Un incontro avvenuto ieri a Roma tra i rappresentanti degli attori principali nella tutela dell'ambiente ha definito le linee di un'azione globale per la valutazione degli effetti del riscaldamento terrestre sulla salute umana e sulla disponibilità presente e futura di cibo e acqua. Fao, Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e Efsa (Agenzia europea per la sicurezza del cibo) si sono riunite per trovare proposte comuni volte a ridurre gli effetti dannosi dell'aumento della temperatura tra cui, solo per citarne alcune, la comparsa di nuove malattie, di parassiti e infezioni alimentari, la scarsità delle risorse idriche e la riduzione drastica della produzione agricola.
D'altro canto questi obiettivi non sembrano essere comunque al centro delle prossime scelte a cui andranno incontro le istituzioni che si trovano, in questo difficile momento di crisi economica, a dover fare i conti con una situazione di carenza dei sistemi finanziari necessari ad una politica ambientale: a questo proposito il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, durante un incontro a Varsavia che ha riunito i massimi rappresentanti istituzionali in campo ambientale: ministri e Nazioni Unite, ha annunciato che serviranno a questo punto delle scelte forti che terranno conto della crisi economica mondiale e cheper questo si vede ora ridotta la possibilità di investire per la riduzione del carbonio come richiesto dal IV Rapporto sul Clima del 2007 e dal Rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia presentato nel luglio 2008 al Vertice G8.
''La situazione - ha detto ancora il ministro - richiede una valutazione condivisa delle strategie necessarie per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici''.