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News Natura

Parchi: animalisti in allarme


giovedì 18 febbraio 2016
    

Siamo ancora una volta di fronte all'ennesimo attacco degli animal-ambientalisti: stavolta viene preso di mira il testo unico di riforma della legge 394/91 sulle aree protette, in corso di esame in commissione ambiente al Senato. Per Enpa, Lav e Lipu il testo elaborato dal relatore, Massimo Caleo, aprirebbe i parchi alla mercé della caccia, travestita da controllo faunistico, insomma, a loro dire, “un gravissimo atto di guerra contro il sistema dei Parchi e delle Aree Protette”. Peccato però che a ben guardare nel testo della proposta emendativa di Caleo è confermato che in queste aree la caccia è e continua a essere proibita.

Questo il testo di modifica:

Art. 10.
(Introduzione dell'articolo 11.1)
1. Dopo l'artico 11 della legge n. 394 del 1991, è inserito il seguente:
«Art. 11.1 - (Controllo della fauna selvatica). -- 1. Gli interventi di controllo della fauna selvatica nelle aree protette e nelle aree contigue, quale attività di pubblico interesse che è organizzata dal soggetto gestore a fini di tutela della biodiversità nonché per gravi ed urgenti ragioni di interesse pubblico, non costituiscono in nessun caso esercizio di attività venatoria.
2. Il controllo è finalizzato a prevenire o ridurre i danni alla biodiversità e ai servizi ecosistemici causati dalle specie selvatiche autoctone, compatibilmente con il generale obiettivo di assicurare la conservazione delle specie a livello nazionale. Nel caso delle specie alloctone, ad esclusione delle specie riportate nell'allegato I, il controllo è finalizzato alla eradicazione o al contenimento delle popolazioni al fine di mitigarne gli impatti.
3. Gli interventi di controllo faunistico, sia di cattura che di abbattimento, devono avvenire, per iniziativa e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell'organismo di gestione del parco e devono essere attuati dal personale da esso dipendente o da persone da esso autorizzate, previa abilitazione rilasciata a seguito di corsi di formazione organizzati dallo stesso Ente e validati dall'ISPRA.
4. Il controllo di cui al comma 1, qualora preveda prelievo diretto mediante cattura o abbattimento, richiede il preventivo e vincolante parere dell'ISPRA o un protocollo pluriennale d'intesa stipulato con lo stesso Istituto. In ogni caso il controllo deve escludere significativi impatti negativi sulle specie non oggetto di intervento ed è effettuato secondo le seguenti modalità:
a) per tutte le specie, con esclusione del cinghiale e delle specie alloctone, il controllo viene praticato in attuazione di un piano elaborato sulla base del parere obbligatorio e vincolante dell'ISPRA o di un protocollo pluriennale di intesa stipulato con lo stesso Istituto, recante l'indicazione degli obiettivi da conseguire e dei metodi da utilizzare;
b) per il cinghiale il controllo è praticato secondo quanto disposto dalla lettera a), salva la possibilità di individuare, previo parere obbligatorio e vincolante dell'ISPRA, zone non vocate alla presenza di tale specie nelle quali si persegue l'obiettivo dell'eradicazione;
c) per le specie alloctone, ad esclusione delle specie in allegato I, il controllo è effettuato, con l'obiettivo dell'eradicazione, sulla base del parere obbligatorio e vincolante dell'ISPRA o di un protocollo pluriennale di intesa stipulato con lo stesso Istituto.
5. Al personale di enti o organismi pubblici responsabile di interventi di controllo faunistico non conformi alle modalità predeterminate si applicano le sanzioni disciplinari stabilite dall'ente o organismo di appartenenza. Ai soggetti privati coinvolti negli interventi di controllo faunistico ai sensi dei commi 3 e 4 si applica la sanzione dell'esclusione anche per il futuro dal coinvolgimento negli interventi di controllo faunistico su tutto il territorio nazionale. Fatte salve le eventuali ulteriori sanzioni previste dalla normativa vigente.
6. Gli Enti parco dispongono, ai sensi dell'articolo 16, comma 1-undecies, degli animali catturati o abbattuti nell'ambito degli interventi di controllo faunistico.
7. Una quota pari al 2 per cento di ogni introito ricavato dalla vendita degli animali abbattuti o catturati in operazioni di controllo deve essere versata in  un apposito fondo  presso ISPRA per finanziare ricerche su metodi di controllo non cruenti."   
2.Alla legge n. 394 del 1991 è aggiunto, in fine, l'allegato I annesso alla presente legge.

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10 commenti finora...

