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Francia. Per il lupo ci pensi qualcun altro


mercoledì 11 agosto 2021
    
 
Quando è troppo è troppo! I cacciatori francesi si rifiutano di sparare ai lupi. Dopo mesi di battaglie tra cacciatori che chiedono maggiori risorse e lo Stato che si rifiuta di darle, la comunicazione si è interrotta e la situazione resta sospesa. Mentre fino a poco tempo fastavano aiutando i pastori monitorando le mandrie e cercando di allontanare o spaventare il lupo quando si avvicinava, i cacciatori francesi hanno deciso di fermare tutto, fino a nuove decisioni.
 
La Federazione dei cacciatori dell'Alta Savoia, guidata da André Mugnier, con sede anche nel National Wolf Group, ha appena annunciato che non continuerà a sparare ai lupi in queste condizioni. I cacciatori chiedono almeno il diritto di usare fucili dotati di binocolo termico. Un'arma che viene loro rifiutata dallo Stato, a causa della sua cosiddetta pericolosità. Gli attacchi dei lupi avvengono principalmente di notte. Se i cacciatori hanno già vegliato sulle mandrie per diversi anni, il predatore è spesso passato sotto il loro naso, perché non riescono a identificarlo formalmente prima di sparare.
 
"Una o due volte avremmo potuto prelevare un lupo, ma non disponendo dell'attrezzatura necessaria non siamo stati in grado di farlo", deplora André Mugnier. Oltre all'attrezzatura adeguata, i cacciatori chiedono anche di poter partecipare al censimento dei lupi, organizzato ogni anno dall'Ufficio francese per la biodiversità. Manca trasparenza dei dati, secondo il presidente dei cacciatori dell'Alta Savoia,  che a fine inverno 2021 contavano 624 lupi grigi, contro i 580 di un anno prima. I cacciatori, da parte loro, stimano che il loro numero sia 700.
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