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Parco d'Abruzzo: proteggere il lupo per risolvere l'emergenza cinghiali


venerdì 16 gennaio 2009
    

Lupi per risolvere l'emergenza cinghialeE' allarme cinghiali al Parco Nazionale d'Abruzzo dove è facile ormai avvistarli in branchi di centinaia di esemplari anche in mezzo ai pascoli. Pare che questi animali non abbiano più timore dell'uomo e si aggirino sempre più indisturbati. Un comunicato stampa del Parco sottolinea la difficile situazione soprattutto per gli alti tassi di riproduzione delle nuove specie di origine centroeuropea. Il problema cinghiali secondo il Parco va risolto principalmente attraverso la realizzazione di recinzioni di contenimento al margine della piana e attraverso l'erpicatura delle superfici danneggiate. "Come noto – ha dichiarato il Direttore del Parco Ducoli, l'attività venatoria nel Parco è vietata”, perciò “il Parco sta valutando la possibilità di attivare sistemi di cattura, che possano, almeno localmente, ridurre le densità”, un'opzione estremamente complessa e poco risolutiva, aggiungiamo noi. 
Il Parco confida soprattutto nel lupo “Deve essere sottolineato che un ruolo importante nel contenimento della specie lo giocano i predatori, ed in primo luogo il lupo: se non avessimo i lupi nel Parco il numero di cinghiali sarebbe molto maggiore, per cui proteggere il lupo significa anche diminuire il numero di cinghiali."
Big Hunter pensa invece che – anche nel parco –  si debbano mantenere gli equilibri faunistici entro limiti accettabili per una ordinata gestione, anche attraverso gli abbattimenti, come già dispone la legge sui parchi. Già in qualche parco, anche nazionale, direttori e amministratori illluminati (o più semplicemente e pragmaticamente “giudiziosi” e rispettosi dei dirittti dei contribuenti), lo fanno. A volte, sempre più spesso, con l'aiuto dei cacciatori e a volte, sempre più spesso, alleggerendo gli oneri delle disastrate casse dei parchi medesimi.
Chi pretende senza eccezioni di proteggere  il lupo, o addirittura si adopera per farlo “santo subito”, sapendo che i danni (in futuro saranno sempre di più) li dovranno pagare altri, allevatori e contribuenti, si farà carico di responsabilità che ricadranno su tutti.

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