Il protezionismo non è una soluzione, lo è una gestione responsabile che tenga conto delle particolari condizioni sopraggiunte per una determinata specie, in un determinato habitat. A darci una lezione di buonsenso è questa volta la Slovenia con un'ordinanza che prevede l'abbattimento di 75 orsi bruni, visto che sono troppi e costituiscono un problema per l'agricoltura e per la sicurezza pubblica.
Lupi ed orsi stanno proliferando anche in Italia e non è difficile pensare che quando sarà il momento delle decisioni si faranno avanti quegli stessi animalisti che un anno fa alzarono un polverone mediatico in seguito all'uccisione di un orso bruno italiano che aveva sconfinato in Svizzera avvicinandosi troppo ai centri abitati.
La questione allora creò un imbarazzante caso diplomatico tra i due paesi, risultato di un'esasperazione nei toni e nei contenuti di certe forme di animalismo sui canali di informazione italiana, intrisi spesso di un'infantile retorica alla Walt Disney.
Emblematiche le dichiarazioni di Massimiliano Rocco, responsabile di WWF Italia per il Programma Specie, che sulla decisione slovena dice: “Se, in seguito a una vivace controversia, non fosse intervenuta la Corte Costituzionale a richiamare la Direttiva europea 92/43 "Habitat", la strage di orsi sarebbe stata ancora più vasta i cacciatori ne avrebbero ucciso almeno un centinaio. Quota eccessiva rispetto alla popolazione degli orsi”. In realt�la Slovenia ha progressivamente diminuito gli abbattimenti. In totale sul suolo sloveno secondo il governo si troverebbero 500 esemplari in un'area ristretta, più piccola della Corsica.