Ungulati: una risorsa preziosa


lunedì 7 novembre 2016
    

Cristina Ceschel“Occorre riscoprire il valore dell'unità. Prima di tutto imparando a rispettarci l'uno con l'altro senza fare discriminazioni sul tipo di caccia che si pratica”. Lo pensava – e lo pensa ancora – Cristina Ceschel quando è entrata a far parte del club Amiche di BigHunter. Quando per la prima volta intervistammo Cristina, appena 23enne, sei anni fa, ci spiegò che la sua non era una semplice passione, ma la sua natura da sempre. “Da bambina non pensavo ad altro, ogni giorno giocavo a cacciare lepri e fagiani tanto da costringere mia madre a prendermi il primo fucile giocattolo a 2-3 anni d’età”. Poi la fatidica licenza, all'età giusta, e da allora Cristina non ha mai smesso. Ha esperienze di caccia di ogni tipo: principalmente al cervo, cinghiale e capriolo. Che sono le sue grandi passioni, ma spera anche “di poter approfondire quella al camoscio e muflone e di provare la caccia al daino”. Insomma, di ungulati se ne intende. Abbiamo chiesto a questa giovane cacciatrice, che oggi è anche mamma di una splendida bambina, di dirci la sua sulla questione ungulati, della risorsa che sono e dei problemi che comportano. Buona lettura.

Se ben gestiti gli ungulati possono essere un'ottima risorsa e non solo un problema come vengono definiti ultimamente. Sempre più spesso si parla di eradicazione di certe specie di ungulato, come cervo e cinghiale, a causa degli ingenti danni che provocano, sia in agricoltura sia negli incidenti stradali, oppure per il muflone e il daino, poiché viste come specie alloctone che creano una forte concorrenza ad altre specie.
Trovo stupido pensare di eliminare i problemi eliminando gli ungulati dal proprio territorio, soprattutto nelle mie zone, Pordenone, dove sono ancora presenti le riserve di caccia comunali, oltre a pensare che sia impossibile da attuare, visto che molte riserve di montagna, “produttrici di ungulati”, confinano con riserve di pianura dove è prevista l'eradicazione.

Per evitare i danni provocati dagli ungulati si dovrebbe agire in modo diverso: si dovrebbero individuare zone di scarso interesse agro-silvo-pastorale, zone di montagna abbandonate e incentivare la pasturazione degli animali solo in queste zone. Si potrebbe incentivare il turismo venatorio, mettendo in vendita quote di animali che risultano in esubero e il ricavato impiegarlo per l'acquisto di mezzi che tengono lontani gli animali dalle colture, costruendo passaggi obbligati lungo le strade maggiormente interessate dall'attraversamento degli ungulati, oltre che pagare eventuali danni. Il turismo venatorio potrebbe risultare un'ottima idea di sostentamento per i parchi e quelle zone, dove molto spesso si assiste a una cattiva gestione di ungulati, evitando inutile morie di animali da epidemie.
Se gli ungulati fossero gestiti come una risorsa si eviterebbe di vedere altri esempi di mala gestione, come i cervi nella mia zona. Ultimamente si vedono cervi deboli, con palchi scarsi, una riduzione media del peso di 10-15 kg sotto la norma per quest'animale, un numero esiguo di maschi maturi per la riproduzione, con conseguenti periodi d'amore più lunghi e stancanti, calori e monte, e di conseguenza, nascite ritardate. In più si vedono piani di abbattimento dove è previsto il prelievo di un numero esagerato di soggetti rientranti nelle classi riproduttrici, che evidenziano come gli ungulati vengano gestiti come un problema.
Noi cacciatori dovremmo essere un po' meno egoisti e pensare anche a coloro che verranno dopo di noi, pretendendo che gli ungulati vengano gestiti al meglio e dimostrando la grande utilità che può avere l'attività venatoria. Inoltre con un click possiamo essere collegati al mondo, quindi usiamo questa possibilità per informarci, scambiarci idee e prendere consigli su come gestire nel migliore dei modi una risorsa come possono essere gli ungulati.

