ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO


lunedì 30 gennaio 2017
    

Più un terzo degli habitat europei sono a rischio di scomparsa. Speriamo che prima o poi se ne accorgano anche i nostri ambientalisti, che sembra passino il tempo a manifestare contro la caccia, dimenticandosi che la fauna selvatica non corre rischi per responsabilità dei cacciatori, ma è condannata a soccombere quando non ci saranno più habitat adatti.
 
E' la ragione per cui ormai da decenni sono state varate le tante direttive ("Habitat", appunto, "Uccelli", che si dovrebbe occupare di preservare gli habitat, "Natura 2000"), che tuttavia segnano il passo, non per la rigorosità nei confronti della caccia (esagerata, onerosa e ingiusta) ma proprio per non essere riuscite a scongiurare l'impoverimento dei nostri territori.

Il quadro desolante è delineato da un meticoloso lavoro realizzato da 300 esperti dell'IUCN, che ha appena pubblicato la lista rossa sugli habitat. Un'analisi dettagliata dello stato di salute dei territori su scala europea suddivisa in tipologie (490) in 35 paesi, da cui emerge che in particolare tre quarti delle torbiere, oltre la metà dei pascoli, e quasi la metà di laghi, fiumi e coste europee sono in declino. 

Nell’Europa a 28 Paesi il 37% degli habitat è in cattiva salute (il 24% è vulnerabile, l’11% in pericolo, il 2% in grave pericolo), mentre si scende al 32% nell’Europa a 35. In particolare, nella Unione europea, sono minacciati l’84% delle paludi, il 53% delle praterie, il 46% dei corsi d’acqua. Le foreste, brughiere e habitat rocciosi sono nel complesso meno minacciati, ma rimangono osservati speciali.  Quasi un terzo degli habitat marini nel Mar Mediterraneo sono a rischio di collasso, così come quasi un quarto nell'Atlantico nord-orientale. Alcuni habitat, in particolare nel Mar Nero, rimangono poco studiati e  non è stato possibile determinare il loro status. 

Tra le principali minacce del depauperamento degli habitat la modifica della destinazione del suolo per fare posto all'agricoltura intensiva, l'urbanizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture, l'inquinamento e l'invasione di specie animali e vegetali aliene. I mari sono per lo più minacciati da inquinamento, pratiche di pesca distruttive e la modifica delle coste. Alcuni sistemi terrestri e marini mostrano già effetti dannosi provocati dai cambiamenti climatici, cosa che probabilmente peggiorerà in futuro.

Il gruppo italiano di ricerca (composto da 15 ricercatori provenienti da diverse università italiane e istituzioni ambientali) è stato coordinato dalla botanica Daniela Gigante, ricercatrice dell’Università di Perugia (Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie), che alla redazione di BigHunter.it, spiega: “il contributo italiano deriva da un’analisi di tutto il materiale disponibile (comprendente, ad esempio, le varie pubblicazioni scientifiche e le cartografie ad oggi edite oltre a dati inediti ove disponibili) che però rappresenta un insieme molto frammentato e disomogeneo. Al momento non esiste una sintesi valida a livello nazionale, ma come gruppo di lavoro italiano stiamo rielaborando il materiale per predisporre una pubblicazione piu’ specifica per l’Italia". L'impoverimento degli habitat, con la conseguente perdita di biodiversità, è il vero fulcro della questione ambientale, italiana ed europea, su cui occorre, concentrare gli sforzi governativi.

Anche i cacciatori possono fare molto. Abbiamo chiesto un parere anche su questo alla coordinatrice del progetto. "Personalmente non ho niente contro i cacciatori, se sono mossi da amore per il territorio e piacere di vivere il contatto con la natura. Anzi forse si potrebbe dire che (sempre che operino nel rispetto delle norme) sono rimasti tra i pochi a fornire, in qualche misura, un po’ di presidio del territorio e tutela dal forte abbandono che sta caratterizzando alcuni dei paesaggi piu’ belli dell’Appennino, con importanti conseguenze quali ad esempio l’incespugliamento delle praterie secondarie e la loro progressiva perdita (habitat E1.1e)".

Per chi volesse saperne di più, la Lista Rossa Europea degli habitat terrestri e l'analogo volume per gli habitat marini possono essere scaricati in formato pdf sul sito della Commissione Europea: cliccando sulle immagini delle rispettive copertine.

In particolare per quanto riguarda gli habitat terrestri, a pag. 31 inizia l’Annex A che contiene la "List of terrestrial and freshwater habitats and their Red List results”.

Ulteriori informazioni e tutto il materiale accessorio sono disponibili qui.
 

