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La caccia a difesa dei leoni: sul New York Times un appello dalla Tanzania


mercoledì 20 marzo 2013
    
Il Corriere della Sera di martedì 19 marzo riporta una importante dichiarazione a difesa della caccia pubblicata sul New York Times in questi giorni. A farla è stato Alexander Songorwa, responsabile per i parchi e la conservazione delle specie selvatiche della Tanzania, che in un appello pubblico rivolto alll'ufficio di protezione e gestione faunistica degli Stati Uniti (il  Fish and Wildlife Service), chiede sostegno ai programmi di gestione attuati nel proprio paese, evitando di inserire il leone fra le specie in pericolo. La situazione è in sostanza questa: se i turisti americani non potranno riportare i propri trofei a casa, inevitabilmente sceglieranno altre mete e altri tipi di caccia, il che significherebbe anche un declino dell'intero impianto di gestione dei grandi parchi africani. Perdere questo genere di turismo, come spiega Songorwa "sarebbe rovinoso per i nostri sforzi di conservazione”.

Songorwa è l'equivalente del nostro ministro dell'Ambiente, è un ambientalista impegnato a contrastare la terribile piaga del bracconaggio e interessato alla conservazione della fauna nella propria nazione. Il dato di fatto, che vale per tanti altri paesi africani è questo: grazie alla caccia controllata (e sostenibile) e agli enormi entroiti portati dai turisti, è possibile portare avanti la gestione di queste grandi riserve e tutelare così i 16.800 leoni che vivono nei parchi della Tanzania e rappresentano il 40% di tutti i leoni del continente africano.

Mediamente, spiega Songorwa, viene permesso l’abbattimento di 200 leoni all’anno: si tratta di maschi adulti non all’apice dell’età riproduttiva. Il sacrificio dei 200 vecchi leoni porta circa due milioni di dollari l’anno. Gli introiti governativi per tutti i trofei (anche di altre specie) dal 2008 al 2011 sono stati vicini ai 75 milioni. ‘Soldi tutti spesi per potenziare le riserve naturali’. Forse quello del rappresentante della Tanzania - conclude Dino Messina sul Corriere della Sera - è un modo non manicheo di essere ambientalisti”.

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5 commenti finora...

Re:La caccia a difesa dei leoni: sul New York Times un appello dalla Tanzania

@marco.dai quel dì che ci hanno superato...e non solo in fatto di caccia.un aggettivo per dire che paese siamo diventati,bisogna inventarlo,perchè non esiste.

da max 60 20/03/2013 19.08

Re:La caccia a difesa dei leoni: sul New York Times un appello dalla Tanzania

....ci hanno sorpassato pure gli africani!! Assolutamente d'accordo con i commenti di cui sopra e aggiungo,....solo in italia si va a bruxsel a lamentarsi per qualsiasi deroga in materia di caccia!

da marco col-mor 20/03/2013 16.00

Re:La caccia a difesa dei leoni: sul New York Times un appello dalla Tanzania

in italia è ancora peggio. si pagano guardiacaccia per effettuare inutili sfoltimenti, mentre se ne potrebbero ricavare fior di quattrini ottenendo anche migliori risultati. speriamo che chiunque riuscirà a fare un governo butti alle ortiche queste vergognose leggi sulla protezione della fauna (157) e dell'ambiente (394). ce ne sarà uno su sessantamilioni di italiani che abbia le palle per fare una cosa giusta?

da c.a. ciampi 20/03/2013 15.20

Re:La caccia a difesa dei leoni: sul New York Times un appello dalla Tanzania

niente di strano si dovrebbe fare anche nei parchi italiani con gli ungulati, invece che stare sempre a spese del contribuente.

da Giusva 20/03/2013 12.04

Re:La caccia a difesa dei leoni: sul New York Times un appello dalla Tanzania

Qui in Italia invece ci si preoccupa di più della pantegana di fogna che della gente che si impicca perche perde il lavoro o non lo trova . Siamo RIDICOLI e RIDICOLIZZATI in tutto il pianeta .

da renzo 20/03/2013 12.00