Capitolo cinghiale. Il problema si risolverà quando i cacciatori capiranno che non esistono forme di caccia di serie A e di serie B. Ognuno è libero di cacciare come meglio gli piace, purché fatto nel rispetto delle norme vigenti. La caccia deve essere usata come gestione degli ungulati, praticata con passione e soprattutto rispetto. Cacciare non è solo riempire il carniere. Una volta compreso questo, si può capire quanto duro lavoro ci mette chi si dedica alla braccata, per preparare, selezionare una muta di cani corretta e dall'altra parte si può rispettare chi preferisce la tranquillità dell'altana per insidiare il cinghiale. I due tipi di caccia possono essere utilizzati per gestire al meglio la risorsa cinghiale, magari affidando i luoghi più impenetrabili ai battitori e le zone più tranquille e a ridosso delle zone più antropizzate ai selettori. Ma ripeto ci deve essere al primo posto il rispetto tra i cacciatori, se continuiamo a pensare che uno sia meglio dell'altro non si andrà da nessuna parte.


12 commenti finora...

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

Vallo a dire a Pecoraro Scanio. Adesso che comanda in Coldiretti, vedrai che proibisce anche la detenzione di carne di cinghiale pure negli agriturismi. Ma valli a capire questi contadini: protestano per una buca nell'orto e si mettono in casa un anticaccia? Ma cosa credono di aver fatto con questa pensata? Di risolvere il problema con gli animalisti?

da Mezzesegheallarrembaggio 11/11/2016 16.36

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

Preziosa sì! Risolve i problemi della tavola di milioni di italiani impoveriti dalla crisi, soprattutto gente poco abbiente, pensionati, poveri che vivono all'ospizio eccetera.Tanto rpeziosa che gli agricoltori se ne vogliono appropriare. tanto preziosa che i direttori dei parchi - come leggo - spingono per rivedere la legge e appropriarsi definitivamente di tutta la selvaggina, anche nelle zone contigue, dicono, non per proteggerla, ma per catturarla o abbataterla o farla abbattere a pagamento. Ma che non si chiami caccia, per carità!. La caccia va messa al bando! Che ipocriti.

da Fabio F. 08/11/2016 16.32

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

La caccia come tutto oggi (ma anche ieri) ha valore economico. Per più di mezzo secolo ormai, ultimamente, è passata l'idea che fosse attività ricreativa, ma dietro c'è sempre stato il business. Chi ha più soldi più gode. La piccola caccia, uccelletti, ha soddisfatto le brame anche culinarie dei ceti meno abbienti, il boom economico ha rinforzato il millenario motto "panem et circenses", illudendo che la caccia (e solo la caccia) fosse a disposizione gratuita previo un piccolo obolo allo Stato. (E ultimamente alla Regione). Il cinghiale fino a cinquant'anni fa era confinato nelle macchie maremmane del latifondo. I bassi ceti facevano soprattutto (e in parte anche oggi fanno) i bracchieri e i canai per il principe. Poi, anche con i parchi, ma grazie a una diversa concezione della caccia popolare, si è allargato a dismisura, grazie alla tanta ciccia che porta con sè. Tant'è, concordo anch'io, che adesso i padroni del vapore, da una parte i latifondisti (ce ne sono ancora) e dall'altra l'apparato (l'Ispra e la Federparchi ne sono l'utile strumento, oltre che la punta dell'icesberg), hanno scoperto che è un business che è un peccato lasciare al popolino. La caccia perciò sarà sostituita dal controllo, ambientalisti e animalisti applaudiranno da utili idioti, come al solito, e le lombate di cinghiale e cervo e capriolo e daino e muflone (ma anche di anatre, colombacci, fagiani, pernici e forse beccacce) finiranno in negozi, macellerie, scatolette, salumieri e nei frigo dei bracconieri (ex cacciatori).

da Peppepig 08/11/2016 8.23

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

E quando la caccia sociale sara' definitivamente chiusa, forse riaprira' appannaggio di pochi ricchi......come era un tempo!!

da Flagg 07/11/2016 22.10

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

Purtroppo quello che pensano i cacciatori e la loro unita' non cambia la realta'. La realta' prossima l' ha gia' scritta l' ISPRA da tempo sostenendo nei suoi quaderni e cioe' che la caccia come la si e' concepita dal dopoguerra ad oggi non puo' e non ha piu' motivo di esistere. Non e' questione di serie A e serie B, per loro la caccia e' finita! Esiste solo il controllo delle specie che non necessariamente e' caccia (che l' ISPRA vede solo come attivita' ricreativa). Da questo si capisce che le uniche attivita' accessibili nel prossimo futuro saranno quelle che riguardano la gestione degli ungulati e FORSE qualche tipo di selvaggina stanziale. La caccia alla migratoria sara' chiusa o al massimo regolamentata da deroghe in caso di danni all' agricoltura o altre emergenze e sempre dopo aver messo in atto altre soluzioni alternative (ed inutili). Chiamatemi pessimista ma l' andazzo e' questo e si vede da tante cose a cominciare dalle restrizioni sempre in aumento e le nuove leggi sui parchi.....

