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Nubifragi e valanghe: colpa dell'incuria ambientale


lunedì 17 novembre 2008
    
Nubifragi e valanghe sono conseguenza dell'incuria ambientaleLa cronaca di questi giorni riporta notizie di alluvioni e frane dovute alle forti pioggie che hanno coinvolto tutta Italia. A Grosseto un operaio è stato travolto da un torrente in piena, due sono le frane che hanno coinvolto la Liguria: una a Riva, sulla riviera di levante, e una a Diano, sulla riviera di ponente da cui si è distaccato un grosso masso. A Venezia Piazza San Marco è di nuovo allagata tanto che il consiglio dei ministri ha prorogato lo stato di emergenza già dichiarato nella laguna per la rimozione dei sedimenti inquinati nei canali portuali di grande navigazione. I nubifragi hanno colpito con la stessa intensità anche Lazio, Campania e Veneto, dove le azioni della protezione civile e dei pompieri sono state all'ordine del giorno.
Sarebbe da ricordare in questi momenti che gran parte delle cause sono da ricercare nell'errato approccio dell'uomo contemporaneo alla natura e al territorio. Il clima sta impazzendo a causa degli interventi inquinanti nell'atmosfera. Frane e alluvioni dipendono dal dissennato utilizzo del suolo (troppe cementificazioni, stravolgimento delle pratiche agricole, incuria nella gestione dei sistemi imbriferi etc.)   L'acqua arriva, inonda e fugge via. Mentre si registra un sempre più impellente bisogno di acqua (sperperata per usi agricoli, soprattutto, industriali e domestici), non  siamo più in grado di contenerla per utilizzarla nel tempo, quando serve.
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