Cia: a Bruxelles battaglia sul tartufo


mercoledì 6 dicembre 2017
    
La Cia fa sapere che a Bruxelles continua la battaglia sul tartufo. Dopo essere riusciti a costringere l’Italia ad abbassare l’Iva sul prodotto dal 22% al 10%, i tartufai tengono alto il pressing in Ue perché l’Italia riconosca al pregiato fungo la natura di “prodotto agricolo spontaneo”.
 
“La situazione potrebbe cambiare nei prossimi mesi grazie a un emendamento della legge di bilancio, per questo crediamo sia molto importante l’azione della commissione Petizioni” che dovrebbe scrivere alle autorità italiane per mantenere alta la pressione, ha chiesto in aula Mauro Carbone, direttore del Centro nazionale di studi sul tartufo. Una richiesta accolta dalla commissione del Parlamento europeo, che nelle prossime settimane invierà una lettera all’Italia.

Il non riconoscimento del tartufo come prodotto agricolo spontaneo ha come conseguenza, oltre a un regime di tassazione più elevato, anche la sua esclusione dalle sovvenzioni della Politica agricola comune Ue. Attenzione però a non pensare che il cambiamento dello status del tartufo porti con se un’automatica riduzione dell’Iva, ha avvertito un rappresentante della Commissione Ue che ha partecipato al dibattito. “All’Italia non interessa”, ha risposto l’europarlamentare Alberto Cirio (FI), “l’Iva al massimo sarà una conseguenza, ma se un tartufo è un prodotto agricolo a Bruxelles lo dovrebbe essere anche a Roma”.

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