da Flagg 07/11/2016 22.05

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

dai , jamesin no ha tutti torti ma nemmeno tutte le ragioni. ma veniamo all'articolo. la pasturazione è vietata per legge, la caccia turistica non è ammessa nel nostro ordinamento giuridico , 20 anni fa nessuno vedeva caprioli o cervi in appennino , solo qualche cinghiale. Cervi deboli e scarsi fisicamente c'è ne sono sempre stati fin dalla notte dei tempi e non mi sembra che le cose vadano poi cosi male. Purtroppo fino a quando in Italia esisterà la caccia sociale mettiti il cuore in pace. Troppi interessi di quartiere per migliorare le cose. Voi avete le riserve comunali, altri le riserve di diritto , alcuni cacciano anche il martedì e il venerdì, poi ci sono le metastasi ATC che sono il trionfo degli incapaci !e il cancro parchi ! Cristina sei giovane , carina e molto preparata ti auguro Buona Fortuna

da Marco 07/11/2016 21.10

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

Perché non provi a ragionare costruttivamente e staccarti dal passato...<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< Io sono il male della caccia... ?? Per te che sei il presente vanno bene 150 parchi pieni di cinghiali, di cervi e daini che stanno rovinando tutto, ammazzando agricoltura e umani ! Una legge sulla caccia che vieta a più non posso, e ci rende ridicolo di fronte agli altri paesi europei | Le soluzioni le diamo tutti i giorni ma tu ogni tanto ti svegli... Solo quando senti che ti brucia.

da jamesin 07/11/2016 17.35

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

Jasemin, il male della caccia secondo me sei anche tu!! Allora, io potrei dire che una volta l'uomo cacciava il cinghiale con la clava e ci impiegava 2 giorni per prenderne uno, adesso invece gli sparate!! Vuoi renderti conto?!?Ma è mai possibile che critichi ogni articolo o racconto, anziché fare inutili e sterili polemiche, perché non le eviti e basta? Perché non provi a ragionare costruttivamente e staccarti dal passato....Se vuoi cambiare le regole, non devi lamentarti devi provare a dare delle soluzioni o delle idee, magari prima o poi qualcuno di ascolta!

da Danilo Micali 07/11/2016 14.39

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

Una volta si poteva chiamare caccia al cinghiale, quando per scovarne uno dovevi cacciare per almeno due giorni di seguito, e qualche solengo anche una settimana prima di farne salsiccia. Adesso invece è caccia nei recinti al cinghiale, avete rovinato una caccia delle più belle ! Trenta, quaranta cinghiali l'anno solo per le squadre, mentre al singolo cacciatore e vietata questa caccia, ammesso che la si possa più chiamare caccia. E' sorto poi lo specialista con cannocchiale e carabina che tira a più di un Kilometro altrimenti troppa fatica per fare salsiccia e prosciutto di cinghiale. Turismo venatorio per il cinghiale nei parchi ? Ve lo sognate... La comanda il padrone.

da jamesin 07/11/2016 12.58

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

Assolutamente preziosa è evidente il problema però è la gestione

da Ale 07/11/2016 10.32

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

Va' tutto bene, ma una sola cosa, il termine "ERADICAZIONE" nel vocabolario della Caccia non esiste e NON deve mai esistere.

da Bepi 07/11/2016 9.43

Re:Ungulati: una risorsa preziosa

Cristina, parole giuste. Sono contento che le nuove generazioni di cacciatori come me e te che rappresentiamo il futuro della caccia, la pensiamo alla stessa maniera; insieme si può! Sono d'accordo, purtroppo, per molte persone non è ancora così. E ancora peggio, non riescono a capirlo o fanno finta. Ma il tuo articolo ed il tuo modo di vedere le cose mi da speranza e incrementa la mia passione ed il mio amore per la caccia.

da Danilo Micali 07/11/2016 9.30