Alci in sofferenza nel Nord America. Secondo quanto riporta il New York Times, nuove analisi e studi hanno messo in evidenza che le popolazioni di questa specie si stanno gradualmente assottigliando, anche se non se ne conoscono ancora le cause precise. Dai nuovi dati emerge l'alta mortalità delle specie: in Minnesota per esempio, le due popolazioni esistenti - separate geograficamente tra loro - sono passate a contare una meno di 100 esemplari dai 4000 presenti 20 anni fa; l'altra, nel nord est dello stato, da 8.000 è scesa a meno di 3.000 alci. Tassi analoghi sono stati individuati anche in altri Stati del nord.
Secondo gli scienziati sarebbe emerso anche un significativo del cambiamento climatico. Nel New Hampshire, per esempio, la quantità di neve in inverno è notevolmente diminuita, fenomeno che - secondo gli scienziati - ha portato ad un incremento del numero di zecche invernali, parassita devastante per l'alce. In Minnesota invece i colpevoli principali delle morti sembrano essere i vermi cerebrali che prosperano negli ambienti umidi, habitat non normali per i cervidi. Infine anche lo stress di calore sembra essere una delle possibili cause della moria: le alci sono abituate al freddo, quando la temperatura in inverno supera i meno cinque gradi - come accaduto più volte negli ultimi anni - gli esemplari devono spendere energia extra per mantenere il sangue freddo, indebolendo così notevolmente l'animale.