con 5.369 iscrizioni. Anche tutte le razze di terrier sono state selezionate per esclusive esigenze di lavoro e solo in un secondo tempo sono nati nuovi indirizzi selettivi tesi a valorizzare le doti estetiche e di carattere.
La pratica della caccia richiede olfatto, coraggio, temperamento, resistenza; tutte caratteristiche mantenute.
Il reverendo Jack Russell, l'uomo di chiesa inglese appassionato cinofilo e cacciatore, dedicò la sua vita ai terrier, che possono considerarsi prototipi del Fox. Il Jack Russell ha il tipico aspetto di un cane da lavoro, con espressione vivace e simpatica; attivo, agilissimo, e anche lui inserito nella sezione dei Terrier da compagnia, insieme al Toy e allo Yorkshire.
Prendiamo quindi atto che le sei razze più numerose restano le stesse, con variazioni, tutte positive, di poco più dell'uno per cento del Jack Russell, a quasi il diciannove del Golden.
E se a ciascuno di noi è consentito darsi delle spiegazioni sui molti perché, forse qualche considerazione su quelle da caccia sarebbe opportuna.
Tra i continentali il Bracco italiano e lo Spinone sono in crescita, il Kurzhaar è stabile e il Weimaraner fa registrare un aumento del ventotto per cento. E anche qui sarebbe forse opportuno chiedersi quanto e come viene impiegato a caccia.
Perfino il Breton, da sempre in auge, registra un calo vicino al dieci per cento, ma il piccolo epagneul, giustamente considerato fra i più utili cani da ferma, avrà sempre un altissimo livello di impiego.
Restano le razze che una volta erano le più diffuse in Italia, e del Setter è già stato detto, mentre per il Pointer, ancora tristemente in calo, forse ci siamo anche scordati a cosa serve. In compenso ogni tanto un fenomeno, brutto o bello che sia, stravince nelle competizioni che contano, e noi siamo tutti beati e contenti. | | | |