La Commissione UE, tramite la Rete Natura 2000 e sotto il coordinamento di Birdlife international, ha dato avvio negli ultimi anni a Piani d'azione per 54 specie di uccelli minacciati a livello mondiale ed elencate nell'allegato I della Direttiva Uccelli. Una nota della Commissione UE fa il punto su quanto finora realizzato evidenziando che i migliori livelli di attuazione sono stati raggiunti in maggior misura nei paesi con diverse Zps ma che la protezione è stata nettamente inferiore dove le misure vanno oltre l'approccio classico di gestione delle aree protette. Le cause attengono alla scarsa volontà politica di affrontare le minacce legate all'utilizzo del suolo come l'agricoltura intensiva, la pesca commerciale e l'urbanizzazione.
“Nel complesso, i risultati sono incoraggianti – emerge dall'analisi - l'andamento della popolazione di 8 specie è nettamente migliorato, portando la popolazione da uno stato di "declino" o "stabile" ad uno stato "in aumento". 4 specie hanno arrestato il declino della popolazione, mentre altre 5 sono rimaste stabili o si sono stabilizzate”.
Dal 2004 al 2009, Life+ ha investito 175 milioni di euro per le specie avicole minacciate, quasi la metà di quanto speso dal 1993 al 2003. Soldi che sono serviti per esempio a salvare l'aquila imperiale spagnola (Aquila adalbert), aumentata di 6 volte negli ultimi 15 anni o il ciuffolotto delle Azzorre (Pyrrhula murina), salvato dall'estinzione da un finanziamento Life per azioni mirate di conservazione e la sua popolazione è arrivata a circa i 775 individui, triplicando rispetto al 2005.
La Commissione intende continuare a sostenere nuovi e vecchi piani di protezione. Per questo sta preparando un nuovo elenco di specie che servirà anche a definire le priorità di finanziamento nell'ambito di Life+. Molte di queste azioni sono coordinate con il mondo venatorio internazionale. La Commissione sta rivedendo l'intero processo di sviluppo dei Piani con l'assistenza di BirdLife International e della FACE (Federazione delle associazioni venatorie europee). L'obbiettivo è quello di migliorare l'attuazione dei piani con il supporto di tutti i soggetti interessati. Per questo, e sempre con la collaborazione della FACE, al vaglio c'è anche la possibilità di elaborare Piani di azione per le specie cacciabili. L'esito di queste valutazioni sarà discusso con gli Stati membri e dovrebbe portare nuovi importanti sviluppi per la conservazione degli uccelli e dei loro habitat.