C.F.


17 commenti finora...

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

noto con piacere che sono state scritte da voi cose interessanti e veritiere,cosa vuol dire che i cacciatori non sono semplicemente sparatori e uccisori di animali ma molti sono a conoscenza di un vero disagio ecologico,allora mi verrebbe da pensare che forse a scuola sarebbe da immettere almeno un ora o forse anche due di ecologia e spiegare da subito quali sono i veri problemi x lambiente naturalmente condotto da professori neutrali pronti e preparati e non falsi animalisti e ambientalisti come va ora di moda.

da mb 05/02/2017 9.38

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

i tordi d'inverno vanno alle olive. Mentre fino a qualche decennio fa il nostro sud era la t5erra degli olivi per eccellenza, oggi da una parte non abbiamo rinnovato, dall'altra siamo stati circondati da enormi foreste di olivi, dalla spagna, alla tunisia, marocco, egitto, algeria, albania croazia... grecia, medio oriente, infatti è lì che li trovate. con alti e bassi, ovviamente, dovuti alla situazione climatica (sconvolta) sia di primavera sia d'autunno, sia all'abbondanza dei raccolti.

da proserpino 02/02/2017 8.28

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

La battaglia per l'ambiente dovrebbe essere un grande obiettivo comune per cacciatori e veri ambientalisti, come in molte parti d'Europa.

da vecchio cedro 01/02/2017 9.58

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

Ogni anno facendomi la mia solita cacciata a tordi noto che ce ne sono sempre di meno ma non perchè sono diminuiti anzi di passaggio se ne vedono e come, a milioni ! Alti però ! Ogni anno noto che di ulivi sugli alberi non ce ne sono, non ce ne nemmeno uno si fa un ripulisti incredibile, guardando poi le querce,idem con patate, nemmeno una ghianda, centinaia di ettari arati senza un fili d'erba, ne erba medica ne selvatica ne stoppie di grano. In montagna i frutti di bosco che una volta abbondavano si e no si vede qualche mora. Una pianura come quella del Sele, immensa !! Non si vede più una palude anni fa questa piana ebbe bisogno di una bonifica tanto era paludosa. E allora !! Ma che ca...o devono mangiare sti tordi e tutto il resto dei selvatici, che passano non trovano niente e se ne vanno, o si fermano nei lidi più confacenti dove trovano acqua pulita e pasto abbondante e schioppettate a pagamento senza regole ? Certo che la difesa del territorio è anche difesa dei selvatici cioè: interessati a questo ambientalisti e animalisti. Salutiaaamo

da jamesin 31/01/2017 21.10

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

Salvaguardare l'habitat è condizione primaria per tutto il territorio, e questo i cacciatori lo sanno e lo ribadiscono da anni, specie per le aree di pianura dove è in atto una agricoltura industrializzata fortemente aggressiva con uso massiccio di sostanze chimiche e spargimento di liquami di dubbia provenienza oltre all'interramento dei fanghi di pulizia dei vari depuratori che impoveriscono l'habitat della selvaggina di qualsiasi specie e innescano malattie ed epidemie che toccano anche l'uomo favorendo l'insorgere continuo di nuove forme cancerogene. Di questo dobbiamo maggiormente preoccuparci e pretendere dalle ns. associazione di agire in merito e non di sonnecchiare come purtroppo constatiamo. Cacciatori uniamoci per salvare l'ambiente la ns. vita e la ns. passione.

da bretone 31/01/2017 18.44

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

Da sottolineare il fatto che un ambiente più "naturale" per la fauna è anche un ambiente migliore per l'uomo. Ma gli agricoltori, come tutti gli imprenditori, vogliono massimizzare il profitto. Chi gli da' il delta economico in più per un'agricoltura più rispettosa dell'ambiente? Nessuno, e quindi tutto continua come prima, con un'agricoltura fondamentalmente chimica. Ma per la società il problema è la caccia ...., non gli habitat ormai non più idonei per la vita della fauna (e degli uomini).

da PFAS for ever 31/01/2017 16.20

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

bisogna educarli. e soprattutto bisogna aprire gli occhi alla gente, quella che dà retta all' ambientalismo prezzolato

da chi offre di più? 31/01/2017 14.17

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

mi pare che sulla diagnosi siamo tutti concordi, cacciatori, ambientalisti, nazivegani, ... . E per la cura cosa facciamo? La palla è in mano ai proprietari/conduttori dei fondi che impattano sul territorio con la loro attività economica.

