Niente da fare per chi vuole aggirare le disposizioni del decreto interministeriale che ha proibito la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente. Il Tar del Lazio ha respinto in questi giorni il ricorso di un agricoltore friulano che rivendicava la possibilità di coltivare il mais modificato sui suoi terreni. Secondo Coldiretti, che insieme a diverse mportanti associazioni del mondo agricolo e ambientale tra cui Coldiretti, Greenpeace, Legambiente e Slow Food, è impegnata a difendere l'agricoltura tradizionale, la sentenza conferma definitivamente il divieto di coltivazione in Italia.
''Apprendiamo con soddisfazione il pronunciamento del Tar che conferma nella sostanza le ragioni del decreto promosso dal ministero delle Politiche agricole di concerto con i ministeri della Salute e dell'Ambiente in relazione allo stop delle semine Ogm in Italia'', commenta il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina. ''Proseguiamo ora con tenacia la battaglia che stiamo portando avanti anche con altri Paesi in ambito europeo - sottolinea Martina - il nostro obiettivo è dare più autonomia di scelta ai singoli Stati sul tema Ogm. Se non riusciremo a trovare un accordo entro giugno, questo sarà uno dei dossier più importanti del semestre italiano di presidenza dell'Ue. Sono convinto che il modello agricolo italiano debba valorizzare le sue peculiari caratteristiche per rafforzarsi anche sui mercati internazionali''.
"La decisione del Tar del Lazio avalla l'operato del Governo, impegnato con risultati importanti anche in sede europea per aumentare l'autonomia decisionale degli Stati membri in materia di Ogm. Ora questo divieto va attuato con decisione, anche adottando le sanzioni stabilite per le eventuali violazioni" afferma Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente aggiungendo che "dopo questa sentenza è più forte la spinta per una nuova normativa UE che lasci piena autonomia agli Stati, anche in relazione alle tradizioni e alle vocazioni agricole del territorio".
Per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin "il dispositivo della sentenza ha messo in evidenza la correttezza sia dal punto di vista amministrativo che scientifico dell'azione intrapresa dal Ministero della Salute a tutela dei diritti dei cittadini che vedono con preoccupazione la coltivazione di prodotti geneticamente modificati destinati all'alimentazione''.
L'agricoltura italiana resta dunque libera dagli Ogm come chiede il 76% degli italiani, afferma Coldiretti nel precisare che il risultato è dovuto alla grande mobilitazione delle associazioni di ambientalisti, agricoltori, consumatori. Il coordinatore Stefano Masini responsabile ambiente della Coldiretti, chiede al governo di ''chiarire quali siano le sanzioni da applicare nel caso di violazione del divieto di messa a coltura in modo da evitare situazioni analoghe a quanto accaduto nella scorsa estate in Friuli Venezia Giulia, che hanno portato alla contaminazione di terreni confinanti con quelli illegalmente coltivati con mais MON810, come accertato dalle indagini del Corpo Forestale dello Stato''.