MedWolf, progetto Life sul lupo, sviluppato tra Italia (Grosseto) e Portogallo, si è concluso. Costo totale: 3,20 milioni di euro, pagati per il 75% dall'Europa. Tra i risultati raggiunti l'installazione di 80 recinti a Grosseto, 34 in Portogallo e la dotazione, a Grosseto e provincia, di 46 cani da guardiania. Altro compito affidato al Life era la stima della presenza del lupo.
Per quanto riguarda la parte italiana, nella provincia di Grosseto, sono stati censiti 24 branchi e 100 esemplari. Dei 68 esemplari di cui è stato possibile definire il genotipo individuale, 32 sono stati classificati come lupi e 36 ibridi lupo-cane (53%), con 15 branchi sui 21 identificati che presentano almeno un individuo ibrido.
“I risultati ottenuti – ha spiegato Valeria Salvadori, responsabile progetto Medwolf – riguardano a tutto tondo la realtà ambientale, ecologica e sociale molto importante per questo territorio che aveva bisogno di dati raccolti nel modo giusto".
Le recinzioni e i cani sono un aiuto ma non risolvono il problema. E' infatti stato osservato che le aziende con le misure di prevenzione hanno riportato un calo del 50% nella perdita dei capi. Gli attacchi alle greggi sono circa 330 l'anno, ma il 30% di norma non viene denunciato dagli allevatori. "La convivenza con la specie lupo – aggiunge Salvadori – è sicuramente possibile, ma richiede un grande sforzo da parte di tutti, da parte degli allevatori, degli amministratori e dai cittadini".
Secondo quanto riporta il sito IlGiunco, Salvatori ha portato l'esempio di due Paesi a noi vicini dove si fanno dei prelievi. In futuro, ha detto la responsabile del progetto, anche in provincia di Grosseto per contenere la presenza dei lupi e degli ibridi che rappresentano circa la metà dell’intera popolazione, si potrebbe ricorrere anche a degli abbattimenti selettivi così come previsto dalla direttiva Habitat con deroghe specifiche.