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Glossario di Fucili e Tiro - Lettera A


lunedì 10 agosto 2015
    

Decreto armiDal "Dizionario della Lingua italiana di Caccia" di Plinio Farini e A. Ascari, Garzanti 1941.
Riproposto da Edoardo Mori.

A spalla
Nel md. “Portare o avere lo schioppo a spalla” e significa tenerlo appeso a una spalla per mezzo della cinghia. In tal modo può portarsi con le bocche volte in su e volte in giù. In campagna meglio è la prima maniera; in città è dovere portarlo a bocche verso terra, perché, se dovesse partire un colpo potrebbe offendere persone o cose che siano nell'alto.

Accannare
Volgere bene, ossia giusto, le canne o la canna di un'arma contro il bersaglio, che si vuol colpire. Sinonimo di “puntare”.

Acciarino e Acciarini
Il congegno degli schioppi, mediante il quale il cane scattando percuote sul fulminante della cartuccia e la fa esplodere. È la stessa parola dell'antico “Battifuoco” ch'era appunto il congegno per accendere l'esca facendo sprizzar fuoco dalla pietra focaia, percossa da un acciarino. Questo fu applicato a gli schioppi antichi, e il nome è rimasto anche per gli odierni. Tale congegno rimane oggi tutto dentro la cartella negli schioppi modernissimi, detti Hammerless: ha invece il cane fuori della cartella in quelli detti a cani esterni. Le parti essenziali dell'Acciarino sono la Cartella, alla quale esso rimane infisso tutto nella parte interna; la Molla maestra o Mollone; la Noce, il Sottoscatto, il Grilletto o i Grilletti, e il Cane, che può essere interno o esterno. Giochi: i vari modelli degli acciarini, coi quali si studia dagli armaioli di renderli più perfetti.

Albero
Il ferretto, che nella chiusura dello schioppo con chiave tra i cani, è congiunto a questa ad angolo retto, e scende entro il massello a metterne in funzione i congegni di apertura e chiusura. Dicesi anche Perno di chiusura.

Alette
Le due prominenze laterali del massella, dove esso viene a formare la culatta delle canne; prominenze che combaciano con una piccola smussatura delle canne stesse.

Alveolo
Il buchetto nel centro del fondello d'ogni cartuccia nel quale è posto il fulminante o cappelletto.

Anima
Il vuoto interno della canna che va dal riscontro alla bocca. Specie per le artiglierie si trova detto anche Gola.

Aprire
Rif. a schioppo con le canne mobili, significa girar la chiave di chiusura tanto che le canne, staccandosi dal massello per il loro peso anteriore s'inclinino quanto basta a scoprire la culatta e permettere d'introdurre in essa o toglierne le cartucce.

Armacollo
Usasi nel md. A armacollo: portare lo schioppo a armacollo vale portarlo su la schiena retto da la cinghia, che da una delle spalle attraversi il petto fino al lombo opposto. Si porta in tal modo per aver le braccia e le mani più libere. “La cavalleria porta il moschetto ad armacollo” .

Asta
La parte mobile di legno e ferro sottostante a le canne, dove il tiratore regge lo schioppo con la mano sinistra, quando se lo imposta per sparare. L'asta combacia con l'estremità superiore del massello per modo, che, all'aprirsi delle chiavi di serratura, questa mastiettatura serve di cerniera a le canne cadenti; non solo ma l'asta stessa spinge l'espulsore, e, negli schioppi a cani interni, muove anche le leve dell'eiettore e quelle dell'armamento automatico. L'Asta poi si tiene serrata a le canne con diversi modi che si chiamano A leva, A incastro verticale, A pompa, nella lingua degli armaioli e del commercio.

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