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Studio inglese prevede perdita di biodiversità catastrofica nei prossimi anni


lunedì 13 maggio 2013
    
Se continuiamo ad inquinare a questo ritmo, a sprecare acqua e distruggere foreste, di qui a poco, pochissimo tempo, (una settantina di anni) si verificherà il dimezzamento delle specie viventi e dei loro habitat. A dirlo è una ricerca realizzata da un gruppo di ricercatori e coordinati dall'Università dell'East Anglia, nel Regno Unito.

Analizzando la situazione attuale e prevedendo la distribuzione futura di oltre 50.000 specie tra piante e animali molto comuni in tutto il mondo, i ricercatori prevedono che lo spazio vitale, ossia la distribuzione, di circa il 57% delle piante e del 34% degli animali si ridurrà della metà entro il 2080. "La nostra ricerca -
ha spiegato Rachel Warren, responsabile della ricerca - prevede che il cambiamento climatico ridurrà la diversità di specie esistenti, anche quelle molto comuni che si trovano nella maggior parte del mondo. Questa perdita di biodiversità su scala globale impoverirà notevolmente la biosfera e la ricchezza che ci forniscono gli ecosistemi".

Si tratta di una previsione realizzata considerando di mantenere le stesse emissioni di gas serra che si registrano ora, quindi senza considerare eventuali politiche per la mitigazione del riscaldamento globale ma che non tiene neanche conto di possibili fenomeni negativi come lunghe siccità o pestilenze: "una perdita di vegetazione colpirebbe molto gli animali che potrebbero soffrire oltre le previsioni". Lo studio però rivela che un eventuale inversione di tendenza nelle emissioni, ossia una riduzione anche minima rispetto agli anni precedenti, entro i prossimi 10 o 15 anni porterebbe a ridimensionare di circa la metà la portata della perdita di spazio vitale.

"La buona notizia - ha concluso Warren - è che la nostra ricerca fornisce nuove prove di come azioni per ridurre le emissioni di CO2 o altri gas serra possono limitare la perdita di biodiversità attraverso la riduzione dell'aumento della temperatura media globale di solo 2 gradi anziché 4. Ciò consentirebbe anche di guadagnare tempo, fino a quattro decenni, permettendo a piante e animali di adattarsi alle restanti 2 gradi di aumento della temperatura mondiale". 

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3 commenti finora...

Re:Studio inglese prevede perdita di biodiversità catastrofica nei prossimi anni

Quando leggo queste previsioni mi consolo perchè mi vado a rileggere molti studi fatti negli anni 70' su questi argomenti.Non ne hanno azzeccata una,come non ne hanno azzeccata una in materia economica e urbanistica.Se voglio strafare mi rileggo qualche catastrofica previsione del WWF in merito alla situazione delle acque marine e dei boschi.Ma hanno una attenuante, premettono sempre il se....

da vico 13/05/2013 18.02

Re:Studio inglese prevede perdita di biodiversità catastrofica nei prossimi anni

Ettore ma che dici?Allora sei veramente disinformato e di parte!E' arcinotorio che in TUTTI o quasi i parchi italiani il risultato ottenuto dopo decenni dalla loro istituzione,è stato quello di veder raddoppiare o addirittura,in alcuni casi,triplicare le specie che alla loro istituzione erano a rischio di possibile estinzione;un esempio(così tanto per citarne qualcuno)?Italia centrale;parco dei monti sibillini:la popolazione delle coturnici è decuplicata da quando è stato istituito.E che dire del parco per eccellenza?Quello d'Abruzzo?L'orso:quintuplicato;il camoscio appenninico:2000 esemplari nel 2000 a quota 2000(devono pure averci studiato per questo slogan);tanto che se ne è occupata anche la magistratura!E le starne,sempre in Abruzzo?Un fottio rispetto agli anni '60,tanto che stanno pensando di catturarne per ripopolare altre zone d'Italia.In pratica:UN SUCCESSONE,per la natura,la biodiversità e l'ambiente(adesso ci sono le pale eoliche,al posto dei prati);tranne che per i contribuenti e i servizi sociali mancati alla popolazione per sovvenzionare queste aree.

da pietro 2 13/05/2013 16.52

Re:Studio inglese prevede perdita di biodiversità catastrofica nei prossimi anni

Sicuramente qui in Italia non ci saranno di questi problemi in quanto con tutti i parchi esistenti e lasciati morire cosi abbandonati saremo tranquilli per i prossimi 100 anni.Peccato pero' che da queste aree-pseudo protette ne vengano solo dei costi e non ricavi.Un saluto

da ettore1158 13/05/2013 16.19