No Vegan: è il momento della controinformazione


martedì 20 giugno 2017
    

Il boom delle vendite di prodotti che si crede siano più sani, come avviene per tutta la linea vegan, è una cosa ormai assodata. Solo in Italia si parla di un fatturato di 320 milioni di euro nei supermercati. Ma cosa c'è di vero e di scientificamente inappuntabile nel concreto? Nulla, o meglio, molto poco. A spiegarlo nel suo nuovo libro No Vegan è Luca Avoledo, esperto di nutrizione, che dalle pagine del suo blog (lucaavoledo.it) fa informazione alimentare e scientifica per il vasto pubblico, tanto che viene chiamato spesso ospite in radio e tv per parlarne.

La sua è una lotta contro la disinformazione. "Il veganismo - spiega in un'intervista rilasciata a Famiglia Cristiana - enfatizza motivazioni pseudoscientifiche: la carne fa venire il cancro e così via. Aspetti delicati, trasversali. Questo scenario si è in parte realizzato: la più grande pensata che ha avuto il movimento vegan è stata quella di puntare sugli aspetti salutistici. Molto però è stato enfatizzato o inventato".

La dieta vegana, non ci stancheremo mai di ripeterlo, non è per tutti. Per seguirla bisogna essere più che informati per evitare diverse forme di carenze, che soprattutto nei bambini, possono esporre a gravi danni per la salute. E già questa incompletezza di elementi nutrizionali dovrebbe servire a dimostrare che in realtà siamo onnivori ed è quindi una forzatura contro natura quella di ostinarsi a non assumere alcun alimento di origine animale. 

"Tanti fautori della dieta affermano che tutti noi dovremmo ricorrere a questo regime alimentare - spiega Avoledo - . Il punto è che viene fatto riferimento a una serie di studi in cui si mettono a confronto il vegano attento, seguito da un nutrizionista, con l’americano obeso che vive di hamburger e milkshake. È chiaro che emerge una superiorità: chi ha una dieta ricca di frutta e verdura ed elimina junk food appare più sano. Ma quando viene confrontato l’onnivoro che mangia bene con il vegano si nota che l’onnivoro ha gli stessi esiti, anzi sta meglio perché include nella sua dieta cibi preziosi come il pesce, che tutte le società di cardiologia invitano a consumare. Non c’è nessuna istituzione mondiale, a partire dall'OMS, che afferma il contrario. Tutte le organizzazioni sanitarie invitano a un consumo controllato della carne, del pesce in particolare, in particolare in alcune fasi della vita, come la gravidanza o la senescenza". 


4 commenti finora...

Re:No Vegan: è il momento della controinformazione

Attenzione che se mangiate un'insalata di finocchi, qualcuno vi accuserà di cannibalismo!!!

da Fucino Cane 21/06/2017 11.34

Re:No Vegan: è il momento della controinformazione

Il sig. Avoledo, è naturopata e sta conseguendo la laurea in nutrizionismo, almeno da quello che leggo nella bio del su sito. Le pratiche utilizzate in naturopatia non sono accettavate dalla medicina (Wikipedia). Detto questo dico che ho letto più di una intervista del sig. Avoledo, e a seconda del mezzo dove viene pubblicata è più o meno a favore dell'alimentazione vegana. Detto questo è accertato che un'alimentazione plant based sia perfetta per l'essere umano. Plant based significa che il 95% di quello che mangiamo non deve essere di origine animale, e questo significa ridurre automaticamente problemi cardiaci e, ormai è certo anche questo, l'incidenza di tumori. Se poi uno decide di passare ad un'alimentazione 100% vegetale sono cavoli suoi no? Io l'ho fatto da 2 anni ormai, mi alleno 5-6 volte alla settimana e faccio gare di corsa e triathlon, vedete voi.

da Roberto 21/06/2017 9.13

Re:No Vegan: è il momento della controinformazione

Anch'io sono vegano, infatti stasera per cena mangerò un bel piatto di insalata lattuga e pomodori.Ah, dimenticavo.....e due belle bistecche al sangue..

da Lupo Mannaro 20/06/2017 16.43

Re:No Vegan: è il momento della controinformazione

Non c'è nessuna istituzione mondiale che invita a consumare una dieta vegana? Io non ne sare così sicuro "dott" Avoledo: guarda caso il N1 della cardiologia mondiale ( Dr. Kim A. Williams, the president-elect of the American College of Cardiology) la raccomanda, dopo averla seguita in prima persona a partire dal 2003.

da Giovanni 20/06/2017 15.19