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Tour Fidasc Bartali fa tappa all'Hunting Show


giovedì 13 febbraio 2014
    
Fidasc La 6^ edizione di Hunting Show di Vicenza ha ospitato la prima tappa del “tour” con il quale la Fidasc intende celebrare sia il centenario della nascita di Gino Bartali e il suo splendido Imperiale Montecarlo, sia il primo secolo di vita del Coni.

Il lungo percorso celebrativo ideato dalla Federazione e iniziato ufficialmente il 16 dicembre nel Salone d’Onore del Coni alla presenza del presidente Giovanni Malagò e del segretario Generale Roberto Fabbricini, vuole far vivere al grande pubblico la straordinaria emozione dello Sport – di tutti gli sport – attraverso un pregevole prodotto dell’eccellenza armiera italiana.

FidascUn fucile da caccia e da tiro può così diventare lo strumento magico e potente per raccontare la grandezza di un campione del ciclismo ricordandone, al tempo stesso, la bonaria semplicità di un uomo del popolo e quella straordinaria umanità che, dopo la Medaglia d’oro al Merito Civile, gli ha valso il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni” da parte dello Yad Vashem, l’Ente Nazionale per la Memoria della Shoah.

“Ma Bartali – ha evidenziato il presidente Felice Buglione nel corso della conferenza stampa tenutasi in occasione di Hunting Show – era anche un cacciatore! Già, questo straordinario Italiano, questo immenso campione sportivo che tutti amano e conoscono, era anche un cacciatore; proprio come lo era il suo avversario-amico Fausto Coppi. Ecco quindi che viene a crollare l’assurda equazione che identifica l’attività venatoria con la violenza, l’insensibilità, il cinismo”.

Fidasc“E’ proprio questa – ha concluso Buglione – la grande lezione che la Fidasc vuole veicolare con la sua iniziativa: tutte le discipline sportive, agonistiche o meno che siano, hanno un immenso valore educativo, anche se chi le pratica è un cacciatore”.

Dopo l’intervento del presidente Buglione, ha preso la parola il direttore della Franchi Bruno Beccaria che nel ribadire la creatività e l’abilità degli artigiani italiani, unanimemente riconosciute in tutto il mondo ha concluso: “L’Imperiale Montecarlo, incisa da Medici e appartenuta a Gino Bartali è un’opera d’arte che per i sui contenuti e per i personaggi coinvolti nella sua realizzazione, può e deve essere considerata un vero esempio di quella Eccellenza del made in Italy di cui troppo spesso si parla a sproposito”.

È stata poi la volta di Massimo Vallini, direttore di “Armi e Tiro” e di “Ciclismo”, prestigiose riviste molto diverse tra loro ma che compendiano egregiamente due degli aspetti sportivi di questo progetto. L’autorevole giornalista dopo aver descritto alcuni particolari tecnici legati al fucile e dopo aver tracciato un interessante quadro storico e sociale dell’immediato dopoguerra, non ha mancato ha ribadire il significato educativo dell’iniziativa Fidasc: “Questo bel connubio – ha infatti affermato – contiene in sé i valori profondi della caccia che sono valori straordinariamente moderni. La doppietta Franchi Imperiale Montecarlo, in effetti, è stata sì una pregevole espressione dell’industria italiana ma anche il simbolo di una grande amicizia fra il vincitore del Tour del 1948 e un altro grande campione come Fausto Coppi. Un’amicizia vera e profonda che lo sport del ciclismo e la caccia hanno cementato mirabilmente attraverso i loro comuni valori”.

FidascDa parte sua, anche il Dr. Giangaetano Delaini, presidente del Gruppo Cinofilo Veronese ed esperto Giudice internazionale, dopo aver portato i saluti del presidente Balducci impegnato in una importante gara internazionale in Spagna, ha rimarcato l’importanza di una corretta attività venatoria, soprattutto quella praticata con l’ausilio del cane.

“La cinofila – ha affermato – sia quella di carattere venatorio che a livello sportivo, è rispetto per l’ambiente e se praticata con preparazione e consapevolezza può rappresentare una insostituibile lezione di vita per le giovani generazioni”.

Non poteva giustamente mancare al tavolo dei relatori Giovanni Villa, l’armiere di Frosinone che con la sua passione per le armi storiche e di pregio ha avuto il merito di accendere (o riaccender) i riflettori su un fucile che ha rappresentato la Ferrari nell’immaginario collettivo di generazioni di cacciatori e tiratori. L’appassionato possessore di tutti i fucili di Gino Bartali ha tracciato brevemente la storia di questa fortunata acquisizione e il desiderio di utilizzare l’arma, amorevolmente restituita al suo originale splendore, come veicolo culturale in grado di raccontare le meraviglie del made in Italy anche a chi non avrebbe mai immaginato quanta storia, quanta passione e quali valori umani ci possano essere dietro un’arma sportiva.

Fra i partecipanti alla conferenza stampa erano presenti numerosi giornalisti ed esponenti del mondo della produzione. Fra gli altri, Bruno Modugno, Marco Ramanzini e Pierangelo Pedersoli che sono intervenuti plaudendo all’iniziativa della Fidasc e riconoscendole il merito di un incessante lavoro indirizzato soprattutto ai giovani e a far conoscere i valori sani della caccia e delle discipline che da essa traggono origine e ispirazione.

A questa prima tappa dell’iniziati Fidasc erano presenti anche molti dirigenti federali come il consigliere nazionale Giuseppe Negri. il presidente regionale del Veneto Bruno Dalla Valle e della Liguria Luigi Dominoni.

Molto frequentato da appassionati di ogni età, sia cacciatori che tiratori, è stato lo stand nel quale la Fidasc e Giovanni Villa presentavano la collezione di Gino Bartali e dove Sergio Nusiner, Gerardo Nardi, Bruno Moro e Paolo Dalla Via si sono prodigati nel distribuire materiale informativo e notizie sulle numerosissime iniziative in cantiere oltre che sul calendario delle competizioni di tutte le discipline sportive federali.

Roma, 12 febbraio 2014
L’UFFICIO STAMPA
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