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Cinofilia: l'importanza della caccia


lunedì 9 agosto 2010
    
Le prove di lavoro, così come le esposizioni cinofile, servono per controllare lo sviluppo di una razza in base agli standard stabiliti e favorire la diffusione del patrimonio genetico dei cani più adatti. Ma non tutte, seppur importanti ognuna nel proprio contesto, hanno lo stesso valore. Un  concetto rimarcato da Giorgio Bellotti, allevatore, addestratore e giudice Enci, sulla rivista Cani, che spiega l'importanza in particolare delle prove nelle zone di ripopolamento e cattura o nelle riserve di caccia, luoghi in cui la selvaggina è autentica e selvatica.

Nella vera caccia, esercitata in zone accidentate e difficili – spiega Bellotti - su buona selvaggina, “un soggetto deve rendere tutto il giorno, e solo soggetti particolarmente abili riescono a realizzare su i più scaltri fagiani di metà novembre scampati alle insidie di chissà quanti cacciatori”.  Da non dimenticare poi il recupero e il riporto, in quanto quest’ultimo può essere insegnato, ma il recupero è una cosa innata che viene trasmessa col DNA come il senso del selvatico.

La caccia, secondo Bellotti, "rimane il modo più sicuro per testare e per forgiare linee di sangue in modo da renderle più sicure. Quando possibile - consiglia ad allevatori e cinofili - non fermatevi alla lettura del solo libretto delle qualifiche, ma toccate con mano la vera validità di un soggetto. Con il nuovo regolamento delle prove, vi sono anche vari titoli rilasciati su selvaggina specifica, denominati Campionati specialistici, anche in questa disciplina bisogna sapere che non è tutto oro quello luccica".
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