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Europa: l'impatto delle specie esotiche invasive


mercoledì 2 settembre 2015
    

Rischio estinzione UeEsiste uno studio che fornisce un'analisi aggiornata e completa sull'impatto delle specie invasive su quelle indigene europee.
In base ai migliori dati disponibili a livello europeo le specie esotiche invasive (IAS) sono la terza minaccia più grave per le specie europee a rischio, dopo la gestione delle acque, delle dighe e degli effluenti forestali.

I risultati mostrano che una specie su cinque tra quelle minacciate in Europa è direttamente influenzata dalle specie esotiche invasive. In particolare 145 specie sono considerate "in pericolo critico", 112 specie "in pericolo" e 128 "vulnerabili".

Il principale meccanismo di impatto delle specie esotiche invasive è la competizione (che rappresenta il 40% di tutti i casi), seguita dal pascolo e dalla predazione. Le specie selvatiche introdotte dall'uomo sono una seria minaccia in diversi contesti europei; per esempio, le capre selvatiche sono una concreta minaccia per 11 specie "in pericolo critico", 7 specie in “via di estinzione" e 9 specie "vulnerabili". Tuttavia questo non ci sorprende, dato che le capre sono ben note per essere degli erbivori voraci che possono distruggere la vegetazione di interi territori. Anche i ratti sono una grave insidia per molti uccelli marini e rettili in pericolo di estinzione.

Il visone americano è un'altra specie che desta grande preoccupazione: influenza direttamente almeno 7 specie autoctone a rischio di estinzione. In particolare questo predatore è la più grande minaccia sia per il raro visone europeo (Mustela lutreola), una delle uniche due specie carnivore endemiche in Europa, che per altri piccoli vertebrati, compresi gli uccelli e gli anfibi.
Tra le piante il Carpobrotus sp (ice plant) è quella che provoca ripercussioni su almeno 13 specie autoctone, mettendo in serio pericolo gli ecosistemi dunali costieri nell'Europa meridionale, riducendo la biodiversità locale per concorrenza diretta con specie vegetali autoctone costiere e spesso in via di estinzione.

Lo studio è basto su un'analisi approfondita delle classificazioni dell'IUCN Red List e del GISD, il Global Invasive Species Database, da cui però differisce per alcuni risultati sia per la diversa estensione geografica che caratterizza i due approcci, ma soprattutto per la diversa serie di specie (e habitat)  a cui le analisi si riferiscono.

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