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Enci: ecco cosa abbiamo fatto nel 2017


lunedì 15 gennaio 2018
    

Messo in archivio il 2017, il Comitato Esecutivo dell'ENCI ha sentito il bisogno di fare il punto del lavoro svolto in vista del terzo anno di mandato consigliare:

"L'attività istituzionale prosegue con successo a tutela dell'allevamento italiano, il quale conferma il proprio ruolo di centralità nel panorama mondiale, sancito dalla vittoria di un Alano allevato in Italia al Best in Show del WDS di Lipsia. Parallelamente, nel corso degli ultimi due anni si è consolidato il ruolo di ENCI come riferimento delle Istituzioni sia nazionali che estere. La cinofilia sta sempre più affermando il proprio ruolo sociale e di tutela del territorio, testimoniato dalle convenzioni che l'ENCI ha stipulato con gli enti pubblici territoriali e centrali.

Con il Ministero di Grazia e Giustizia è stato sottoscritto un accordo per l'utilizzo del cane come prezioso strumento di comunicazione tra i detenuti ed i minori autorizzati alla visita. I primi esperimenti effettuati in alcune Case Circondariali hanno avuto esito positivo e saranno replicati su scala nazionale confermando il ruolo terapeutico e sociale del nostro Amico a quattro zampe.

Con le Regioni sono stati stipulati numerosi accordi per l'impiego del binomio cane-conduttore nel monitoraggio e gestione della fauna selvatica. Con l'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) è stato concluso un accordo che consente ai nostri Giudici di monitorare la presenza della fauna generando un dato che viene direttamente conferito, per via telematica, nel sistema di rilevazione. Altrettanta importanza va data al tavolo tecnico istituito tra ENCI, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero dell'Ambiente,  ISPRA, Federparchi e Legambiente, per l'impiego di unità cinofile in aree di importanza naturalistica.

In merito ai rapporti con la FCI (Federazione Cinologica Internazionale) l'ENCI è riuscita a conquistare uno spazio sempre maggiore tanto che, nell'ultima assemblea generale svoltasi a Lipsia, si è dimostrato il punto di riferimento a livello mondiale sia per la qualità dell'attività svolta che per i numeri e per le iniziative di modernizzazione attivate. Prova ne sia il progressivo aumento delle iscrizioni di cucciolate registrato negli scorsi anni, così come il successo conseguito dalle manifestazioni "ENCI Winner" nel mondo delle esposizioni e dell'evento di "Campo Felice" nel mondo della cinofilia venatoria. Le due vetrine più prestigiose della Cinofilia Italiana.

Anche sul fronte dell'attività amministrativa e dei controlli sul territorio, l'ENCI ha compiuto uno sforzo significativo che, se è stato apprezzato dai più, ha inevitabilmente provocato le reazioni di chi avrebbe preferito una minore trasparenza. Nonostante qualche pervicace ma isolato attacco da parte di una fronda che, inevitabilmente, si rivela essere sempre più sparuta, il Consiglio dell'ENCI è fermamente intenzionato a proseguire sulla strada intrapresa a tutela di quella stragrande maggioranza di Cinofili che opera con competenza e dedizione, nel pieno rispetto delle regole. I tentativi di colpire l'ENCI rischiano di mettere in pericolo quegli allevatori che hanno contribuito alla crescita dell'autorevolezza della Cinofilia italiana ed a conseguire quei successi che oggi la distinguono nel mondo.

Non dobbiamo mai dimenticare che l'ENCI fu fondato nel 1882 allorquando alcuni "gentiluomini" decisero di dar vita ad una "Società per il miglioramento delle razze canine in Italia". Pur non perdendo di vista la necessità di restare al passo con i tempi non vogliamo dimenticare lo Spirito ed i Valori morali che hanno animato quei gentiluomini e che debbono continuare ad illuminare l'attività del nostro ENTE" chiude la nota Enci firmata dal Presidente Dino Muto.

 

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