da vecchio cedro 31/01/2017 10.23

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

se guardate le mappe di questa ricerca, vi accorgerete che per l'Italia i territori a maggior rischio per l'habitat e quindi per la fauna selvatica (soprattutto migratoria) sono quelli del nord, ovvero in particolare la pianura padana. Che significa? Signifca che è l'agricoltura, quella moderna, industrializzata, che fa danni.(E l'industria, ovviamente). Un rapporto di questi giorni dice che la pianura padana è la più inquinata d'europa. Anche l'aria, non solo il terreno, intriso di veleni fino alla falda acquifera, che scarseggia sempre di più. è per questo che i media e certo ambientalismo insistono sulla caccia: sono i grandi interessi (dei chimici soprattutto) che sostengono queste politiche per rinviare l'ora della verità. e la politica li segue, ovviamente: cerca i soldi e troverai un politico famelico che cerca di appropriarsene

da Jena 31/01/2017 8.39

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

Se ancora ci sta qualche "selvatico" degno del nome è perché i migratori, solo questi, si spostano per cui sanno trovarsi la propria casa. Ma dal momento in cui l'andazzo delle cose italiche si uniformerà in tutto il paleartico occidentale, parlo di tutto ciò che accade in agricoltura ma anche nei posti statali tipo le montagne dove con le strade si è tolta l'intimità della natura e quindi anche dei selvatici, dicevo dal momento in cui anche in Europa orientale per es. si passerà al nostro mostro di agricoltura e le strade colonizzeranno posti come la Siberia, allora sarà la fine, perché tutto sarà uniformato al prodotto interno lordo, fregandosene altamente di tutto e forse i nostri detrattori si accorgeranno dei loro errori commessi.

da luigi 31/01/2017 7.53

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

Si scopre un male come quello che si sta facendo alla natura ma alla fine di concreto non si vede nessuna iniziativa concreta, pratica, sul territorio. Continuate a fare studi come questo che ben vengano ma intanto non ostante i nostri suggerimenti sul da farsi la natura sta crepando sotto i colpi dell'interesse privato, perche di questo si tratta.

da jamesin 30/01/2017 21.23

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

... gli agricoltori spariranno con la caccia, a meno chè... vecchio cedro, non si prendano cura della caccia stessa, altro che 842! Continua con la tua assicurazione privata!!!...

da s.g. 30/01/2017 20.53

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

poche sere fa ho visto un reportage in cui veniva messo in luce come in molti cetacei morti lo stomaco fosse pieno di bottiglie di plastica altri pesci piu piccoli avevano nel loro stomaco residui della plastica mawwf e soci sono impegnati in argomenti piu demenziali che fanno colpo sulle persone comuni invece di fare lotta comune con noi

da pisa55 30/01/2017 19.53

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

gli agricoltori cambieranno modello di gestione del territorio solo se ne avranno un vantaggio economico, Quindi ... 842?

da vecchio cedro 30/01/2017 14.34

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

Non sbagli, anche se qualche differenza c'è, almeno a livello territoriale e fra associazione e associazione. in ogni caso fanno poco. la colpa è anche del basso livello di sensibilità ambientale degli italiani tutti, che protestano per il lupo, ma non rinuncerebbero mai all'automobile, o a trattare - se sono agricoltori - i prodotti che vanno al consumo alimentare con veleni mortali

da italianibravagente, ma... 30/01/2017 14.33

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

concordo in pieno.... ma dove sono le aavv? Cosa mai fanno , hanno fatto o faranno per essere parte attiva nella tutela degli habitat? E' triste , ma è vero affermare che il mondo venatorio è concentrato sul poter abbattere il fringuello piuttosto che lo storno, a "rubacchiare" qualche giornata in più a febbraio, o a partecipare alle varie giornate di caccia di selezione . Sbaglio?

da vittorio66 30/01/2017 12.23

Re:ALTRO CHE CACCIA! E' L'HABITAT CHE RISCHIA GROSSO

mMi chiedo, ma forse lo so, perchè l'Ispra fa un sacco di chiasso sui tordi (e sulle beccacce) e non muove foglia per problemi del genere, tanto che per raccogliere dati (e che dati) si deve muovere una ricercatrice decentrata. Gli ambientalisti - e gli animalisti, che così stanno perdendo, anche loro, nell'indifferenza generale - cosa dicono? Forse, se i cacciatori e le loro organizzazioni cominciassero davvero a farsi carico di questo problema, che è il VERO problema, potrebbero recuperare in immagine, importanza e competenza, agli occhi delle istituzioni e dell'opinione pubblica. Ma ci credo poco.

da Corrado Lorenzi 30/01/2017 9.34