I visoni americani, introdotti a causa della solita noncuranza dell'uomo che li ha scelti per la lavorazione delle loro pelli, sono diventati un vero problema nel Lazio. Si tratta di animali molto più grossi dei loro cugini europei e maggiormente proliferi, due aspetti che contrastano con i fragili ecosistemi nostrani, già messi alla prova dalla furia distruttiva dei cinghiali e dalle nutrie, ormai fuori controllo. La giunta regionale del Lazio ha approvato una delibera che dispone la cattura del maggior numero possibile di esemplari, prima che sia troppo tardi. Il provvedimento autorizza l'Università La Sapienza di Roma a catturarli “a scopo scientifico”e ne dispone il trasferimento in parchi attrezzati. Il piano di cattura include un'azione di monitoraggio costante della specie per verificarne l'impatto sul territorio.
"Naturalmente gli animali non verranno abbattuti – ha dichiarato l'assessore regionale all'Ambiente, Filiberto Zaratti - Una volta messi in sicurezza nelle strutture i visoni potranno essere utilizzati per progetti di educazione ambientale".
A nostro parere, saranno ancora tanti soldi pubblici buttati al vento. O, meglio, bruciati sull'altare di un animalismo ormai vecchio, fuori del tempo, ma che fa presa su un'opinione pubblica, sempre più distratta.