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Homo Naledi: caratteristiche uniche


giovedì 8 ottobre 2015
    

La nuova specie di ominide scoperta da poco (L'“uomo delle stelle” tra i nostri antenati più antichi), l'Homo Naledi, - si legge su LeScienze.it - aveva un repertorio di capacità di locomozione più ampio degli australopitechi, dato che poteva spostarsi in modo perfettamente bipede e restare normalmente in posizione eretta, ma anche dell'essere umano moderno, poiché conservava alcuni tratti più primitivi della mano e del piede che gli consentivano di arrampicarsi e spostarsi fra i rami con facilità.

In particolare lo studio sulla mano, firmato da Tracy L. Kivell, rivela che l'ominide era dotato di un pollice lungo e robusto e una morfologia del polso che si ritrova nei Neanderthal e negli esseri umani moderni, e che sono considerati adattativi per una elevata capacità di manipolazione degli oggetti. Le ossa delle dita più lunghe rispetto sia a quelle dell'uomo moderno che alla maggior parte degli australopitechi indica che la mano era ben adatta anche per afferrare i rami per arrampicarsi sugli alberi e sostenere il corpo in posizione sospesa.

 
Il piede dell'Homo Naledi, secondo gli studi di W.E.H. Harcourt-Smith, si conferma  sostanzialmente moderno: morfologia dell'alluce, allungamento del tarso e struttura della caviglia e dell'articolazione calcaneo-cuboidea.

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