Re:Parchi: animalisti in allarme

I miei post : 19/02/2016 12.47, non andavano messi quà, chiedo venia.

da jamesin 21/02/2016 14.41

Re:Parchi: animalisti in allarme

(Parchi, animalisti in allarme.) Perchè avete tolto questo post dalla prima pagina, forse vi stava stretto ?

da jamesin 21/02/2016 14.39

Re:Parchi: animalisti in allarme

E se i gestori dei parchi e in genere delle aree vietate alla caccia non provvedono agli interventi di controllo, che succede? Vengono multati o premiati, oppure si continua a far finta di niente?

da Arrabbiato 63 19/02/2016 14.44

Re:Parchi: animalisti in allarme

assocciazioni ambientaliste dovreste gioire di quete proposte con ispra di mezzo vi faranno mangiare soldi di sicuro con qulche ricerche senza senso.Salutiamo

da partigiano 19/02/2016 7.20

Re:Parchi: animalisti in allarme

lasciateli che urlino alla luna!!!!!!!!!!! come sempre gli estremismi non pagano. Stanno tirando troppo la corda e ore gli si spezza in mano.....e i lilleri sono finiti PER TUTTI anche per questi protestatori e venditori di fumo!

da falco 18/02/2016 21.29

Re:Parchi: animalisti in allarme

...era ora!

da s.g. 18/02/2016 20.34

Re:Parchi: animalisti in allarme

Spero che il governo non vi dia nemmeno un euro siete solo dei mangia soldi .

da Salvatore cannitiello 18/02/2016 19.01

Re:Parchi: animalisti in allarme

In Italia si sta cercando di grattare il fondo del barile in cerca di soldi, che secondo quello che si sente dire sui media, anche quest'anno aumenteranno le tasse ai contribuenti, mentre non si prendono provvedimenti verso questi parchi che ci costano milioni di Euro. Spiegatemi perché un parco deve avere un'estensione territoriale immensa quando basterebbero qualche centinaia di ettari per proteggere la dove c'è veramente bisogno, sia per l'ambiente, che per la fauna e la flora. Questi territori vastissimi da quanto si dice, comportano una spesa eccessiva per le nostre tasche, per la loro gestione e non solo, perche adesso c'è anche il pericolo cinghiale e lupo che in alcuni casi hanno già messo in pericolo la vita di qualche cittadino oltre ai danni agli agricoltori e alla pastorizia. Allora perchè non toglierli e dare la gestione territoriale ai comuni interessati la dove c'è bisogno di protezione reale che comporterebbe sicuramente un notevole risparmio ed in'oltre anche un sovvenzionamento a questi comuni, che hanno già personale stipendiato comunque, che possono servire alla gestione. Ma queste cose facili, facili le sapete o si fa orecchi da mercante per prelevare sempre e comunque in modo sbagliato. Spero che si capisca che ormai la misura è colma.

da LeoSA 18/02/2016 18.29

Re:Parchi: animalisti in allarme

Ma delle aree contigue al parco che sono discriminanti verso i cittadini della stessa provincia non si prende nessun provvedimento di modifica ? I Salernitani sono stati divisi da queste aree contigue al parco del Cilento che hanno dimezzato il territorio cacciabile, dando ai residenti di queste aree un territorio cacciabile con capacità di ben 9000 mila cacciatori mentre i residenti cacciatori sono appena 3500 circa. Tutto ciò si può ben verificare dal sito istituzionale Campania Caccia e dal sito del SVI, il quale ha fornito dati precisi in merito, diffidando la regione Campania. La 394 deve essere modificata anche per questi motivi, i parchi sono stati allargati prendendo territorio a iosa che danno solo spese ai contribuenti senza nessun introito, per cui devono essere territorialmente ridotti ! Questo secondo il mio punto di vista e di tanti cittadini di comuni residenti nei parchi che stanno prendendo provvedimenti per uscire da queste aree. Cordialit�

da jamesin 18/02/2016 17.58

Re:Parchi: animalisti in allarme

io non ci andrei a caccia neanche se mi pagano!!!!!!!..... e spero che nessun cacciatore ci vada!!!!......devono restituirci prima il territorio e di tempi di caccia che ci spettano PER LEGGE.... tutelarci dagli sciacalli pseudoanimalari, e soprattutto restituirci sui media nazionali la dignità ed il rispetto che meritiamo (come tutti gli altri cacciatori e veri ambientalisti EUROPEI).....P.s. non vendetevi ai nostri aguzzini!!!!!!

da Michele Beccacciaio 18/02/2016 17.45