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L'Anpam presenta i dati sulle armi in Italia e sull'impatto economico


martedì 22 novembre 2011
    
Martedì 29 novembre 2011 presso la Camera dei Deputati (Sala della Mercede) l'ANPAM - Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili - presenterà una nuova ricerca dal titolo “La produzione di armi e munizioni per uso civile, sportivo e venatorio in Italia - Imprese produttrici, consumi per caccia e tiro, impatto economico e occupazionale”.
 
Lo studio, realizzato dal Dipartimento Economia, Società, Politica (DESP) dellʼUniversità di Urbino “Carlo Bo” ha per oggetto l’analisi del settore armiero ad uso civile in Italia, ovvero il settore della produzione di armi e munizioni destinate alle attività sportive, venatorie e per la difesa personale.

Gli obiettivi della ricerca sono tre: analizzare il settore dal punto di vista del sistema produttivo e distributivo; misurare il peso economico e occupazionale della produzione e del settore intero, in termini di fatturato, impatto indotto e addetti coinvolti; stimare il valore dei settori collegati (attività sportivo/venatorie) e relativo impatto indotto e addetti coinvolti.

Pertanto sono stati analizzati nel dettaglio tutti i valori economici e occupazionali dellʼindustria armiera in senso stretto, di tutti i fornitori (specializzati e generici) e di tutti i settori collegati, ovvero quei settori che, in modo più o meno diretto, vengono alimentati dallo svolgimento di quelle attività sportive e venatorie per le quali l’uso delle armi costituisce elemento essenziale (tiro sportivo e caccia). Inoltre è stato valutato quello che viene chiamato lʼeffetto indotto del settore, ovvero il suo impatto su tutta lʼeconomia, seguendo il principio secondo il quale il valore generato da un settore si diffonde anche in altri settori creando un effetto moltiplicatore.

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4 commenti finora...

Re:L'Anpam presenta i dati sulle armi in Italia e sull'impatto economico

Bisogna eliminare la denunzia delle munizioni a palla, inutile burocrazia come l'ex catalogo nazionale delle armi da fuoco, non serve a nulla tanto meno per la sicurezza pubblica, penalizzando gli sportivi e semplici appassionati ad una limitazione senza motivo, idem per le cartucce per arma corta, un limite vetusto e assurdo che obbliga chi è leggittimato a detenere armi e munizioni di non acquistare più di 200 colpi l'anno, in alcune Questure il limite è di cinquanta cartucce.

da Francesco 23/11/2011 22.36

Re:L'Anpam presenta i dati sulle armi in Italia e sull'impatto economico

Credo che sia una ottima iniziativa, anche in vista del decretone di fine anno della direttiva armi recepita con il primo luglio scorso. Ricordando che quella direttiva,figlia del precedente governo ( di nani e ballerine ), e tutto tranne che quello che realmente ci chiedeva l'europa. In poche parole in quella direttiva la componente preponderante, nel precedente esecutivo, antiarmi e anticaccia hanno inserito di tutto e di più riuscendo a peggiorare il vecchio T.U di PS scritto nel 1938 e quanto mai attuale e migliore. Spero che in questa occasione si possa ancora una volta mettere delle "pezze" a quello che definirei schizofrenia antiarmi e anticaccia e che dati alla mano si rifletta e bene prima di fare passi ulteriori e ingiustificatamente peggiorativi. Certo, l'attuale esecutivo è composto da tecnici che per lo meno in termini di serietà e sobrietà sono anni luce lontani dal governo dei bunga bunga. Vedremo quello che riusciranno a fare.

da MarcoC 23/11/2011 15.06

Re:L'Anpam presenta i dati sulle armi in Italia e sull'impatto economico

Sergio ma una presa di posizione da parte di tutti in favore della nostra attività no.

da nappa 23/11/2011 8.47

Re:L'Anpam presenta i dati sulle armi in Italia e sull'impatto economico

Ottima iniziativa che si sposa perfettamente con quello che stiamo facendo come Associazione per la difesa e la promozione della Cultura rurale - Onlus, rendendo pubblico quello che rappresentano le attivita' portatrici della Cultura rurale in termini numerici, economici, occupazionali, sociali e culturali.

da SERGIO BERLATO 22/11/2011 13.02