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Anche Coldiretti sostiene la Riforma dei Parchi


giovedì 23 novembre 2017
    

La riforma della legge quadro sui parchi e le aree protette (la 394 del '91) "deve essere approvata prima della fine della legislatura" altrimenti "tutto il lavoro fatto finora andrà in fumo". A ribadirlo è il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, che dopo aver presentato un appello firmato da 158 soggetti (tra cui un'ottantina di sindaci) al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e ad alcuni ministri, sta proseguendo la campagna in difesa di una riforma che, dopo la battuta d'arresto (l'approvazione della Camera non è ancora stata seguita dall'ok del Senato), "se in vigore risolverebbe molti problemi migliorando nettamente la gestione dei parchi".

A sostenere la posizione della Federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali ci sono anche Giuseppe Antoci (presidente del Parco dei Nebrodi e responsabile nazionale del dipartimento legalità del Partito Democratico) e Stefano Masini (responsabile dell'area ambiente e territorio di Coldiretti).

"Il Senato deve concludere velocemente l’iter di approvazione di modifica della legge quadro sulle aree protette" sostiene Antoci. "Il provvedimento ha seguito un iter molto lungo denso d'incontri, audizioni, convegni e approfondimenti. Nel testo sono contenute numerose novità che renderanno i parchi più efficienti nel loro ruolo di conservazione della biodiversità e che li doteranno di maggiori risorse finanziarie, utili anche a favorire l’occupazione giovanile".

Ad Antoci, anche in considerazione delle sue funzione, interessa particolarmente il tema legalità. "I parchi potranno avere assegnati i beni confiscati alla criminalità organizzata, cosa ad oggi non possibile" aggiunge. "Avendo elaborato azioni di contrasto alla criminalità organizzata come presidente del Parco dei Nebrodi, questo è un segnale importante che mi riempie di gioia. Altra modifica da sottolineare - conclude Antoci - è l’inasprimento delle sanzioni per tutti gli illeciti commessi nei parchi. È il giusto completamento della linea già tracciata con le legge per gli ecoreati. Così come significativa è l'introduzione della confisca per i mezzi utilizzati per il prelievo o la cattura di organismi animali. La norma introdurrà un contrasto molto efficace alla pesca illegale nelle aree protette marine, dove spesso la criminalità organizzata utilizza prestanome nullatenenti a cui intesta imbarcazioni e attrezzature varie. Per tutti questi motivi la legge va velocemente portata in aula e approvata. Senza indugi".

Dello stesso avviso è anche Coldiretti. "Una legge importante. L'attendiamo da tempo per far funzionare al meglio i parchi" sottolinea Stefano Masini. "Finora la protezione della natura attraverso le aree protette ha assolto a una funzione fondamentale: quella di limitare il consumo di suolo, conservando la biodiversità. Ora dobbiamo fare un passo in avanti. È necessario promuovere un'economia sostenibile legata ai territori e alla natura, proprio a partire dall'agricoltura e dal turismo. La nuova legge, che auspichiamo sia approvata a breve - conclude Masini - in una gerarchia di valori e interessi comuni contribuisce alla costruzione di queste condizioni, superando i conflitti tra lavoro e ambiente e creando un equilibrio tra tradizioni e produzioni. Una legge che, di fatto, è destinata a premiare un modello di agricoltura plurale e distintiva come la nostra".
 
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