Gli uccelli si sa, sono ghiotti di insetti. E tra questi insetti di cui si nutrono c'è una specie particolarmente fastidiosa (e costosa per le casse comunali): le zanzare. Da qui la nuova trovata del Comune di Roma. Dopo le capre arruolate per il taglio dell'erba nei giardini delle ville storiche, le rondini sono l'alleato della Giunta per ridurre le zanzare.
Il Comune della Capitale, come si è visto abbondantemente a corto di quattrini per l'ordinaria amministrazione, forse non potendo predisporre le opportune disinfestazioni tramite appalti a ditte private (ma questo non è stato detto), ha deciso di puntare tutto sulle rondini. In un'ordinanza urgente ha definito misure per la tutela della "biodiversità in ambito cittadino" e le attività necessarie per "difendere le rondini" e altre specie della stessa famiglia come i rondoni, i balestrucci e i topini. L'ordinanza stabilisce il divieto assoluto di distruggere i nidi, cosa per altro che, fanno notare da più parti, è già statuito dalla legge. Le uniche eccezioni saranno tollerate dietro un'apposita dispensa concessa dal Dipartimento Tutela ambientale e solo in concomitanza con interventi edilizi.
I cittadini sono però obbligati a proteggere i nidi anche durante i mesi invernali e utilizzare un "Intonaco rugoso" per agevolare la costruzione dei nidi sotto i cornicioni, che dovranno essere "mantenuti con un angolo retto di 90°".
L'ordinanza stabilisce anche che le strisce di carta appiccicosa utilizzate per catturare mosche e zanzare devono essere circondate da un'apposita rete metallica per evitare che le rondini che delle mosche si nutrono vi restino incollate. Inoltre ogni tipo di oggetto dovrà essere posizionato ad almeno due metri dai nidi delle rondini per non cagionare loro alcun fastidio. La tutela di questi animali, sempre più rari nei nostri cieli, di sicuro fa onore alla sindaca pentastellata, così come l'aver optato per una scelta ecologica. Resta da chiedersi se l'imposizione di nuove regole sia la strata giusta. Forse una campagna di informazione e sensibilizzazione sarebbe stata più appropriata.