La Commissione Agricoltura del Parlamento Ue ha escluso gli allevamenti bovini dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali, accogliendo così le rimostranze delle associazioni agricole.
Un pronunciamento che va contro la proposta della Commissione europea. "Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, – spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti – appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa. Si tratta peraltro di un approccio ideologico fondato su dati imprecisi e vecchi che va stigmatizzato, anche perché potrebbe avere impatti negativi sull’ambiente con la perdita di biodiversità, paesaggi e spopolamento delle aree rurali.
Eliminata anche la proposta di ulteriori oneri sugli allevamenti di suini e pollame. Secondo Prandini così "si va a riconoscere gli sforzi che gli allevatori stanno compiendo per aumentare la sostenibilità delle loro aziende che, su scala globale, sono già quelle che registrano le migliori performance in termini di impatto ambientale e mitigazione dei cambiamenti climatici".
La Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha inoltre votato – rileva Coldiretti – l’eliminazione della norma dell’aggregazione che avrebbe potenzialmente l’effetto di incrementare il numero delle aziende, soprattutto medio-piccole soggette alla direttiva emissioni.