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Business randagi: chi ci guadagna?


mercoledì 12 gennaio 2011
    
 Si è innescato un vero e proprio dibattito in seguito alla lettera del veterinario Angelo Troi, pubblicata sul sito Affariitaliani.it che denuncia l'esistenza di un Sistema randagi, fatto di facili guadagni, estrema sofferenza per i cani e indifferenza da parte del resto del Paese. Per risolvere il problema non sarebbe meglio accettare l'eutanasia come estrema soluzione, come per altro già avviene in Gran Bretagna (addirittura con l'approvazione dell'associazione animalista Peta)? Chiede il veterinario, che ora in risposta a Massimo Camparotto, presidente dell'Organizzazione internazionale per la Protezione degli Animali, ribatte "ho voluto sollevare un problema per l'opinione pubblica. E vorrei che questo tema venga affrontato come viene fatto negli altri paesi civili". La legge attualmente in vigore secondo Troi non fa altro che allargare il randagismo in tutto il paese: "In 20 anni di normativa si è arrivati alla situazione attuale, in cui anche zone che erano prive di randagi si sono trovate piene di cani vaganti", scrive.

Dietro a canili e Asl secondo il veterinario si nascondono gli interessi anche della criminalità organizzata. "Chiaramente - dichiara Troi - le associazioni criminali sono più veloci di altri a trovare il modo per recuperare i fondi che dovrebbero andare invece agli animali", ma anche di tantissime altre persone, compresi "alcuni veterinari pubblici di alcune regioni". Basti pensare che lo Stato italiano spende almeno mille euro per ogni cane randagio "una cifra assurda - sostiene Troi - se si considera che il problema non viene risolto".
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4 commenti finora...

Re:Business randagi: chi ci guadagna?

dott. silvia ci illumuni lei allora come risolvere il problema. saluti

da francuzzo59 la spezia 15/01/2011 12.47

Re:Business randagi: chi ci guadagna?

Siamo 7 miliardi nel mondo e 1 miliardo è alla fame (22.000 morti d'inedia al giorno, il 99% bambini) e c’è chi si permette,impunemente,di fare sceneggiate per i cani,che se fossero amati e trattati come dai cacciatori non ci sarebbe bisogno di tanto impegno per salvaguardarli….da chi pretende di usarli come essere umani, o giocattoli viventi, per poi abbandonarli quando ci si è stufati o per andare in vacanza.

da Nato cacciatore 14/01/2011 13.16

Re:Business randagi: chi ci guadagna?

Avete veramente una visione parziale del problema e di dati non ne portate perchè??? Certo per chi scrive su un giornale simile che soluzione vuol trovere se non l'eutanasia??? Magari perchè non usarli per il tiro al piccione; già chre ci siente!!!!

da d.ssa Silvia Lupi 13/01/2011 15.13

Re:Business randagi: chi ci guadagna?

e il problema mai si risolverà...troppi interessi ruotano intorno ai randagi,se ne parlerà per die tre giorni,e tutto finirà in una bolla di sapone,come del resto tutte le cose.si parla di paesi civili,perchè il nostro e civile?,chi dice questo non è uscito mai dall'Italia."addirittura con l'approvazione animalista pata",perchè i nostri sono ambientalisti,e come parlare di carne e pesce.per quuanto riguarda la criminalità ,che cosa ci aspettavamo,c'è l'abbiamo nelle istituzioni.......

da max 60 12/01/2011 12.57