A proposito di orsi sloveni che fanno danni in Trentino dopo un progetto di reintroduzione ormai sfuggito di mano, giova forse considerare che proprio in Slovenia si fa gestione attiva della specie, senza troppo rumore, da anni ormai. La specie è presente in modo massiccio (1.100 esemplari) e deve essere costantemente ridotta di numero per i danni che causa in termini di predazioni e per il rischio alla pubblica incolumità.
Proprio lo scorso 13 aprile il Ministero delle risorse naturali e degli affari territoriali della Slovenia ha rilasciato permessi di caccia per 230 orsi bruni in determinate aree. Il permesso è valido fino al 31 dicembre 2023.
In ogni area, si legge sul sito dell'associazione venatoria Loczka sveza Slovenije, è consentito sparare ad un numero massimo di esemplari indicati in specifiche categorie di peso tramite un'apposita tabella che individua gli esemplari in determinate zone. Dopo l'abbattimento il cacciatore deve immediatamente informare l'unità regionale dell'Istituto forestale sloveno, che interverrà sul posto ispezionando e misurando l'animale. In questo modo lo Stato monitora passo passo le operazioni di gestione.
Una volta al mese, il Servizio forestale sloveno deve presentare al Ministero dell'Ambiente e dell'Ambiente territoriale un rapporto sugli abbattimenti nel mese precedente, che includa le seguenti informazioni: tipo di animale, caratteristiche dettagliate dell'animale (peso , età, sesso, ecc.), luogo (posizione), data e metodo di abbattimento.
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